DE PROFUNDIS: The Blinding Light Of Faith
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06/10/2018Ma questo è bello questo album? Una sapiente miscela di black metal, pesante death old school à la Asphyx, e persino passaggi dal sapore jazz, tipo i primi Atheist. Difficile inquadrare questo nuovo album dei britannici De Profundis, sempre che abbia un senso farlo, perché la cosa migliore che si possa fare è semplicemente perdercisi. L’entrata non è delle più ostiche: “Bastard sons of Abraham” è un mid tempo pesante, vecchia scuola, con assoli à la Ammott, ma poi la fusione tra black e death metal di “Beyond Judgement” lascia spiazzati, bei contro-tempi, stacchi melodici a due chitarre. Pura classe. “Godforsaken”, mamma mia, un mid tempo black/death, con un lavoro di basso mostruoso, col suo riff in arpeggio, seguito poi dalla chitarra dal sapore quasi jazzistico, à la Atheist. Il tutto arricchito dal testo che fa riferimento al terrorismo islamista e uno splendido assolo, dall’ottimo equilibrio tra tecnica e melodia. Bello anche il death doom di “Opiate for the Masses”, puro gioiello old school arricchito da passaggi dal bel sapore tecnico, ma senza perdercisi troppo. The ‘Blinding Light of Faith’ è ciò che un metalhead degno di questo nome si aspetta: testi anti-religiosi, un’ottima band che sa il fatto suo, pesta, ma conosce bene le melodie, ha un alto livello tecnico senza perdere di vista l’essenziale, ovvero scrivere ottimi pezzi senza rimbambirci di tecnica assurda e farci scapocciare come se non ci fosse un domani. Non fateveli scappare.
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