GREAT WHITE: BACK TO THE RHYTHM
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19/09/2007Ritorna lo Squalo Bianco dopo anni di assenza dal mercato. "Back To The Rhythm" è anche il primo disco che esce dopo la tragica morte del chitarrista Ty Langley il quale, come tutti ricorderanno, perse la vita in un terribile rogo durante un concerto assieme a moltisssime altre persone. Il titolo è di quelli ingannevoli, però. Si fa presto a pensare che con la scomparsa di Langley ed un titolo del genere lascino presagire ad un disco incazzato, tosto, rabbioso. Ma oltre a non essere così, Russel e soci "tradiscono" in buona parte anche quell'energia che ce li ha fatti apprezzare nel corso di tutti questi anni. Infatti, se alcuni brani hanno il tiro tipico di un disco targato Great White, buona parte degli altri propongono un discorso più rilfessivo e malinconico anche quando non sono le ballad a mettersi in mostra. Ma per fortuna la band non ha smarrito la vena creativa, e pur previlegiando una impostazione diversa dal solito si fa valere eccome. Il trittico "Play On", "Was It The Night" e l'elettro-acustica "I'm Alive" sono tre brani lenti che appassionano, così come la semi-ballad "Here Goes My Head Again", a mio parere di diritto tra le canzoni migliori mai scritte dalla band. Mentre è proprio nei brani più spediti, se si esclude l'ottima omonima opener, che i nostri mostrano affanno. I riferimenti sono sempre assai chiari, blues e Led Zeppelin("Take Me Down" è l'ennesimo inno al dirigibile albionico), ma stentano a decollare. Sul finire altre due ballad, "How Far Is Heaven" e "Just Yesterday" che seppur scontate suonano sincere con un Russell a renderle ancora più emozionanti. Tutto sommato un disco che non mi aspettavo, sinceramente, ma che mi lascia positivamente sorpreso e che ridà vigore e spessore alla carriera di una band che ha vissuto tempi migliori rispetto a quelli degli ultimi lustri(e questo al di là della perdita di Langley). In più, probabilmente, la Frontiers rappresenta il trampolino giusto per rilanciarsi.
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