CRONIAN: TERRA
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17/05/2006Nati nel 2000 come Ion, i Cronian altro non sono che il side project di Oystein G. Brun (mente dei Borknagar) e Vintersorg (leader dell'omonima band e voce dei Borknagar) nato come valvola di sfogo per "sonorità cinematografiche" che i due da tempo desideravano sperimentare. Ed in effetti questo "Terra" di "cinematografico" ha molto, soprattutto per un uso di elementi sinfonici molto ricercato e sperimentale (vicino alle tendenze "debussyane" dell'ultimo Vintersorg) e per la complessità dei pezzi nei quali la voce di Vintersorg opera più come strumento aggiunto che come elemento guida, il tutto intessuto su strutture avantgarde black vicine ai Borknagar. "Terra" presenta quindi i Cronian come un gruppo già ben inserito nel filone avantgarde norse, ma allo stesso tempo non centra completamente il bersaglio: il disco è ottimamente suonato e prodotto validamente, ma rispetto alla loro prima incarnazione su demo i brani sono "stati" sporcati con eccessivi richiami ai Borknagar. Il risultato è che troppo spesso, all'interno di uno stesso brano, sembra di ascoltare i Borknagar che s'impossessano dei Cronian: ciò risulta comprensibile vista la provenienza dei due protagonisti del progetto, ma allo stesso tempo viene da chiedersi cosa abbia spinto i nostri a tale correzione di rotta rispetto alla prima incarnazione dei brani. Infatti se è vero che in "Terra" gli ottimi brani non mancano ("Illumine" e "Artic Fever" su tutte) e che Brun e Vintersorg spargono talento e genialità a palate, è altrettanto vero che il disco sembra alla fine dare meno di quello che promette, soprattutto nei momenti più "blackish" che sembrano quasi uno "sfregio" in una musica che vorrebbe essere evocativa ed atmosferica. Detto questo, l'esordio dei Cronian rimane un importante primo passo nel panorama avantgarde norse, ma certo si poteva osare di più com'era nelle intenzioni in origine.
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