DEAD CONGREGATION: GRAVES OF THE ARCHANGELS
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12/08/2008Fa piacere trovarsi ancora di fronte a lavori come questi, nonostante sia stato detto così tanto (se non tutto) sul metal estremo, nonostante la tecnologia e la patinatura che tanto stanno snaturando il genere stesso. Pressochè ignorato dalla stampa di settore, è uscito nei primi mesi del 2008 il debut album dei greci Dead Congregation, tra le cui fila troviamo anche il drummer dei connazionali Inveracity, uno dei più rappresentativi act di metal estremo in Europa. Quello che gli ellenici propongono è un (im)purissimo e blasfemo Death metal carico di venature black e doomegianti, trasudante tradizione e totalmente coperto da quell'oscura polverosità che solo le band della prima ora possono vantare. I nostri, dunque, assomigliano in tutto e per tutto ai primissimi Morbid Angel, anche se è impossibile non cogliere dei riferimenti agli Asphyx e alle marcissime Black metal band della vecchia scuola, come gli Archgoat, per esempio. Quindi coloro che intendono approcciarsi a questo disco si preparino ad essere accolti con una lunga, sulfurea e pesantissima intro strumentale prima di essere tramortiti tra riff sporchissimi, aggressivi ed elaboratissimi, in puro stile Azagthoth, tempi di batteria apocalittici e un growl basso, polveroso e demoniaco. Per non parlare dei claustrofobici e doomegianti mid tempos, carichi di quel cupo pathos che solo le band di allora sapevano apportare. Anche se nell'insieme i riff risultano piuttosto complessi, presi singolarmente sono un misto tra le vecchie scuole di Death e Black metal, e anche certi passaggi di batteria in blast beat oscillano tra i due filoni. Tutto ciò incide anche sulla struttura dei brani, molti dei quali piuttosto lunghi e intricati, e in un certo senso difficili da ascoltare. Ovviamente anche la produzione si adatta allo scopo, con un basso quasi impercettibile e una chitarra poco sfumata e polverosissima, così come la batteria. Però, chi è un fanatico del genere (come il sottoscritto) non può non godere di tutto ciò, e ripensare con un sorriso (sadico, visto di cosa stiamo parlando) al passato della musica estrema. Davvero, davvero interessante. P.S. è disponibile una versione Lp dell'album a tiratura limitata (duecento copie) con poster, adesivo, toppa e white vinyl.
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