30 SECONDS TO MARS: A BEAUTIFUL LIE
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13/12/2005Non è raro assistere, soprattutto negli ultimi anni, a interazioni di simmetria tra la musica, non necessariamente mainstream, ed il cinema; se il più delle volte vediamo come musicisti o presunti tali si cimentino con la celluloide (un esempio a caso, Rob Zombie e il suo convincente House Of 1000 Corpses), è ben più raro il procedimento inverso. E’ successo recentemente con Juliette Lewis e i suoi esplosivi Juliette & The Licks, era successo ancora prima con i 30 Seconds To Mars, creatura che il fascinoso Jared Leto (ricordiamo tra gli altri Panic Room, American Psycho, Alexander e il recente Lord Of War) porta avanti all’incirca dal 2002, anno di uscita dell’omonimo debut album, in compagnia del fratello Shannon. La proposta musicale dei 30 Seconds To Mars è facilmente collocabile nell’ambito del rock più moderno, elettrico ed elettronico, pesantemente influenzato dalla new wave per quanto riguarda le melodie ma che non si fa mancare l’ossatura tipica del rock più roccioso. Smussate degli appensantimenti che non rendevano del tutto convincente il primo lavoro, le nuove canzoni risultano più snelle, meno oberate di elettronica e anche leggermente meno aggressive. Tutto ciò non influisce sulla qualità effettiva dei brani, davvero elevata per l'intero corso dell’ascolto. La performance vocale di Leto è entusiasmante, e dona a pezzi già ottimi quel plusvalore che li rende irresistibili: “Attack”, la title-track, “Was It A Dream”, la fantastica “Savior” o “From Yesterday” non faticheranno molto a imprimersi nel vostro cervello. Al di là del fatto che Leto sia un attore più che discreto, sarebbe davvero ingiusto non riconoscergli un’abilità musicale sicuramente più elevata di tanti altri colleghi che si cimentano solo ed esclusivamente con le sette note, con risultati ben più scarsi. Dedicato a tutti quelli che hanno bisogno di sognare.
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