divine lust: The Bitterest Flavours

Sebbene il titolo faccia presagire a paesaggi dal forte sapore amaro, l'album dei portoghesi Divine Lust è tutt'altro che un panegirico triste e malconcio sulla sofferenza umana e la tragica impossibilità a porvi rimedio. Di ciò ne abbiamo fin sopra ai capelli già da anni. Usciti dal limbo dei gruppi gothic/doom che per differenziare il proprio sound a più non posso inseriscono forzatamente questo o quell'elemento, i Divine Lust questa volta possono permettersi di sfoggiare un album completo al 100%, che brilla di luce propria, romantico e melodico, con marcate venature malinconiche e liricamente validissime, (con un vocalist come Filipe Gonçalves si può questo ed altro...). Merito (non solo ma) anche di una certa sensibilità musicale tipicamente portoghese ("Duskfull Of Bliss, Morningful Of Misery"), con la presenza di una sezione strumentale non convenzionale, come voci femminili e parti recitate, violino e chitarre acustiche locali ; la produzione è veramente ad hoc così come l'artwork e l'impacchettamento, veramente professionale e di qualità. Come al solito in casi analoghi, 'The Bitterest Flavours' non sarà un album che farà gridare al miracolo, neanche da chi mastica quotidianamente tali sonorità, ma d'altra parte qui non si parla di musica a buon marcato per le masse, la biada la lasciamo ad altri... qui abbiamo melodie suadenti e malinconiche, con un pizzico di amaro in più che non guasta mai.