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VIRGIN STEELE

L’intervista rilasciata dal leader maximo dei Virgin Steele non è stata preceduta dal consueto promo del nuovo album. Piuttosto che stigmatizzare la scarsa promozione attuata dalla SPV il nostro eroe ha scelto in questa intervista, come in altre che avrete modo di leggere sulla rete, di prendersela con la stampa e i suoi pregiudizi circa l’operato della band. Chi ha scelto di ascoltare l’album in anteprima tramite un mediocre streaming si è sentito rispondere che l’album andava assaporato (e quindi giudicato) solo nella sua versione definitiva. Chi (come il sottoscritto) ha scelto di attendere il promo (arrivato contestualmente alle risposte di DeFeis!), per esprimere un parere il più obiettivo possibile, si è sentito consigliare caldamente dal polistrumentista di andare ad ascoltarsi l’album in streaming. Misteri dell’ego umano. A sentire David 'The Black Light Bacchanalia' è l’ennesimo colpaccio della band americana. Ciao David e benvenuto ad Hardsounds. E’ la prima volta che parli al nostro microfono e le domande sarebbero troppe. Conviene partire dalla fine: sono passati ben quattro anni dall’ultimo lavoro 'Visions of Eden': cosa è accaduto in questo lungo periodo alla band? Beh…abbiamo effettuato molti concerti, lavorato con tre diverse etichette discografiche che sono poi fallite ed ho impiegato parecchio tempo per trovare una nuova casa che potesse adeguatamente ospitare i Virgin Steele. Avevamo già iniziato la ristampa del nostro catalogo con la Dockyard 1, andata poi in bancarotta, così oggi siamo con la SPV e ci troviamo bene. Nel corso di questi ultimi quattro anni ho composto e registrato molto materiale (N.d.R. sia le tracce dello scorso 'Visions Of Eden', sia di questo secondo capitolo sono tutte opera di De Feis senza alcun intervento da parte degli altri componenti della band) e quindi, per gli anni a venire, ci saranno molti lavori in uscita oltre che parte del nostro catalogo in imminente ristampa tramite la nostra nuova etichetta. Insomma, la vita è stata molto ricca e folle come sempre e il 2010 è stato un anno creativo e selvaggio il cui sound è convogliato nel groove del nostro nuovo album: 'The Black Light Bacchanalia'. 'Vision of Eden' non entusiasmò né fan né critica sia per l’eccessiva lunghezza dei pezzi, sia per i suoni più morbidi che penalizzavano il lato prettamente heavy del lavoro a scapito di quello più orchestrale. Cosa dobbiamo aspettarci ‘The Black Light Bacchanalia’? Come fu per 'Life Among The Ruins' anche 'Visions Of Eden' è stato un album che ha diviso il pubblico tra chi lo ha amato e chi no. Sia la band, sia il sottoscritto siamo convinti che, nel momento in cui la persone mettono da parte i loro preconcetti, legati al come, secondo loro, questi album avrebbero dovuto suonare, ecco che l’ascolto libero di entrambi i lavori porta a capirne il valore e infine ad apprezzarli. 'The Black Light Bacchanalia' è qualcosa di diverso ancora. Se non l’hai ancora ascoltato ti consiglio di farlo e poi di farmi domande in merito. In tal senso abbiamo fornito una versione streaming dell’intero album per poterne saggiare il valore. Si tratta di un album molto grezzo nel quale abbiamo utilizzato le stesse dodici note che si trovano nella musica della civiltà occidentale: ritengo di aver potuto invocare, dalla combinazione di queste note e dai nuovi accordi mai utilizzati prima da esse scaturiti, nuove emozioni. Ad esempio tracce come "To Crown Them With Halos" o "The Black Light Bacchanalia (The Age That Is to Come)" contengono svariati elementi musicali e umori che non sono mai apparsi in un album dei Virgin Steele. Questo tipo di riffing mutevoli e la bizzarra sequenza di accordi nel ponte dell’ultimo brano citato sono