ADRENALINE KINGS: ADRENALINE KINGS
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05/05/2006E' lo stato austriaco la madrepatria degli Adrenaline Kings, hard-rock band al debutto con il proprio omonimo disco qui recensito, il quale raggiunge il territorio italiano dopo essere stato distribuito in Benelux, Francia e Germania. Quello che salta subito all'orecchio, già ad un primo approccio, è una registrazione pulita e sufficientemente potente, buona per mettere in mostra il granitico potenziale di un gruppo ben affiatato e dalle promettenti capacità di songwriting. Va sottolineato che il sound dei rockers austriaci, perfettamente incentrato sulle coordinate hard europee a cavallo tra anni ottanta/novanta, non contiene al suo interno alcuno spunto originale o particolarmente stuzzicante, ma la semplice capacità di intrattenimento dei solidi riffs di chitarra risulta in grado di coinvolgere a dovere l'ascoltatore di turno, in particolare per quanto concerne l'apertura musicale dei vari chorus, elemento che spesso denota la riuscita vena o meno delle tante composizioni sparse sul mercato. L'unico problema riscontrato dal sottoscritto, per quanto concerne il cd in questione, è la scarsa attitudine vocale (legata alla propria inadeguata estensione) del singer Bernhard Högl, il quale risulta assolutamente poco convicente nelle parti più rockeggianti del cd, e dimostrandosi a proprio agio solo all'interno degli sparuti lenti diffusi per il disco, quali la godibile "Leaving Song". Per il resto non posso che considerare questo "Adrenaline Kings" un album dalle discrete potenzialità, il quale potrebbe accaparrarsi, almeno dal punto di vista strumentale, l'interesse da parte di una buona schiera di rockers amanti delle sonorità europee, di cui i re dell'adrenalina austriaci si fanno fieri portavoci. Sempre che però si riesca a bypassare la poco convincente prova del già citato singer, senza dubbio il vero tallone d'Achille dell'uscita in questione.
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