AFTERHOURS
Dopo l’esibizione sottotono dello scorso marzo all’Orion, eravamo indecisi se andare o meno al concerto degli Afterhours al Rock in Roma. Alla fine la curiosità ed il piacere di assistere ai live hanno prevalso e ci ritroviamo sotto al palco. Appena arrivati si sono esibiti i Luminal, indie rock band che, sinceramente, chi scrive non ha apprezzato più di tanto: batteria, a volte chitarra ed a volte basso, voce e sintetizzatore per un repertorio di cover rivisitate in maniera discutibile e pezzi propri piuttosto anonimi. Ma l’attesa e la curiosità sono tutte rivolte ad indovinare l’umore del volubile Manuel Agnelli. E appena saliti sul palco abbiamo capito che sarebbe stata un'altra storia rispetto a marzo: piglio deciso, voce potente, band carica e si parte con la track list di 'Hai paura del buio?', di cui il tour promuove la riedizione di quest’anno. Le canzoni suonate in ordine rigorosamente identico a quello dell’LP. Il pubblico canta a squarciagola, la band trasmette il piacere, il divertimento e la passione che prova suonando la propria musica, Manuel Agnelli è ispirato e trova un buon feeling con i fan, arrivando anche a protestare simpaticamente per la strana disposizione delle persone rispetto al palco, e tentando più volte di far spostare in altre aree alcuni gruppi di presenti. "Veleno" è cantata con Nick Chester dei Jet, e si prosegue a ritmi serrati fino a "Mi Trovo Nuovo", al termine del quale c’è una pausa. Il primo bis ci offre cinque brani tratti da 'Padania' in un crescendo emozionale: "So Chi Sono", "Spreca Una Vita", "Ci Sarà Una Bella Luce", "Costruire Per Distruggere", e la stupenda "Padania", che alternano riff potenti in cui si scatena il pogo a momenti di solo piano e voce in cui vengono esaltati i testi profondi e con temi socialmente impegnati. Da sottolineare la bravura del violinista e polistrumentista Rodrigo D’Erasmo. Una seconda pausa e di nuovo sul palco. Si cambia decisamente ritmo, energia raddoppiata e tanta grinta per l’ultimo bis con alcune delle canzoni più amate, tra le quali con nostra grandissima sorpresa "Strategie", da molti anni assente dai live degli Afterhours. E infatti Manuel commette degli errori nel testo e lascia abbondantemente cantare il pubblico. "La Verità Che Ricordavo", "Non è Per Sempre", "Ballata Per La Mia Piccola Iena", "La Sottile Linea Bianca", "Quello Che Non C’è" e siamo già all’ultima canzone, la trentunesima: "Bye Bye Bombay". Concerto lungo, due ore e mezza di ottima musica, e nonostante ciò, alla sua conclusione avremmo voluto riascoltarlo da capo. Sicuramente uno dei migliori live degli Afterhours negli ultimi dieci anni!
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