You are here: /

LORDI

Album nuovo, costumi nuovi. Come da tradizione gli horror-rockers Lordi assieme alla release del nuovo lavoro in studio, intitolato ‘Deadache’, danno una ritoccatina al loro look da “soliti” mostri per portare sulle strade d’Europa il loro nuovo sanguinolento show che viene prontamente vietato ai minori di diciott'anni. E’ quindi la volta del Rolling Stone di Milano dove per chi si ostina a venire in macchina, come me purtroppo, sono dolori per trovare un parcheggio non a pagamento. Ma, si sa, anche questa è questione di fortuna. Messa da parte la crisi di nervi il mio ingresso nel locale è accolto da un escalation di brani in stile Bublè (o forse era proprio Bublè? Chi sono io per dirlo!) che miete più di una vittima in platea fino a quando, finalmente, il calar delle luci e il sottofondo di "God Of Thunder" dei KISS ci da la certezza dell'inizio dello spettacolo. E' proprio l'opener del nuovo disco "Girls Go Chopping" a mettere le carte in tavola, il combo si presenta subito carico a mille ma i suoni non si fanno trovare subito pronti, ma miglioreranno progressivamente nel corso dell'esibizione di pari passo col singer Lordi che sulle prime pare fin troppo rauco. Amen alla chitarra stasera pare particolarmente "focoso" e a furia di scherzare rischia quasi di "limonare" con Lordi che si mette a ridere nel bel mezzo della strofa, ma anche questo fa parte dello show e i teatrini tra un brano e l'altro sono degni del miglior spettacolo di Alice Cooper. Su "Bite It Like A Bulldog" il bassista Ox fa il suo ingresso on-stage incatenato e trainato da una "bestia" della crew alla quale strappa un braccio per poi appenderlo, esultante, ad un gancio accanto ad un cadavere insaccato. A fine brano sempre la stessa bestia viene colpita a colpi di basso senza pietà! Awa alle tastiere se ne sta lì tutta buona buonina sventolando il suo ventaglio ma poi parla con voce demoniaca, ovviamente grazie ad un effetto, e raccoglie applausi a scena aperta quando una coppia di zombie fa il suo ingresso ballando abbracciati e lei, teneramente, li trafigge da parte a parte con tanto di versamento di sangue e budella sul pavimento. E' il delirio. Kita, il batterista, non vuole essere da meno ed accoglie un gigantesco Attila "zombie-style" decapitandolo con una spada. Il corpo esce di scena camminando e spruzzando sangue dal collo mentre Kita conficca la testa del malcapitato in posizione trionfale sopra il drum-kit. La mummia Amen si accontenta di meno, intrattendo il pubblico con la sua chitarra...è da oscar la sua "faccia" stranita mentre esegue il riff di "Sweet Child O'Mine" di fronte al pubblico che canta in visibilio. Mr. Lordi dalla sua non è che se ne sta senza far niente, anzi. Il suo è un continuo apportare modifiche al suo travestimento, dal macellaio con motosega al folletto di "Blood Red Sandman", ed esibire un'infinità di oggetti di scena. Capolavoro su "Dr. Sin Is In" quando, prontamente travestito da medico dell'obitorio (come tutta la crew che "opera" sul palco), prende parte ad una graziosa autopsia mangiandosi le budella del cadavere che, poi, continuerà ad alzarsi di scatto. Insomma, tanto tanto spettacolo. Petardi, fuochi d'artificio, neve finta e tanto tanto buon Hard Rock a far cantare e coinvolgere il pubblico dell'affollato Rolling Stone. Gran finale oramai pilotato verso le grandi hit di sempre, prima con il binomio "Would You Love A Monster Man" / "Devil Is A Loser" (con le immancabili ali di Lordi) e al secondo encore con l'acclamatissima "Hard Rock Hallelujah", introdotta da Awa che invita il pubblico a battere le mani usando il frustino come la bacchetta del direttore d'orchestra. Credo non ci sia altro da dire, anzi, probabilmente vi ho detto fin troppo. Musica facile facile tutta da cantare ed uno spettacolo per gli occhi tutto da gustare, che volete di più?

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento


2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web