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ANGRA

[PREFAZIONE] Dopo il Gods Of Metal del 2003 gli Angra tornano in Italia con il Tour europeo del loro nuovo album "Temple Of Shadows", accompagnati in queste tappe dai power metallers austriaci Edenbridge e dai danesi Manticora. Eventi a noi sconosciuti vogliono che la location del concerto, quella dell'inadatto Rainbow, venga sostituita con quella del C-Side, piccola discoteca milanese di proprietà dei signori Gattuso e Vieri a me completamente sconosciuta prima di allora. Partiamo col dire che le cose non sono andate tutte per il verso giusto. L'apertura cancelli, programmata per le ore sei, è avvenuta con un ora di ritardo. La motivazione fornita a riguardo è stata piuttosto discutibile, un ritardo nella consegna degli strumenti, comunque confidiamo nella buona fede degli organizzatori…anche se questo ritardo danneggerà gravemente tutta la serata. Al suo interno il locale risulta "vagamente" fuori luogo, addobbato secondo le migliori esigenze tamarre (cartelloni con fumetti senza senso, colori forti, una palla da discoteca un po' retrò ed un architettura "bizzarra") il locale si riempie ben presto quasi nella sua completezza ma comunque l'affluenza del pubblico è DECISAMENTE troppo scarsa per un evento del genere. Piccola curiosità per gli addetti ai lavori: gli organizzatori che hanno disposto le transenne si sono dimenticati del pit per i fotografi. Problema che è stato comunque risolto in collaborazione con la security e con i membri dell'organizzazione in maniera piuttosto brillante. [MANTICORA] Dopo un soundcheck fatto molto "alla buona" salgono sul palco i Manticora, autori di un power americano "influenzato" dagli Iced Earth dio Schaffer e soci. Quando i sette membri della band cominciano a suonare è il delirio: il soundcheck non è andato propriamente per il verso giusto. I volumi impazziscono e, nonostante il mixerista faccia il possibile per migliorare la situazione, non andranno mai completamente a posto. Il suona della tastiera che copriva tutto, una chitarra impercettibile ma, cosa ben più grave, la voce dei due stonati coristi ben più alta rispetto a quella del singer. Nonostante questo disastro di qualità alla band non si possono dare grandi colpe, buona la presenza scenica e l'interazione col pubblico. Anche le qualità tecniche non vengono a mancare ed, anche se solo in parte, il pubblico pare gradire. Una prova che lascia l'amaro in bocca, dopo un buon lavoro in studio con il loro ultimo album "8 Deadly Sin". [ColdNightWind] Manticora Setlist: Intro Playing God King Of The Absurd It Feels Like The End Cantos Shadows With Tales To Tale Creator Of Failure [EDENBRIDGE] Salgono sul palco gli Edenbridge, dopo un "casereccio" soundcheck, ed attaccano con le canzoni dell'ultimo album "Shine", che mi aveva colpito positivamente in fase di recensione. Sembra purtroppo che gli austriaci non siano in serata visto gli innumerevoli errori e anche la sfortuna sembra perseguitarli con la batteria che cerca di cadere a pezzi e la spia del chitarrista che non gli permette di sentire nulla. Mi sembra chiaro che la prestazione, visti i presupposti, sia totalmente disastrosa e mi lascia con l'amaro in bocca, visto che speravo di godermi lo spettacolo degli Edenbridge per valutarne le capacità anche in sede live. Bocciati per ora: speriamo si rifacciano nelle prossime esibizioni live… [Flames Of Hell] [ANGRA] Dopo la lunga intro che accompagna l'ingresso della band finalmente gli Angra incominciano il loro spettacolo, sono le 21:15. I brasiliani aprono le danze con l'opener del nuovo album "Spread Your Fire". La qualità del suono è migliorata, anche se lontana dal poter essere definita godibile. Sul palco invece la band dimostra la sua qualità e di essere composta da veri professionisti: Mr. Falaschi non fa rimpiangere (non troppo almeno) il Matos dei vecchi fasti, sfoderando grinta, qualità e attitudine sul palco. Indescrivibile o quasi l'abilità tecnica dell'intero gruppo, con le asce di Bittencourt e Louriero che tra i vecchi classici ed i nuovi pezzi non sbagliano un colpo, supportata dalla sezione ritmica di Andreoli/Priester degna rivale dell'ex coppia Mariutti/Confessori. Tutto fila per il meglio. Il pubblico è al settimo cielo, coinvolto al mille per mille che canta e si muove gustando ogni singola nota emessa. Le vecchie glorie regalano ancora soddisfazione, "Nothing To Say" e "Carolina IV", vengono rispolverate da "Holy Land" ed arricchite da tamburi e strumenti tipici locali. Si passa poi a gustare la "nuova era" della band, con le stupende "Shadow Hunter" e "Heroes Of Sand". Dopo un breve attimo di pausa la band rientra ed esegue un infuocatissima "Nova Era", il pubblico è caldissimo: Sa che questo è il momento clou del concerto, sa che adesso verranno rispolverati tutti i vecchi storci classici. Ma fermi tutti. Cosa succede? La band comincia a salutare. Ma il pubblico italiano non ci casca, è abituato a questi giochetti e sa che la band tornerà di nuovo. Ma la band, lasciando il pubblico a bocca aperta, saluta veramente. Con tanto di inchini, applausi e lancio di bacchette e plettri. Ore 10:30, è tutto finito. Il pubblico immobile, incredulo. Un ora ed un quarto di concerto, al tutt'altro che modico costo di 20 euro. La gente non ci crede, si guarda attorno chiedendosi il perché. Cominciano le grida, i fischi, le lamentele. Niente da fare, i tecnici salgono sul palco e cominciano a smontare tutto. L'amarezza regna sovrana, quando incontro FlamesOfHell, di ritorno dall'improvvisato pit per i fotografi, mostrandomi l'originale setlist del concerto. SEI BRANI TAGLIATI, e neanche dei più corti: "Angel's Cry", "Carry On", "Millenium Sun", "Wishing Well", "Never Undestand". Le domande rimangono tante, sulle motivazioni che hanno spinto la band a cancellare quasi metà scaletta. Ma quando un membro della security ci invita ad uscire, poco prima delle 23:00, capiamo tutto. Il locale doveva essere sgombro per venir pulito e liberato da cima a fondo, per riapre a mezzanotte come discoteca. Lasciando perdere, almeno per questa volta, il cattivo sangue che circola tra questi due stili di vita è assolutamente inconcepibile un trattamento del genere. Che danneggia non solo tutta la scena italiana, ma anche tutti i fan che dopo aver fatto tutto questa strada si ritrovano a dover subire un trattamento del genere. Dopo non lamentiamoci se la gente non viene ai concerti, non lamentiamoci per la scarsa affluenza quando siamo noi stessi a danneggiarci, quando siamo noi stessi a rendere quest'ambiente sempre più chiuso. Gli Angra per quest'anno saranno ricordati come vera croce e delizia. I Panni Sporchi Vanno Lavati In Casa Nostra. [ColdNightWind]

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