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MASTERPLAN

Flying Aces Tour, così è stato rinominato il tour che ha accompagnato Masterplan, Circle II Circle, Rob Rock e gli svizzeri Pure Inc. in giro per l'europa in occasione delle rispettive nuove release delle band. Quattro voci splendide, le prime due senza nemmeno bisogno di presentazioni (vedi alla voce Jorn Lande e Zachary Stevens) accompagnate dagli acuti di Rob Rock e dalla voce grintosa del promettente Gianni Pontillio. Quando faccio il mio ingresso all'Alcatraz comprendo come i miei timori su di una scarsa partecipazione del pubblico diventano realtà. Nonostante le dimensioni ridotte della location, adattata per il secondo palco, mi trovo di fronte a non più di duecento presenti spari tra palco e bar. Due sono i fattori che posso aver influenzato una così poca presenza di pubblico: la concomitanza con il derby di Champions e la posizione infrasettimanle (un martedì sera fuori provincia non è alla portata di tutti quelli che lavorano) . Ma poco male, questo non inferirà sulla qualità dello spettacolo. Ben presto però mi rendo conto della tarda ora e di essermi perduto l'esibizione dei Pure Inc. (cosa per la quale mi sto seriamente mangiando le mani ancora adesso), i colleghi presenti mi hanno comunque assicurato che l'hard rock band svizzera ha fatto un ottima prova, un vero peccato esserseli persi! [Rob Rock] Tocca a Rob Rock e alla sua band salire sul palco, dopo l'introduzione in pieno stilo power metal si aprono le danze con "Rock The Earth" tratta dall'album "Eyes Of Eternity con la quale il singer dimostra tutte le sue abilità ed un ottima estensione vocale. Il concerto procede tranquillo tra gli applausi del pubblico ed oltre ai classici come "In The Night" ci viene proposto un pezzo in anteprima dal suo nuovo lavoro intitolato "Holy Hell": la potente "Slayer Of Souls". In definitiva Rob Rock e soci hanno svolto il loro lavoro nel migliore dei modi, senza ricavare eccessivo successo tra i presenti ma risultato lo stesso gradevoli. Promossi. [Circle II Circle] E' tempo di venire al sodo, e sul palco dell'Alcatraz stassera s'incomincia a fare davvero sul serio! E' tempo dei nuovi Circle II Circle di Zachary Stevens, ex singer degli storici Savatage, dopo la rivoluzione che ha colpito la band quest'inverno (zac ha cambiato TUTTI i musicisti) e che ha portato alla realizzazione del nuovo album "The Middle Of Nowhere" scritto con l'aiuto del buon John Oliva. I cinque di Tampa Bay esordiscono con la nuova "Open Season", una buona canzone ma probabilmente non la più adatta per l'apertura di un concerto. Ma a zac questo lo si può tranquillamente perdonare e i suoi nuovi compagni di "squadra" (viste le magliette potevano far parte di qualche squadra di hockey) sembrano sapere il fatto loro. Il pubblico apprezza e si entusiasma e cresce persino di volume raggiungendo, a fine concerto, una cifra attorno alle 400 unità. Lo show prosegue con un bel brano tratto dall'album d'esordio, "Sea Of White" da quella marcia in più al concerto che poi prosegue tra i nuovi lavori tra cui l'ottimo singolo "All That Remains" e la conclusiva "Cynical Ride". Tra di esse trova spazio un trittico d'eccezione che avrà fatto la gioia dei fans dei Savatage, la band ha eseguito in rapida successione "Taunting Cobras", "Labyrinths" e "Follow Me". Dopo la solita finita uscita la band ritorna e dopo un rapido cambio di strumenti (il bassista passa dietro alla tastiera ed un chitarrista imbraccia il basso) un gasatissimo Zac introduce la storica "Edge Of Thorns". L'unico appunto che devo fare ai Circle II Circle è quello di essersi completamente dimenticati dell'ottimo lavoro d'esordio, due brani come "Out Of Reach" e "Watching In Silence" erano da me molto attesi e