DRY KILL LOGIC: THE DEAD AND DREAMING
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29/11/2004Che bello, il nuovo disco dei Dry Kill Logic! Ero particolarmente curioso (ed entusiasta, diciamolo) di ascoltare la nuova fatica del quartetto americano, che mi aveva colpito dritto nelle orecchie qualche anno fa durante l’ascolto dell’ottimo “The Darker Side Of Nonsense”. Metal? Hardcore? Postnumetalcore? Ecco, qualcosa di simile è ciò che ci propongono Cliff Rigano e compagni di merende; se confonderli nel calderone nu di poco tempo fa era se non comprensibile quantomeno scusabile, inserire oggi i Dry Kill in un movimento musicale praticamente esaurito (almeno a livello di hype) sarebbe grave, indice inequivocabile di presenza di salame a foderare i padiglioni auricolari. Ma bando alle ciance e mettiamo in chiaro cosa ci propone “The Dead And Dreaming”: l’apertura di “Lost” non sfigurerebbe in un disco dei Dillinger Escape Plan, e potrebbe far pensare, erroneamente, a un imbastardimento della proposta, ma dalla seguente “Paper Tiger” (capolavoro!) l’album prende la ‘solita’ piega che un po ‘ ci si aspetta e un po’ no, tra voci pulite, melodie degne dei migliori Ill Niño e cavalcate rozze ed efficaci. Detta banalmente, i Dry Kill Logic del 2004 non hanno fatto altro che estremizzare le parti più aggressive e addolcire quelle più melodiche, senza per questo snaturare o, peggio, inaridire una proposta interessante ed originale. Eh già, potrebbe sembrare una cosa banale, talmente banale che probabilmente in pochi ci sarebbero riusciti; con la solita produzione grezza a motosega, i quattro ragazzi statunitensi ci regalano forse il loro miglior lavoro, straconsigliato un po’ a tutti. L’unico requisito è quello di amare la buona musica.
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