CHASTAIN: IN AN OUTRAGE
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04/11/2004David Chastain, metallaro vecchio stampo con l'hobby (ma, buon per lui, non la boria) del guitar hero. Era un pezzo che non faceva uscire niente di nuovo con la sua band omonima... l'ultimo lavoro in studio, "In Dementia" risale infatti a ben 7 anni fa! Ci si poteva aspettare un come back devastante, un "siamo ancora vivi" dalle grandi pretese, e invece no, la storia di quest'uomo prosegue nel silenzio, reclutando però la sezione ritmica della line up storica dei metal heroes Vicious Rumours, giusto per stabilire inequivocabilmente le sue coordinate stilistiche. Trattasi infatti di purissimo heavy/power americano (stile che sembra stia vivendo una nuova giovinezza, invero), basato integralmente sui riffacci acidi di mr. Chastain, a volte molto ispirati, altre volte meno, ma sempre belli cazzuti e decisamente più prorompenti dei suoi solos (che a dire il vero scorrono via nella maniera più inoffensiva possibile). Altra particolarità del progetto Chastain è l'adozione in famiglia di una donzella in luogo del più comune sbraitatore maschio... ora, la scelta è senza dubbio coraggiosa, ma non si può dire che il risultato sia ben riuscito. Kate French cerca di emulare gente come David Wayne, con uno stile acidissimo, strozzato, che però finisce a tratti per ricordare una cornacchia, perdendo di qualsiasi particolarità e riuscendo a convincere giusto nei rari momenti di femminilità dimostrati, come l'intro di "Souls The Sun". Peccato, perchè questo va a danneggiare il valore di un disco che pur essendo il prodotto di un chitarrista/mente pensante è estremamente organico, tanto da far pensare a una vera e propria band! A livello compositivo, il signor Chastain non offre niente di particolarmente nuovo o esaltante, regalandoci però buoni episodi soprattutto nei frangenti più oscuri. Certo, non vi aspettate epic/doom, ma se vi accontentate di una versione edulcorata dei Metal Church e dei Cirith Ungol i riff di pezzi come "Malicious Pigs" (bellina, invero) o "Women Are Wicked" sapranno piacervi. Non conquistarvi, ma piacervi sì. Interessante anche la soluzione "orientaleggiante" adottata in due brani, la lenta "Souls The Sun" e la conclusiva "Hamunaptra", piene di fraseggi chitarristici egittofili e degli interessanti vocalizzi di una Kate French sensibilmente più ispirata che nel resto del disco. Purtroppo, più di questo non si può dire di "In An Outrage", che nel resto della sua durata si perde in melodie fin troppo facili come nella title track, o in canzoni mortalmente noiose e ripetitive come "Women Are Wicked", oppure addirittura in riff monocordi thrasheggianti ma fatti veramente col c... ehm, coi piedi, tipo in "Tortured Love", per capirci. In pratica, "In An Outrage" è un disco che senza dubbio scorre bene, ma non ha poi molto da dire... non so se David Chastain abbia un seguito fanatico o cose del genere, in tal caso il disco a loro lo consiglio. E anche i maniaci del power metal americano del tempo che fu potranno trovare in questo nuovo album un qualche motivo di interesse. Certo, dubito che qualcuno possa saltare sulla sedia per un disco del genere, che se per le due categorie succitate non è indispensabile, per il resto del mondo è assolutamente superfluo.
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