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SCORPIONS

Esch-sur-Alzette si raggiunge a pochi minuti di treno dal Granducato di Lussemburgo: nulla di più facile se si è possessori di un biglietto per un concerto, quest'ultimo vale per il viaggio. Si inizia e si finisce presto, la setlist dei pazzi tedeschi (classe 1965) è godibile, anche se sul viso di molti si può notare il disappunto per una forte mancanza di brani in scaletta. Chitarre ispirate, felicità e tanta emozione, ma qualcosa traspare nell'aria ed è la freddezza con cui ormai molte cose vengono donate al pubblico senza un minimo di enfasi da grandi intrattenitori quali sono. Insomma, diciamolo chiaramente. Va bene l'encore (notare setlist a fondo report) che ti strappa il cuore a mille pezzi, va ancora meglio la fantastica performance di James Kottak (batterista degli Scorpions dal '99) che si dimena in ogni dove e come creando quasi uno spettacolo in uno spettacolo col suo "Kottak Attack". Sembra però freddo, abbastanza distaccato, e purtroppo anche inaccettabile il fatto che una grandiosa band come loro tratti con tanta superficialità l'elemento - contatto col pubblico - visto che in casi come questi tutto si desidera tranne che una band che faccia il suo sporco dovere e poi vada a casa così, lasciando con l'amaro in bocca i presenti. La scaletta è un concentrato di ogni cosa che i ragazzacci di Hannover hanno fatto nella loro lunga carriera, non manca l'euforica "Raised On Rock", e i brani che svegliano finalmente il pubblico che per una gran parte della serata sembrava essere sotto effetto di qualche potente sonnifero. Non si fa così! I brani del passato non possono non farti scuotere la testa, e le grandi ballate che li hanno resi celebri non possono non unire chi si ama in un abbraccio lungo tutta una "Send Me An Angel" o "Holiday". Così non è stato per fortuna, e meno male che la chitarra di Schenker anche in episodi come "Blackout" ha fatto faville. Rudolf, assieme a Matthias, si è divertito tantissimo, e così anche il bassista, Paweł, quest'ultimo forse un po' troppo nelle sue. Ma pur sempre carismatico nella sua timida partecipazione all'evento. Cosa dire quindi più? Un Farewell Tour che merita la sufficienza? Può darsi. Agli Scorpions diamo una nota positiva per la carriera, questo par normale. In tutti questi anni hanno regalato dischi assurdi, e come si suol dire, sono come il vino. Nota dolente sul fronte coinvolgimento. Tante, troppe, cose sono andate come ci si aspettava già da tempo: i cori andati lì dove andavano messi, assoli di batteria e chitarra posti al momento giusto. Fuori dal locale c'è ancora una Lussemburgo fredda, ma piacevole da visitare, so The Best Is Yet To Come! Sting in the Tail Make It Real Is There Anybody There? The Zoo Coast to Coast Loving You Sunday Morning The Best Is Yet to Come Send Me an Angel Holiday Raised on Rock Tease Me Please Me Hit Between the Eyes Kottak Attack Blackout Six String Sting Big City Nights Still Loving You Wind of Change Rock You Like a Hurricane

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