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SOULFLY

Serata gelida quella di Roncade che di lì a poco si trasformerà in una bolgia incandescente in quel del New Age, sempre più ospitale ed ormai meta fissa per quasi tutte le band che attraversano il suolo patrio. L'affluenza è di quelle importanti ed i presenti cominciano già a scaldarsi con la band di supporto, gli Invite - Arizona - autori di una prova notevole grazie al loro thrash iper-quadrato ed a materiale di tutto rispetto. Inoltre, buona la presenza scenica ed il coinvolgimento soprattutto per merito del singer che tiene il palco come un veterano. Gran voce, anche, ed un'attitudine complessiva che ha il sapore tipico delle band alle prime armi ma decise, completamente immerse in quello che stanno facendo. La serata comincia subito ad rodare, quindi, e l'attesa per i Soulfly comincia a salire non appena il quartetto americano lascia spazio alla strumentazione del combo carioca. Che non si fa attendere poi molto rispetto ai tempi soliti tra un cambio e l'altro. New Age strapieno e via con "Blood Fire, War Hate". La band si mostra subito in palla, Max Cavalera leggermente ingrassato e Marc Rizzo che parte con le sue pose plastiche che terrà mostruosamente fino a fine concerto. Suoni ottimi e partecipazione subito alle stelle: stage diving e formazione del pit dove ci si comincia a randellarsi per bene. Ovviamente, tutti aspettano i classici dei Sepultura, ed ecco sbucare improvvisamente "Inner Self" che crea scompiglio, e lì davanti si cominciano a contare morti e feriti. Spazio poi per "Roots Bloody Roots", "Refuse/Resist" e "Troops Of Doom" che completano il ciclo e che lasciano un parterre davvero in visibilio. Max è in buona forma, appena statico ma la voce regge fino alla fine così come l'intera band sempre come se stesse ad inizio concerto. Due tranvate come "Policia" e "Molotov" generano allarme sicurezza, mentre "Eye For An Eye" va a chiudere uno spettacolo di gran livello che ha visto sicuro Cavalera come main character con carisma, personalità da vendere , ma che ha confermato anche che Rizzo è una spalla fondamentale senza la quale l'ex Supultura farebbe fatica ad affermarsi anche dal vivo. Il pubblico da par suo, come già accennato, ha dato una grossa mano alla riuscita dello show, in attesa febbrile prima, coinvolto al massimo durante, ancora numeroso in sala dopo in attesa di un bis mai arrivato. Questo a dimostrazione del fatto che se le tanti voci su una possibile reunion dei Sepultura si concretizzassero saremmo tutto assai contenti, ma se i Soulfly continuano su questa strada, e se continuano a sfornare dischi come gli ultimi lavori, forse sarebbe più un danno che altro per Max. Un sentito grazie a Nicola Lucchetta per le foto.

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