ARGHOSLENT: GALLOPING THROUGH THE BATTLE RUINS
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27/02/2009La band dal monicker greco/inglese nasce negli anni '90 dai Genocie e Asfyxia, e pubblica dal 1991 ad oggi: quattro demo, un ep, tre splits, e un best of dal titolo 'Arsenal Of Glory'. Per non parlare dei tre favolosi dischi che sono stati pubblicati rispettivamente nel 1998, nel 2002, e l'ultimo, 'Hornets Of The Pogrom' targato 2008. Ragazzi: qui non c'è storia. Nel '98 usciva un debut con i controcazzi, questo è un act su cui bisogna soltanto nutrire profondo rispetto. Testi superbi, malati, utilizzo di metafore, vari significati nascosti, per non parlare della forte macchia storica presente nei brani. In un intervista alla band si parla di revisionismo storico, io parlerei più di "revisionismo storico estremo" .. e censurato. Rimettere in discussione si, ma sottolineando le cose con una attitudine "bastard inside". Si nota nell'ascolto del disco una fortissima influenza di bands come Iron Maiden (ad esempio "Fall Of The Melanic Breeds"), Armored Saint, tutta la Bay Area, Possessed, e il death metal vecchia scuola, come Incubus, Autopsy, Vader, Rigor Mortis ("The Entity", "Incursion" ...così come il resto del disco). Già partendo da tutti questi presupposti possiamo parlare di un capolavoro o, se meglio credete, di un gioiello. Che come sempre non ha avuto le lodi che si meritava. Forse anche perchè da parte della band non c'è mai stato interesse per queste cose. In un'altra intervista dissero che a loro non importava nè fare concerti, nè passare ad un grado di visibilità più alta. Penso sia la scelta più corretta. Se per ogni disco la band ci fa aspettare tanto, ed escono cd così, beh, ne vale la pena. Alcuni pezzi sono lunghi ma non sfiancano, l'epicità regna sovrana(come in "The Banners Of Castile"), mentre nella titletrack si marca maggiormente una certa attutidine hardcore/thrash. Non ha niente fuori posto, chicca dell'underground che nella sua natura rozza ha tanti particolari curati ed una musica eccellente al suo interno da poter ascoltare senza mai stancarvi.
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