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TRANSATLANTIC

L'attesa dei progster per questa data milanese, unica italiana, dei Transatlantic era alta: tutti si aspettavano una grande prestazione da parte di questa superband formata da quattro grandi del prog mondiale che ha promesso tre ore di musica ai suoi fans. Proprio per questo l'Alcatraz di Milano si riempie in fretta, anche se effettivamente è stato usato il palco B che ha una capienza un po' ridotta rispetto a quella massima possibile, ed il pubblico inizia ad acclamare il gruppo almeno una mezzora prima dell'inizio previsto per il concerto. Verso le 20:15 la band sale sul palco tra l'ovazione dei presenti e, come è accaduto per il tour precedente, è accompagnata da Daniel Gildenlöw dei Pain Of Salvation che la supporterà con chitarra, tastiere, cori e tamburelli. Come previsto i Transatlantic dedicano tutta la prima parte del concerto all'ultimo album, d'altronde questo è il tour di supporto proprio alla pubblicazione di 'The Whirlwind', suonandolo dall'inizio alla fine senza pause. La band si dimostra in ottima forma con Morse e Portnoy che puntano tantissimo anche a coinvolgere il pubblico, il primo con il suo carisma e la sua forza ed il secondo giocando spesso con le bacchette e lanciandole verso il pubblico senza minimamente perdere il ritmo dietro le pelli. Più compassati sembrano invece Stolt e Trewavas perché meno scenografici nei movimenti, anche se trasudano partecipazione semplicemente attraverso l'utilizzo dei proprio strumento musicale. Con "The Whirlwind" passa così la prima ora e mezza di concerto e passa senza che quasi ce ne si accorga proprio perché l'esibizione è talmente coinvolgente e perfetta tanto che quando si giunge alla fine sembra che sia appena iniziata. Durante questa prima parte non si può che rimanere rapiti dall'ottima esecuzione live dove brani come "Out Of The Night", "The Wind Blew Them All Away" e "Is It Really Happeninig?", che si elevano ai massimi livelli risultando forse i punti di più impatto del loro ultimo lavoro. Dopo una pausa di circa 15 minuti i Transatlantic tornano sul palco per la seconda metà della loro esibizione che invece riguarderà i precedenti lavori 'SMPT:e' e 'Bridge Across Forever'. Si parte subito con la suite "All Of The Above" e la dolce "We All Need Some Light" dall'album di esordio e poi terminare con l'altra lunga suite "Duel With The Devil" estratta dal secondo disco della band. Con questi tre brani, tutti perfettamente eseguiti, si giunge tranquillamente oltre le due ore e mezza di concerto, cosa che potrebbe bastare per soddisfare anche il fan più accanito, ma logicamente non si può abbandonare la scena senza il bis di rito. Per questo, dopo la solita "scenetta" dell'uscita e del richiamo da parte del pubblico, tornano sul palco solo Morse e Stolt che attaccano subito con una "Bridge Across Forever" da brividi che fa sciogliere il pubblico in sala. Sul finire del brano tornano sul palco anche gli altri componenti e il gruppo di nuovo al completo si lancia subito in una performance a sorpresa per commemorare la scomparsa di Ronnie James Dio avvenuta proprio il giorno prima. Ecco quindi che viene eseguito un medley comprendente "Heaven And Hell" ed "Holy Diver" del vocalist americano. Per poi concludere al meglio i Transatlantic scelgono la bellissima suite "Stranger In Your Soul " nella quale verranno inserite un po' di divagazioni in pura libertà tra cui un momento in cui i vari componenti si scambieranno gli strumenti con Morse alla batteria, Portnoy al basso e Trewavas alle tastiere. E con questo ultimo lungo brano ecco concludersi il concerto che alla fine ha sforato ben oltre le tre ore dichiarate dalla band ad inizio serata. Il giudizio finale sulla serata non può che essere che ottimo: i cinque musicisti hanno messo in mostra la loro grandissima tecnica e la loro capacità di reggere il palco e coinvolgere il pubblico, inoltre la resa live delle loro canzoni ha dimostrato di non avere nulla da invidiare alla versione presente sul CD con in più il fatto che permette loro di offrire divagazioni e siparietti ai propri fans durante l'esibizione. A questo si aggiunge il fatto che chiunque ha potuto notare come gli stessi musicisti si divertano ed emozionino durante l'esecuzione delle proprie canzoni, dimostrazione ancora una volta della dedizione che viene messa da ognuno di loro. In definitiva se il vostro genere preferito è il prog rock e l'altra sera non siete venuti a questo concerto senza avere una motivazione più che valida, beh non posso che dirvi che avete fatto un errore. SETLIST The Whirlwind ----- All Of The Above We All Need Some Light Duel With The Devil ----- Bridge Across Forever Heaven And Hell / Holy Diver Stranger In Your Soul

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