DISGORGE: PARALELLS OF INFINITE TORTURE
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09/10/2005Scordatevi i Disgorge di "She Lay Gutted", questa volta il gruppo californiano sforna un disco che non convince minimamente. Piatto, scialbo, con un songwriting monocorde e pochissimi momenti di reale interesse. Una band di questo calibro non può concedersi una prova così priva di mordente, sorretta solo da alcuni capitoli degni di nota ovvero "Descending Upon Convulsive Devourment", "Parallels of Infinite Torture" e "Asphyxiation of Thee Oppressed" che in parte riescono ad alzare il livello qualitativo del materiale composto. Peccato, perchè i tre pezzi sopra citati se estrapolati dal contesto non sono per niente male, "Asphyxiation of Thee Oppressed" in particolare, ha un uso ragionato degli armonici e dei tempi ultra-slow e potrebbe tranquillamente far parte di un album come "Cranial Impalement". Il problema sta nelle restanti tracce, che non godono certo di quella varietà necessaria per farle risultare appettibili anche a chi non vive di solo pane e brutal death. Lo stile è comunque quello di sempre, un sound corposo e inaccessibile con il growl ultra-gutturale di Levi Fuselier a far da corollario alle possenti chitarre di Talorda e Sanchez e ad un sezione ritmica che fila come un treno. Giunta al quarto disco però la band di San Diego comincia a mostrare una penuria di idee preoccupante e il passo in avanti a livello di composizioni che i fan si aspettavano si è rivelato in realtà un passo indietro. Un lavoro che potrebbe risultare accettabile per una misconosciuta band agli esordi, ma dai Disgorge ci si aspetta qualcosa in più della solita truculenta brodaglia.
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