KATATONIA
(mi scuso in anticipo se gran parte delle foto relative ai Katatonia sembrano provenire direttamente dalle viscere dell'inferno, ma l'uso del flash era severamente proibito) L'accoppiata Peaceville Novembre/Katatonia invade Roncade per una serata che sarà ricordata con grande emozioni dai (non numerosissimi) presenti; un concerto intimo e che ha saputo generare fiumi di emozioni autentiche. Si parte appunto con i capitolini NOVEMBRE, recentemente tornati alla carica con il favoloso "Materia"; lo show si apre proprio con "Verne", suggestiva opener della nuova fatica partorita dalla band dei fratelli Orlando. Suoni corposi e dalla perfetta equalizzazione fanno da contorno ad una performance ricca di feeling, tecnicamente senza una sbavatura e ricca di classici. "Venezia Dismal" (ovviamente dedicata con affetto all'audience veneta), "Nostalgiaplatz", gli estrati da "Materia" tra cui la title-track, "Aquamarine" e "Memoria Stoica" non hanno fatto altro che risaltare l'ottima caratura artistica dei Novembre. Una band importante, che per l'Italia può fare sicuramente grandi cose... E' paradossale come l'accoglienza riservata agli svedesi KATATONIA sia stata quasi inferiore a quella che ha accolto i Novembre; purtroppo l'affluenza di stasera (probabilmente anche per via del biglietto, tutt'altro che a buon mercato, fissato a 20 euro) si manterrà su soglie piuttosto bassine, ma il coinvolgimento dei pochi sarà comunque considerevole. Irrompono sulla scena con due pezzi dal nuovo, ottimo, "The Great Cold Distance", e si nota subito come tutti i membri calchino lo stage in modo distaccato, freddo. E' vero che la proposta musicale dei Katatonia è piuttosto malinconica, ma i cinque sembravano a tratti svogliati, stanchi anche se impeccabili dal punto di vista esecutivo. Da incorniciare la performance vocale di Jonas (il quale ha tenuto nascosto il viso dietro ai capelli per l'intera durata del concerto) che ha reso ancor più irresistibili pezzi come "Soil's Song", "Deliberation", "My Twin", "Teargas", "Criminals", "Ghost Of The Sun" o la più datata "Deadhouse". Una setlist lunga, corposa e che ha toccato quasi tutti i capitoli più importanti della storia dei nostr, e dove la parte del leone l'hanno ovviamente fatta i pezzi da "The Great Cold Distance", "Viva Emptiness" e "Tonight's Decision". Un concerto equamente diviso tra alti (performance e scaletta da manuale) e bassi (freddezza esecutiva troppo marcata), che ha convinto solo per metà ma per il quale lamentarsi sarebbe piuttosto ipocrita. KATATONIA setlist Leaders Wealth Soil's Song Deadhouse Teargas Sweet Nurse Deliberation Ghost Of The Sun My Twin Criminals The Future Of Speech Tonigh't Music For My Dreams Sleeper July In The White Evidence
Commenti