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HARDCORE SUPERSTAR

[CRASHDÏET] Non nascondo di essere stato assolutamente felice per la scelta dei Crashdïet in qualità di opener per i maggiormente navigati Hardcore Superstar, vuoi per una complementarietà dal punto di vista stilistico piuttosto eloquente, vuoi per la curiosità relativa alla veste live di una band invece assolutamente perfetta dal lato più squisitamente studio, tra l'altro fresca di ritorno sulle scene con il nuovo e coinvolgente 'The Unattractive Revolution'. Il gruppo scandinavo, guidato dal nuovo e carismatico frontman Oliver Twisted, ha dimostrato grazie ad un'esibizione degna di nota di aver assolutamente meritato il proprio ruolo a supporto dei propri connazionali, il tutto in un concerto di circa trenta minuti in cui, grazie alla riproposizione dei propri maggiori cavalli di battaglia, è riuscito a scaldare nel migliore dei modi l'audience di un Music Drome sempre più affollato minuto dopo minuto. L'apertura della serata in questione, affidata ad una rombante "In The Raw", ha da subito messo in chiaro la voglia di scaldare a dovere tutti i numerosi fans accorsi per l'occasione, ben saziati anche grazie agli stupendi estratti dal debut cd 'Rest In Sleaze' (inclusa una possente versione di "Riot In Everyone"), perfettamente miscelati con gli ultimi brani arrivati in casa Crashdïet (come nel caso della sostenuta "Die Another Day"). Tra gli altri punti d'interesse dell'uscita live in questione vi era anche l'interessante esame vocale del nuovo singer Oliver Twisted per quanto concerne le parti vocali del tristemente scomparso Dave Lepard, un prova che se da una parte ha fornito un giudizio più che positivo (con una somiglianza davvero sbalorditiva) relativamente alle note più basse, dall'altra ha invece lasciato qualche piccolo dubbio in relazione ai ritornelli più esplosivi, come del resto ben intravisto nel chorus della fantastica "Miracle". Nulla di trascendentale comunque, se non un piccolo appunto su un primo tour italiano indubbiamente positivo. [HARDCORE SUPERSTAR] Avevo già avuto il piacere di assaporare, negli anni passati, la notevole carica live degli Hardcore Superstar, un gruppo che nonostante un unicamente accennato successo all'interno dei grandi media della scena, è riuscito a costruirsi album dopo album un seguito di pubblico davvero degno di nota, elemento evidenziato anche nella serata in questione grazie all'avvenuto sold-out comunicato (con tanto di striscione) durante l'esibizione del gruppo stesso. L'occasione della serata era ovviamente quella di presentare, a tutti i propri fans, i brani presenti nell'ultimo (e riuscito) lavoro in studio 'Dreamin' In A Casket', cd che anche nei difficili meandri della dimensione on-stage ha saputo gettare potenti scariche di adrenalina a ridosso dei tanti accorsi per l'occasione, indiscutibilmente saziati da una prova dal vivo di grande spessore e vogliosi di divertirsi a dovere in una serata invernale comunque non eccessivamente fredda. La setlist del concerto, ben spalmata sui brani tratti qua e là dai vari album dei glamsters nordeuropei, ha offerto quasi due ore di intrattenimento tra classici più datati e songs di produzione chiaramente recente, il tutto con una chiara predilezione per l'appena rilasciato 'Dreamin' In A Casket' ed il precedente 'Hardcore Superstar', lavori appaiati da uno stile musicale pressoché invariato e che ben si sono prestati all'appuntamento dal vivo con il pubblico. C'è da dire che anche il poco riuscito 'No Regrets' ha saputo trarre giovamento nei propri sporadici estratti qui riesumati, confermando l'impressione delle reminescenze tipicamente on-stage delle canzoni proposte, e recuperando parte dei latitanti pareri positivi del sottoscritto per quanto concerne l'analisi in studio. Il resto è stato invece affidato alla rodata esperienza di un gruppo di chiara personalità, bravo nel mostrarsi carico a dovere nel proprio contatto con il pubblico e, soprattuto, smanioso di dimostrare la propria tutt'ora reale vivacità come del resto intravisto nell'appena avvenuto ritorno discografico. Non servono altre parole per confermare lo status degli Hardcore Superstar in qualità di veri e propri mattatori della scena glam odierna, un ruolo che spetta loro di diritto grazie alla pressoché costante qualità aristica mantenuta nel corso degli anni, immediatamente ristabilizzata anche al seguito di un solo e non esaltante capitolo discografico. Arrivederci alla prossima ragazzi, magari (e lo spero davvero) ancora in compagnia dei bravi dirimpettai Crashdïet.

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