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ULVER

Show catartico, imperioso, terremotate, caratterizzato da effrazioni, rifrazioni, rumorismi, post rock e non saprei descrivervi quante altre sfaccettature ha sciorinato questa poliedrica band che per l'occasione è stata dotata di un amplificazione che gli ha garantito un sound monumentale e molto carico di bassi; band mai prevedibile, che ha saputo virare dal black metal più estremo approdando a queste sonorità che con una forzatura definirei trip-hop sperimentale. Il sound che gli Ulver riescono a sprigionare dai loro due dj rumoristi, tastiera e piano, batteria e chiatarra, Garm (cantante) non particolarmente in forma, o quantomeno non dotato di qualità vocali di spicco, hanno privilegiato di più il lato sperimentale e drone della loro produzione con patterns che si avvolgevano su loro stessi, e meno quello con forma canzone; ascoltando i commenti delle persone che mi stavano attorno ho sentito un certo senso di fastidio e tedio causato da questa scelta. Del black metal hanno conservato l'oltranzismo in quanto il lato sperimentale che hanno sviscerato in questa occasione è stato dei più tellurici e pesanti. Estremamente industrial il primo bis (la prima volta che sono andati via) che nel testo citava "fuck in heaven" con immagini di un video soft porno anni 30 proiettato sullo schermo retrostante, che finisce con l'ingresso di un tizio in paradiso accompagnato da una persona riconducibile a San Pietro. Apice del concerto è stato "In The Red", ultimo regalo per questa band di farmacisti (in quanto non si può far pagare 20 euro per un set che a malapena supera l'ora di durata, considerando le due volte che sono andati via e che si son fatti pregare per tornare sul palco, quindi anche meno di un ora; la prendo come una scarsa considerazione per il pubblico presente), con quel sound elettro-sperimentale sulla scia dei Coil di 'Horse Rotorvator' che ha confermato la scarsa vena del cantante. Peccato perché avrebbero potuto concedere molto di più in termini di durata, e soprattutto per le belle canzoni che hanno in repertorio (parlo di "I Had A Dream", "All The Love", "Funebre" solo per citarne alcune) che non hanno suonato, ma se la vocazione è quella di fare i farmacisti, allora è un altro discorso.

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