molto differenti dal nostro sound. Frank (Gilchriest) ci ha regalato la migliore performance della sua vita in queste canzoni facendo emergere ultimamente tanto virtuosismo, così come Josh (Block) si è speso in straordinari assoli alla chitarra (N.d.R. ma non c’è Pursino ad occupare quel ruolo?) e pesanti ritmiche (al basso), mentre Edward (Pursino) ha suonato con una tremenda passione e grande energia. Credo che questo lavoro possa essere ritenuto una delle nostre migliori performance di sempre in studio . Anche in quest’ultimo album tutte le musiche (e naturalmente i testi) sono opera tua, come mai nessun altro membro (Pursino ad esempio) è stato coinvolto a livello compositivo? No, gli altri membri non sono interessati a scrivere quanto lo sia io. Scrivo per la maggior parte del tempo e così ho una tale abbondanza di materiale da proporre alla band, e loro sono così felici di poterci lavorare su, che la loro attitudine è sempre del tipo “suona alla grande, continua così” Questo è il vostro primo lavoro supportato degnamente da un'etichetta (la tedesca SPV) che vi ha consentito di uscire con tre edizioni diverse (con altrettanti artwork) contenenti materiale aggiuntivo sia musicale che non. Puoi raccontarmi qualcosa di più sulle versioni differenti da quella avente come cover l’incisione di Asmodeo tratta dal "Dictionnaire Infernal di Collin de Plancy"? Si, l’artwork è interessante. Ho scelto tre immagini separate, ma collegate tra loro, per le tre differenti versioni dell’album (N.d.R. cd singolo, doppio cd e il boxset di tre vinili….). Le covers papabili erano in tutto tra 1400 e 1500 e avevano come tematiche l’Inquisizione e l’occulto. Sono incisioni in legno o acqueforti che ho utilizzato un po’ in tutti i miei booklets e che si trovano in vari punti di casa mia. Ad esempio la cover di 'The House Of Atreus' deriva da uno scudo che troneggia su una parete di casa e osservandolo ho sentito che questi gridava dentro me "Kingdom Of The Fearless", così l’ho staccato dalla parete e l’ho fotografato per la cover. Lo stesso può dirsi per le tre immagini scelte per gli attuali tre differenti artwork: ho sentito gemere "The Black Light Bacchanalia" quando le ho osservate la prima volta…Le altre immagini incluse nel libretto sono le tipiche figure manipolate digitalmente, parte dipinti e parte qualcos’altro. I dipinti sono state realizzati dal mio amico Julian Iliev, e sono davvero efficaci nel cogliere e catturare lo spirito che popola il sound dell’album, mentre il merito di aver nobilmente miscelato questi a tutti gli altri elementi grafici va a Jens Reinhold. Asmodeo è considerato un demone della lussuria e generalmente viene rappresentato con un mosaico composito di aspetti. E’ un dominatore di Re… 'The Black Light Bacchanalia' prosegue il Lilith Project, il nuovo racconto in più albums dei Virgin Steele. Puoi raccontarci che punti focali toccano questi primi due lavori e cosa ci aspetta prossimamente? Come affermi l’album prosegue il racconto iniziato con 'Vision Of Eden' e ne porta a compimento alcuni elementi: con la morte di Lilith ("To Crown Them With Halos") e con il lamento di Dio per il chaos e i danni che ha compiuto (in "Eternal Regret"). Io equiparo Lilith a Hypatia (l’antico filosofo/atronomo pagano di Alessandria assassinato da Monks), a Giovanna d’Arco e a Lyzebel (una regina sumera che molti conoscono come Jezebel), così come a tante altre figure di dee. Proseguo quindi nel disquisire sulla morte del paganesimo e l’eradicazione della Dea Femminile a favore della Montagna-Fuoco-Dio Padre, ma vorrei anche spingermi più in là discutendo della religione “organizzata” e del suo marchio sul paganesimo e la successivo calare del Medioevo. Tuttavia, detto questo, io sto realmente discutendo oggi dell’Alto Medioevo