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EDGE OF FOREVER

Tra i maggiori punti di interesse di questa nuova uscita live degli Edge Of Forever vi era, senza dubbio, quello legato alla prima apparizione live del nuovo bass-player Nik Mazzucconi, già noto ai più per aver collaborato con Alessandro Del Vecchio all'interno dell'ottimo Moonstone Project di Matt Filippini, e ora inseritosi ufficialmente anche nella line-up del gruppo nostrano al posto del defezionario Dimitri Oldani. Al cospetto di una prova on-stage infuocata ed esauriente da parte di tutta la band, il bravo Mazzucconi si è dimostrato un'ottima scelta per un combo già rinomato per una marcata qualità esecutiva, il quale si è ripetuto anche in una serata come quella ivi discussa grazie ad una serie di brani presentati nel miglior spirito rock della propria proposta, ovviamente incentrata nella quasi totalità sull'esecuzione degli episodi tratti dai primi due album in studio. Dico quasi perché, oltre ai classici cavalli di battaglia del quartetto tricolore (al cui interno spunta un'ottima versione dell'accomodante "Birth Of The Sun"), Del Vecchio e compagni hanno ben pensato di aggiungere anche uno stuzzicante assaggio del proprio nuovo ed imminente album in studio, individuato nell'esecuzione delle comunque (oramai) note "Distant Voices" e "I Won't Call You", e completate dalla invece totalmente inedita "Against The Wall", una sontuosa ed elegante hard song posta intelligentemente in apertura di concerto. Il resto è stato affidato ad una serie di cover di pregevole fattura (tra le quali spicca ancora una volta una "Edge Of Thorns" assolutamente da brividi), le quali hanno fatto da contorno all'immancabile (e devastante) assolo di batteria di Francesco Jovino, mitigato in maniera molto più emotiva e toccante dalla performance piano/voce di Del Vecchio, posta in qualità di intro alla strepitosa ballad "A Deep Emotion". L'esecuzione della sostenuta "Feeding The Fire" fa da prologo alla chiusura di una notevole uscita on-stage, conclusa alla perfezione con il classico bis di rito vissuto sulle note della immortale "Rainbow In The Dark" di zio Ronnie James, una ciliegina su una torta non intaccata nemmeno da alcuni problemi tecnici all'impianto del locale, incontrati man mano durante lo sviluppo della scaletta della serata. L'ennesima conferma di grandezza di un gruppo di cui andare fieri, in particolare per la propria provenienza totalmente tricolore. SETLIST - Against The Wall - The Machine - Shade Of November - Crime Of Passion - Birth Of The Sun - Dance Into The Fire - Distant Voices - Stargazer - I Won't Call You - Bark At The Moon - One Last Surrender - Drums Solo - Feel Like Burnin' - Keyboards Solo - A Deep Emotion - Edge Of Thorns - The Shining - Prisoner - Feeding The Fire ENCORE - Rainbow In The Dark

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