CORAM LETHE: ...A SPLENDID CHAOS
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04/03/2009Terza uscita per questa piccola ma interessante realtà nostrana, che oltre a dover affrontare la non indifferente sfida del terzo album, si ritrova a fronteggiare un cambio di vocalist: questo è, infatti, il primo album dei Coram Lethe con la bionda riccioluta Erica Puddu dietro al microfono. Personalmente ho avuto modo di saggiare in sede live le notevoli capacità di miss Puddu, e possiamo dire che nell'insieme la sua performance è positiva, anche se - opinione personale - ho preferito di gran lunga la prova on-stage. Ma oltre alla cantante, anche qualcosa nel sound è leggermente diversa in confronto ai lavori precedente. Pur mantenendosi su livelli tecnici non indifferenti, i nostri hanno semplificato la loro impostazione, nel senso che il Death che suonano oggi i Coram Lethe è molto più fresco e accessibile rispetto agli album precedenti. Le influenze sono sempre quelle buone: i Carcass di 'Heartwork', Death e pure qualcosina dei nostrani Dark Lunacy la si sente, nelle melodie dei fraseggi e degli assoli di cui '...A Splendid Chaos' è straripante, ma nessuno pensi che il disco penda da quel lato: impatto, violenza, aggressività e durezza non mancano assolutamente, pertanto non lasciatevi ingannare dai rallentamenti arpeggiati di "Condamned To Darkness", o dalle melodie della passionale cupezza di "Passione Della Carne", dove lo screaming graffiante della vocalist crea il perfetto contrasto tra la melodicità dei fraseggi incastonati nelle intense cadenzature della ritmica. Grazie anche alla limpidezza della produzione, si può dire in tutta sincerità che il disco è pienamente riuscito, se non fosse per una certa dispersività di fondo e qualche eccesso nei contenuti melodici, che pur non stemperando l'aura violenta del sound, potrebbe far storcere il caso a qualche appassionato dell'estremo.
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