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TRIVIUM

Dopo il mitico tour a supporto dei leggendari Iron Maiden (fine 2006) è arrivato il momento della verità. I Trivium hanno l'opportunità di affondare il colpo decisivo e queste serate sono l'occasione da sfruttare per dimostrare di avere le palle. Ad aprire il concerto ci sono i connazionali Sanctity, freschi di debut album uscito a fine aprile (“Road to Bloodshed”), ed una band che nel panorama heavy metal mondiale si può dire che ha scritto una pagina importante nella storia di questo genere. Anche per questo motivo cresce l'attenzione per questo evento e di pari passo le critiche di molti per la scelta dell'headliner. Ma arriviamo al dunque... I Sanctity scaldano il pubblico e lo fanno nel modo migliore, la loro musica è grintosa e martellante, thrash metal di buon livello e per essere al primo album non posso che ritenermi soddisfatto della prestazione offerta e fare i complimenti ai ragazzi di Asheville, North Carolina. Buona la prima. Gli Annihilator sono una certezza e dal canto loro hanno un'esperienza tale da risultare assolutamente dei giganti. Jeff Waters, anima e cuore della band, brilla di luce propria anche se con la nuova formazione (Dave Paddern voce e chitarra, Sandon De Bretan basso e Rof Falzano alla batteria) sono numerose le canzoni più recenti ed i pezzi storici non hanno quel mordente che li hanno contraddistinti nel tempo. Detto questo, tutti coloro che ritengono i Trivium una band di passaggio, un fuoco di paglia o peggio ancora dei ragazzini 'pompati' dalla casa discografica che hanno alle spalle, devono mettersi il cuore in pace. Heafy e soci saranno l'heavy metal del futuro ed oggi non perdono tempo, album dopo album, concerto dopo concerto, convincono per la loro determinazione, la fame e voglia di rappresentare un punto fermo tra le stelle del firmamento dell'hard'n heavy moderno. Anche questa sera, come sempre del resto, sfornano una prestazione maiuscola distreggiandosi nel caldo infernale del Rainbow di Milano come meglio non potrebbero (assurdo organizzare un concerto a fine maggio in un locale in cui anche il più sano ed immortale è a rischio svenimento per la mancanza d'aria e l'afa nella quale ci si trova). Ovviamente privilegiate le canzoni dell'ultimo "The Crusade", scorrono una dietro l'altra "Detonation", "Entrance of the Conflagration" e la hit "Anthem (We are the fire)" cantanta all'unisono dai presenti. Non mancano "Ember To Inferno" a rappresentare l'omonimo disco e la bellissima "Dying In Your Arms" da "Ascendancy" dal quale vengono estratte per il gran finale le ormai famose "A Gunshot To The Head Of Trepidation" e "Pull Harder On The Strings Of Your Martyr". Signori, il regno dei Trivium è già cominciato...

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