HOUSE OF LORDS
[MIDNITE SUN] La notizia della conferma dei Midnite Sun come opening-acts degli storici House Of Lords aveva insinuato nel sottoscritto una sensazione di vera e propria goduria, vuoi per il notevole apprezzamento da sempre dimostrato nei confronti del sostenuto hard-rock della band lombarda, vuoi per la positiva attitudine live messa in campo da Enrico Sarzi e soci in più di un'occasione, cosa del resto ben ripetuta anche all'interno della serata in questione. La novità offerta in questa occasione riguarda in particolar modo l'esecuzione di una songs nuova di pacca ("Inferno"), la quale getta da subito le migliori aspettative in prospettiva del possibile secondo album del gruppo tricolore, comunque sempre in prima linea nel rockare in maniera decisa con i propri cavalli di battaglia "My Painful World", "Liars" e "Rock N' Roll Degree". Per il resto nulla è mancato nella riuscita (ma putroppo breve) parentesi in apertura della data ivi discussa, partendo dal tipico affiatamento del quintetto al completo e sino ad arrivare ai convinti applausi strappati ai presenti all'esecuzione della sempre esaltante "Steal The Sun", un brano che nonostante i ripetuti passaggi live dimostra di aver conservato il proprio luminoso e spigliato smalto, ottimo per riscaldare un'audience ovviamente baciata dalla frenetica attesa per gli storici signori d'Inghilterra ma in ogni caso appagata anche nel tributo finale ai grandi maestri Deep Purple (con la acclamata "Stormbringer"). Bravi sempre e comunque, come da vero e proprio pronostico. SETLIST - My Painful World - The Day After - Black DNA Woman - Inferno - Liars - Steal The Sun - Rock N' Roll Degree - Stormbringer [HOUSE OF LORDS] E rieccoci ad un anno circa di distanza dalla problematica data vissuta da James Christian e compagni all'interno del Seven 70 di Seregno, una prova on-stage letteralmente rovinata da una serie di problemi sonori legati all'impianto ed all'acustica del locale, i quali avevano finito per gettare un'autentica nube nera sulla prima uscita italica del gruppo d'oltremanica. Fortunatamente, e lo dico davvero con la pace nel cuore, al Black Horse di Cermenate tutti questi problemi non hanno nemmeno sfiorato l'operato della band di casa Frontiers, appena riaffacciatasi anche sul mercato grazie all'ultimo e notevole cd 'Come To My Kingdom', presentato nel corso della serata in questione grazie alla riesumazione di diversi brani da esso estrapolati, perfettamente miscelati al resto delle storiche composizioni provenienti dagli album cardine dei rockers britannici. Un'intensa introduzione vissuta sulle note di "Sahara", bissata in maniera azzeccata dalle accomodanti "Chains Of Love" e "Love Don't Lie", funge da apripista per un concerto che entra nel vivo grazie alla title-track del recente lavoro in studio, i cui riferimenti ben si intrecciano con quelli dell'altrettando valido predecessore 'World Upside Down', immediatamente individuati nelle graffianti "Rock Bottom" e "I'm Free". Ma se la temperatura dello show si appresta a diventare realmente soffocante grazie alla riproposizione del primo storico singolo "I Wanna Be Loved", è con la notevole "Talkin' 'bout Love" che l'aria del concerto inizia ad assumere connotati di vero e proprio smarrimento mistico, enfatizzato a dovere dalle maestose vesti della magniloquente "Pleasure Palace". Anche il classico bis di rito, giocato sulle note della recente ma superba "S.O.S. In America", altro non ha potuto fare se non allietare al massimo l'appagamento dei tanti accorsi per l'occasione, il tutto però macchiato, in maniera particolarmente fastidiosa, dalla ingrata sensazione di aver assistito ad una performance di Christian mitigata tra parti reali ed altre in vero e proprio playback, e questo non solo per quanto concerne i cori e le risapute parti di tastiere (riproposte per ovvie mancanze in senno alla formazione), ma anche per parte delle lead vocals regalateci nel corso di tutto lo show. Vero o non vero durante la serata quella che ha avuto il sopravvento era l'emozione di rivivere ancora una volta le gesta di un nome seminale delle sonorità hard, tutt'ora in grado di regalarci grandi composizioni come intravisto nell'acclamato e soddisfacente album di fresco rilascio. SETLIST - Sahara - Chains Of Love - Love Don't Lie - Come To My Kingdom - Rock Bottom - One Foot In The Dark - I'm Free - These Are The Times - I Don't Wanna Wait All Night - I Wanna Be Loved - Another Day From Heaven - Talkin' 'bout Love - Drums Solo - Can't Find My Way Home - In A Perfect World - All The Way To Heaven - Pleasure Palace - Guitar Solo - Slip Of The Tongue ENCORE - S.O.S. In America
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