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ANGRA

Il ritorno in tour per gli Angra, finalmente liberi da problemi legati a line-up e management, è a dir poco liberatorio, per noi amanti del power metal, e decisamente paragonabile ad una boccata di aria fresca dopo una lunga apnea. Ad aprire le danze questa sera i brasiliani Kattah, band scelta personalmente dagli Angra per il tour (gli Angra, con merito, hanno deciso, per promuovere la scena underground carioca, che seguono molto da vicino, e di portare con se in tour solo bands loro connazionali), band guidata dal carismatico singer Roni Sauaf. Autori di un sound che definire Angra-oriented è dire poco, e forti di un frontman simpatico e dotato, gli altri membri dei Kattah non rispondono però con una presenza on stage adeguata, elemento che ritarda non poco l'affiatamento con il pubblico, affiatamento che arriva però con la prosecuzione del set, portato da una decisamente positiva prestazione strumentale. La presenza di elementi arabeggianti nel sound, ed il simpatico siparietto che ha visto il cantante mettersi dietro le pelli per un pezzo strumentale, ha reso anche più vario questo set, che a conti fatti può essere promosso senza riserve. Solo un appunto prima di chiudere che riguarda i tecnici, perchè l'ipotesi del guasto al microfono di Roni (prima del pezzo strumentale, con uno strappo alle casse il singer è rimasto muto di colpo) durante il set (onestamente non conosco la setlist della band e non so su che pezzo è successo)è plausibile, ma il dubbio che le batterie fossero scariche è decisamente concreto. Rapido cambio di palco ed è già ora degli headliners di serata. La band irrompe sulle assi del Live club dopo l'intro di 'Aqua', sulle note di "Arising Thunder". Edu è assolutamente magnetico, ammiccante e simpatico con tutto il pubblico, e, musicalmente parlando, tutta la band è molto compatta e potente. Si prosegue con la classicissima "Angel's Cry", e dalla recente "The Course Of Nature", prima di tornare ad Aqua con "Awake From Darkness". A sorpresa ecco "Lisbon", pezzo che non mi aspettavo di sentire, prima del passaggio al microfono di Rafael Bittencourt per "The Voice Commanding You", cantata in maniera convincente. Dopo il solo di batteria del rientrante Ricardo Confessori, anche 'Temple Of Shadows' viene toccato dalla scaletta, con il singolo "Spread Your Fire" e con "Waiting Silence", prima del ritorno al contemporaneo con il singolo dell'ultimo album, "Lease Of Life". Dopo un innocuo solo di Kiko (che, onestamente, con quel suo atteggiamento spocchioso nei confronti del pubblico, non sta nemmeno molto simpatico), ci si avvia al finale con un un paio di pezzi da 'Rebirth', "Heroes Of Sand" e la title track, e "Nothing To Say", che chiude prima dei bis. La band ritorna sul palco con "Carry On", che, al primo chorus, si trasforma in "Nova Era". Prima di chiudere, la band, in un momento di goliardismo totale, si scambia gli strumenti, e ritroviamo Kiko al basso, Felipe alla batteria, Ricardo ed Edu alle chitarre e Rafael alla voce, per una cover di "Heaven And Hell" che chiude la serata all'insegna del divertimento.

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