MASSIMO VOLUME
Il Cecilia si conferma polo di attrazione di qualità della provincia di Potenza e della vicina Campania. Tocca ai Massimo Volume calcare il palco dell'auditorium posto in una struttura che potremmo definire come centro polifunzionale. La band bolognese sta portando in giro il proprio ultimo disco ed è proprio 'Aspettando I Barbari' che la fa da padrone nella esibizione. Lo statuario Clementi non è uomo che si lascia andare a smancerie tra un brano e l'altro, visto che riversa tutto se stesso nei testi delle canzoni, multiformi e stratificate, tese, autoritarie, amare. Sono i colori proiettati sullo sfondo a rendere ancora più il senso del viaggio e del racconto, perché le parole sono pietre e il ciclico andamento delle composizioni porta ad alienarsi dal resto del mondo. Una intensità che tiene legati alla sedia, una forza concettuale che non consente che la pietrificazione. La originalità della coppia chitarristica Sommacal/Pilia è lampante e ogni piccolo dettaglio fa sempre più ricco il quadro dipinto, il primo con riff che non sarebbero fuori luogo in ogni altro contesto, ma non con i Massimo Volume; il secondo, anche al basso in alcuni frangenti, con una nuvola di effetti che rasentavano il noise. E mentre si rimane con gli occhi sbarrati, nelle retrovie la Burattini continua a dare i suoi tempi come un motore incessante. I bis fanno quasi rinascere la band, tanta è la differenza tra i vecchi brani e quelli degli ultimi due dischi. L'acustica non è affatto male, il lavoro fatto dietro al mixer rende ancora più avvolgente il sound dei Nostri, pur non essendo sempre intellegibili i testi di Clementi. Una esperienza che va vissuta per il suo valore catartico, ma al contempo un grande sforzo nel seguire un live sicuramente difficile e da non prendere sottogamba.
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