penso che non proporli sia stato un vero peccato. Poco male, Zac ha sfoderato una prova energica e grintosa, conscia del potenzialità del proprio gruppo, prendendosi spesso e volentieri qualche pausa per degli scambi di battute col pubblico. Un vero professionista, ben vengano i nuovi Circle II Circle. [Circle II Circle Setlist] Open Seasons Sea Of White Holding On The Hollow All That Remains Taunting Cobras (Savatage) Labyrinths (Savatage) Follow Me (Savatage) The Middle Of Nowhere Cynical Ride --- Edge Of Thorns (Savatage) [Masterplan] Squillino le trombe! (anche se si tratta di quella di un hangar va bene lo stesso no?) E' il momento di occuparci degli headliner della serata, finalmente sono di scena i Masterplan della coppia Lande-Grapow ed esordiscono con l'opener di "Aereonautics" intiolata "Crimson Rider". Si vede subito che la band sa il fatto suo, sia dal lato tecnico che da quello professionale, fornendo una prova composta, programmata ma di altissimo livello. Mr Lande stassera è davvero in forma, e l'audio dell'Alcatraz gli dà una mano con un acustica senza smagliature da parte dei tecnici, davvero bravi! Il pubblico è partecipe e finalmente mi trovo di fronte ad una folla un po' più concreta rispetto alla precedente, man mano che i pezzi proseguono la folla non si svilisce e rimane prime posizioni affascianata dallo spettacolo che la band sta proponendo. Dopo il primo inframezzo di Lande, stassera particolarmente in posa da rock-star, il ritmo cresce con "Wounds" e la successiva "Kind Hearted Light". C'è spazio anche per "Heroes" e anche se non c'è Micheal Kiske a duettare con Jorn al suo posto troviamo, con sorpresa mia, Roland Grapow che di certo non risulta all'altezza della storica voce delle zucche d'amburgo. La di dietro il signor Uli Kusch non se la dorme di certo, sfoderando anch'esso una prova maestosa, un vero e proprio terremoto dietro le pelli che prende il là con il primo singolo della band "Enlighten Me". Ma le sorprese non sono finite qua, la voglia di stupire non manca e durante "Bleeding Eyes" il bassista Jan Eckert sfodera un basso d'eccezione completamente bianco a forme di pesce, in cima al manico la coda a V mentre alla base la bocca seghettata e due occhi rossi luminosi. A contornare l'intero basso dei neon bianchi per un risultato sicuramente di grand effetto.Roland ci regala un assolo dei suoi, senza bisogno di descrizioni eccessive, nel quale intromette l'helloweeniana "Future World" facendo impazzire il pubblico in un istante. Ma Roland smette subito e fa un gesto di ripudio e si scusa con tutto il pubblico mantenendo comunque un sorriso sornione stampato in fronte... Lo show prosegue con due soste per concedere un po' di respiro ai 5 e si ricomincia prima con "Spirit Never Dies", il nuovo singolo "Back For My Life" e la conclusiva "Crawling From Hell" riadattata in una versione più lunga nella quale mr. Lande sfoga le sue abilità di front-man e di cantante. Nel mezzo della canzone viene dato un piccolo spazio personale ai vari membri della band, il bassista si concede un infuriata sessione di slap, Alex Mackenrott dietro alle tastiere ci regala quattro risate con il riffone immortale di "Smoke On The Water" eseguita con un suono di tastiera che emula quello di una chitarra. Insomma, i Masterplan hanno messo in piedi veramente un bello spettacolo fatto intrattenendo e stupendo con doti tecniche innegabili e che farebbero invidia a tanti colleghi del settore. Promossi? No, molto di più! [Masterplan Setlist] Crimsnon Rider Crystal Night Wounds Kind Hearted Light I’m Not Afraid When Love Comes Close Heroes Enlighten Me Bleeding Eyes Love Is A Rock Soulburn --- Spirit Never Dies --- Back For My Life Crawling From Hell

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