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TRIVIUM

I Trivium, il futuro del metal (credeteci o no, ma rassegnatevi che tanto è così), finalmente in Europa da headliner. Sarò sincero, aspettavo il quartetto floridiano dal 2005, quando li perdetti clamorosamente durante il Roadrage Tour, quando ancora non erano famosi e il sottoscritto sapeva già “Ascendancy” e “Ember To Inferno” a memoria. Comunque, occasione ghiotta anche per ammirare Annihilator e Sanctity in azione. Partiamo proprio dai SANCTITY, recente parto di casa Roadrunner e amici da lungo tempo di Heafy e compagni. Sebbene l’originalità non sia molto di casa, il quartetto americano ha messo a ferro e fuoco un New Age piuttosto popolato fin dall’apertura, grazie al proprio thrash metal classicheggiante ma che non disdegna incursioni in suoni più moderni. Il buon Jared si è dimostrato frontman di spessore (con un vocione che esalta solo a sentirlo annunciare i brani), ma è la compattezza d’insieme che stupisce. “Zeppo”, “Road To Bloodshed”, “Brotherhood Of Destruction”, l’hit “Zeppo” e la mazzata conclusiva “Beneath The Machine” non hanno fatto prigionieri e mi hanno lasciato personalmente soddisfatto al 100%, checchè ne dicano i soliti ‘eh ma sono banali’. Thumbs up all the way. Presentati da un poco notato Corey Beaulieu, ecco i canadesi guidati da Jeff Waters, gli ANNIHILATOR. Attesi con ansia da tantissima gente (non a caso le ovazioni maggiori si avranno durante il loro show, e non con i Trivium) i nostri salgono on stage senza intro ne fronzoli di sorta e attaccano con una doppietta dal nuovo album “Metal”, “Operation Annihilation” (cantata dallo stesso Waters) e “Clown Parade”. L’impressione che si ha fin da subito è purtroppo quella di una band fiacca e svogliata, che svolge il compitino proprio perché deve; interazione minima col pubblico, zero ‘tiro’… una delusione. Si salva solo il guitar playing di Waters, ma a questo punto è meglio ascoltarsi i dischi direttamente; il pubblico sarà anche stato in delirio, ma sinceramente non mi aspettavo di annoiarmi addirittura durante capolavori come “The Fun Palace”, “Never, Neverland” o “Alison Hell”. Mosci e totalmente da dimenticare. Finalmente tocca a Heafy, Beaulieu, Gregoletto e Smith. L’attesa è palpabile, e cresce in maniera insostenibile appena parte la solita, interminabile intro presa da Final Fantasy. Si attacca come previsto con “Entrance Of The Conflagration”, e se i suoni non sono il massimo, la band si impegna fin da subito per offrire uno spettacolo degno di nota. I numerosi mesi di tour in giro per il mondo hanno dato i loro frutti, e ormai i Trivium fanno la figura di una band con esperienza pluriennale. Sugli scudi il buon Travis, batterista potente e preciso, che insieme a Gregoletto ha fornito la giusta sezione ritmica per i virtuosismi di Matt e Corey. La setlist ha pescato praticamente tutti i classici, da “Ember To Inferno” a “The Crusade” passando per il solito “Ascendancy”. Ecco, magari si può criticare l’assenza di cose tipo “To Burn The Eye”, “Fugue” o “Drowned And Torn Asunder”, ma va bene così. Va bene così perché questi quattro ventenni sanno esaltare centinaia di persone con la classe di chi è in giro da molti più anni di loro; tanti ringraziamenti (tra cui l’assegnazione a Treviso del miglior coro ‘uo oh oh oh’ durante “Anthem”, secondo Heafy) e tante cartucce di thrash metal moderno sparate a bruciapelo hanno reso il concerto dei Trivium una festa ed un’occasione per ribadire quanto ho scritto nella prima riga di questo report. Questo successo i Trivium se lo meritano tutto, in barba ai tradizionalisti e a chi li considera superstar da quattro soldi (assioma che ho potuto facilmente sfatare chiaccherando con i quattro durante il pomeriggio), and let those motherfuckers rot in their jealousy (cit.). TRIVIUM setlist Entrance Of The Conflagration Detonation Ember To Inferno Like Light To The Flies Rain To The Rats Unrepentant Requiem Tread The Floods Dying In Your Arms Suffocating Sight Ignition Anthem (We Are The Fire) A Gunshot To The Head Of Trepidation Pull Harder On The Strings Of Your Martyr

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

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