GIARDINI DI MIRO'
Che cambio di direzione fenomenale quello attuato dai Giardini Di Mirò, le ultime due volte che li abbiamo visti avevano riproposto quasi per intero quel gran bel disco che è 'Dividing Opinions', ed ora, (questo è il bello dei live, quando hai delle aspettative queste vengono puntualmente disattese in quanto o i brani vengono stravolti rendendoli quasi irriconoscibili o, come nel caso di specie, la band muta genere), se vi aspettavate i GDM post rock, beh, allora sareste rimasti delusi per buona parte del concerto. La band che si presenta stasera al Brancaleone (piacevolmente accolti da un bel teporino in sala e dal tour di promozione del nuovo disco 'Unluck', chiamato volutamente sfortuna per tutte le peripezie a cui sono andati incontro negli ultimi tempi), spaziano dal post punk (Joy Division/Editors) alla new wave più oscura, fino a toccare dei picchi emozionali inimmaginabili ai più quando ci sparano un pezzone in puro stile Swans con un cantato che rievoca in pieno quel demone di Michael Gira; finanche un tributo ai mai tanto compianti God Machine con un drumming di batteria pesante e profondo ed una chitarra che crea pattern vorticosi come i God hanno insegnato. Per non farsi mancare nulla ci piazzano anche un lentone nella migliore tradizione dei Costeau con un gran violino in evidenza; da 'Dividing Opinions' tirano fuori "Cold Perfection" quasi l'unico brano di reminiscenza post rock, con un finale in crescendo di ritmi, vorticosità dei suoni e volumi sempre più alti. Uno strepitoso bis degno dei più tellurici God Machine con doppia batteria ci ha accompagnati felici e sorpresi, dal cambio di direzione, verso l’uscita. Benvenuta nuova vita.
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