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ERIC MARTIN

Tra i vari singers che hanno tracciato la storia delle sonorità hard-rock è impossibile non citare il nome di Eric Martin, vocalist più che noto nella scena musicale che conta grazie al proprio passato di frontman all'interno dei Mr. Big, uno dei più amati e seguiti gruppi hard-rock di inizio anni novanta, un monicker a cui sono associate alcune stupende pagine musicali sviluppatesi tra l'omonimo debut del 1989 ed una serie di successivi album dagli ottimi spunti artistici. Ora, nel 2007 in corso, il buon Eric ha finalmente avuto l'occasione di percorrere la nostra penisola in una serie di date a propria firma solista, ed è proprio in una di queste che il sottoscritto ha avuto la possibilità, in compagnia del collega Chicco, di rendervi conto relativamente al contenuto di una serata di enorme spessore, un lasso di tempo di circa due ore in cui il buon Martin ha dimostrato, sempre ce ne fosse bisogno, di essere più in palla che mai, ma soprattutto di trovarsi tutt'ora in possesso di un timbro canoro assolutamente integro, il quale gli permette di cimentarsi anche ai giorni nostri con performances di marcata qualità. Accompagnato nell'esecuzione dei vari brani dall'apporto strumentale dei Four Sin, band italianissima brava a disimpegnarsi al meglio al cospetto di un nome così ingombrante (ben supportata tra l'altro dalla chitarra del noto turnista Fabio Cerrone), l'ex compagno di Paul Gilbert e co. ha regalato a tutti gli accorsi un soddisfacente viaggio all'indietro ripercorrendo buona parte del proprio patrimonio artistico, partendo dalle uscite firmate a proprio nome e sino ad arrivare, passando per i grandi classici dei Mr. Big, al tanto (positivamente) chiacchierato progetto TMG, parentesi costituita tre anni or sono in compagnia dell'axeman nipponico Tak Matsumoto. Se è quasi inutile sottolineare l'ondata di applausi e i grandi cori di sostegno ad opera del pubblico nei confronti dei più diffusi brani dei Mr. Big, è invece doveroso citare il buon numero di fans visibilmente a conoscenza delle altre parentesi artistiche del singer americano, le quali hanno riscosso un evidente successo in particolare per quanto concerne i brani a firma TMG, rockeggianti al punto giusto e buoni per spezzare a dovere l'incedere maggiormente melodico del resto della setlist, la quale non ha comunque mancato di visitare in maniera veloce le lande degli ultimi 'I'm Goin' Sane' e 'Destroy All Monsters'. Il resto è affidato ad alcune veloci riprese acustiche delle varie "Wild World", "Promise Her The Moon" (supportate dai cori di una tra l'altro positiva ragazza scelta a caso tra il pubblico) e "Goin' Where The Wind Blows", mentre è alla celeberrima "To Be With You" che viene affidato il ruolo di chiusura di un concerto assolutamente coinvolgente, perfetto per mettere in mostra le grandi doti di intrattenimento di un artista grande come pochi altri. Mitico Eric, è bello vederti in forma ancora oggi come ai vecchi tempi. P.s.: Durante le classiche interviste di rito nel backstage ho potuto captare qualche news relativa al nuovo lavoro in studio, il quale è stato descritto dallo stesso Martin come "molto vicino allo stile degli ultimi Black Crows"; staremo a vedere, mentre la curiosità inizia già ad essere più che insistente...

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