HARDCORE SUPERSTAR
I rocker scandinavi Hardcore Superstar tornano in Italia per un mini tour estivo, sempre a supporto dell'ultima dignitosissima fatica omonima. La data veneziana verrà inficiata solamente da un'affluenza piuttosto bassa, che non ha però scoraggiato i quattro svedesi per la gioia delle poche centinaia di persone accorse stasera. Il primo gruppo di supporto scelto è rappresentato dai veneziani SIDE ONE, che iniziano la loro performance davanti ad uno sparuto gruppetto di gente. I suoni, soprattutto per i primi due brani, sono mixati in modo pessimo, e sebbene la situazione migliori col passare dei minuti a mancare è l'effettiva qualità del materiale targato Side One. Il glam rock proposto è banale e fiacco, con pochissimi spunti interessanti e affossato ancora di più da una presenza scenica risibile. La conferma di tutto ciò avviene quando un guasto alla chitarra obbliga i nostri ad intrattenere per lunghi minuti il pubblico, riuscendo a tirare fuori unicamente un'interminabile improvvisazione di basso e batteria, per poi lanciarsi in una brutta cover di "Rebel Yell" di Billy Idol. Una band che deve quindi ancora lavorare sodo per ottenere risultati quantomeno apprezzabili. A seguire, un altro gruppo locale apre la strada per Silver e compagni, i Mr. BIZZARRO. Capeggiati da una simpatica e travolgente frontwoman, i nostri propongono un hard rock contaminato di noise potenzialmente interessante, ma azzoppato da una qualità di songwriting approssimativa che ha reso i pezzi piuttosto noiosi e trascurabili. Fortunatamente una buona tenuta di palco ha mantenuto un buon numero di teste presso lo stage, ma sono dell'idea che anche nel caso dei Mr. Bizzarro ci sia molto lavoro da fare. Meglio dei Side One, ma come questi ultimi decisamente una scelta infelice per supportare una band di spessore come gli Hardcore Superstar. Il (poco) pubblico si concentra davanti al palco, e dopo un breve soundcheck parte l'intro che permette agli HARDCORE SUPERSTAR di fare la loro comparsa. L'inizio è al fulmicotone con in apertura due cannonate dalla loro più recente fatica, "Kick On The Upper Class" e "We Don't Celebrate Sundays" (a mio avviso uno dei brani migliori mai scritti dal combo svedese); suoni da manuale fanno da cornice ad una performance convinta, di spessore, da parte di una band che non si fa intimorire o deprimere dalle poche persone che si trova davanti, dimostrando così una professionalità non da poco. I due mattatori della serata sono ovviamente Jocke e Silver, il primo frontman di razza che non finirà mai di sperticarsi in lodi per l'Italia, il secondo sempre preciso e sopra le righe grazie alla sua sei corde. La setlist è come prevedibile prevalentemente incentrata su "Hardcore Superstar" (dal quale vengono estratte anche "Wild Boys" e "Last Forever"), ma non vengono chiaramente dimenticati i platter precedenti., da "I Can't Change" alle vecchie e sempre apprezzate "Hello/Goodbye" e "Liberation". Personalmente mi è dispiaciuto molto non sentire dal vivo "Hey Now" e "Someone Special", ma il tutto è dovuto all'attacamento che ho nei confronti di "Bad Sneakers...". In definitiva, un concerto che non resterà negli annali ma che ha fatto passare a tutti gli astanti un'ora e mezza di potente e divertente hard rock. A tutti quelli che sono rimasti a casa o che sono andati da un'altra parte, vi siete persi una grande occasione per divertirvi davvero.
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