e della crescita del fondamentalismo in tutti i ceti sociali, non solo nella religione ma anche in politica, dappertutto. Infine, il concept parla di ribellione. Ribellione contro l’autorità, il governo, Dio, qualsiasi cosa…Tutto ciò è molto evidente in canzoni come "The Orpheus Taboo". Anche il Lilith Project è stato da te pensato per essere adattato per il teatro? E’ stato già trasposto in teatro, è stata l’ultima delle tre Metal Opere che ho realizzato e la premiere è avvenuta in Germania, seguita da altre cinquanta repliche. La produzione è stata molto complessa: all’interno di un enorme portone dietro il palco, che veniva aperto e chiuso, è stato posto un grandissimo schermo che interagiva con tutto il cast. Lo stesso palco era strano e si prolungava estendendosi tra il pubblico tra fuochi e fiammate… Da molti anni si parla di un live album (immagino doppio) e di una testimonianza anche video della storia della band, ma ancora non si è concretizzato nulla. L’anno prossimo sarà quello buono? Può essere, se tutto andrà per il meglio. Una parte della stampa, scherzosamente, vi ha sempre definiti, in ambito epic, come i “cugini intellettuali” dei Manowar. La cosa ti diverte o in qualche modo t’infastidisce? Non è una cosa a cui bado. Siamo solo in concorrenza con noi stessi…con nessun altro. Cerchiamo sempre di migliorarci, ogni volta di superarci. Non è facile procurasi la discografia dei Virgin Steele in Europa: a che punto siete in tema di ristampe? Rilasceremo a breve nuovamente le ristampe dei 'Marriage Of Heaven & Hell' album e di 'Noble Savage'. Sempre a proposito di ristampe, non sarebbe una cattiva idea riunire i due Marriage in un unico doppio album remixato (e magari con materiale extra). L’abbiamo già fatto in passato e lo rifaremo ancora…sto giusto pianificando un po’ tutte queste cose. Quali sono gli ultimi albums, in ambito rock e metal, che ti hanno recentemente colpito di più e, se volessi toglierti uno sfizio e realizzare la cover di un brano, musicalmente distante dal sound dei Virgin Steele, quale faresti? Tutta la discografia dei Type 0 Negative. Sono stati una band veramente creativa… Per la seconda parte della domanda non c’è risposta. Io non ragiono in quest’ottica: apprezzo gli albums altrui e solo contento per gli artisti che li hanno composti, nel contempo sono abbastanza soddisfatto della mia strada. Non voglio assomigliare a nessun altro (N.d.R. ok David, non hai colto il significato della mia domanda). Tornando per un attimo a "The Black Light Bacchanalia": l’album raggiunge quasi il minutaggio massimo (ottanta minuti). Perché non l’avete diviso in due albums? La lunga durata potrebbe essere un’arma troppo acuminata… Perché mai? Volevo che tutte queste canzoni fossero intese come parte di un'unica enorme raccolta. Ho inoltre voluto accrescere l’interesse per l’album e dare il giusto valore ai soldi spesi dai fans senza contare il mettere in evidenza il potere della band e far capire a tutti che non ci parliamo addosso, ma che mettiamo davanti i fatti. Siamo qui, vitali, fottutamente attivi e creativi come non mai. Abbiamo le palle quadrate e vogliamo che il mondo lo sappia. Avrete certamente in mente di promuovere l’album con una bella serie di concerti. Avremo la possibilità di vedere i Virgin Steele in giro per l’Italia come headliner? Credo sia possibile…stiamo pianificando il tour in questi giorni. L’ultima domanda: hai origini italiane. Qual è la maggior virtù e il più grosso difetto degli Italiani? La loro cordialità e ospitalità. Adoro questo degli Italiani. Difetti? Quali difetti? Forse la vostra cucina…che è esageratamente buona! Bene David, è giunto il momento di salutarci. Ti ringraziamo molto per il prezioso tempo che ci hai concesso: vuoi concludere dicendo qualcosa ai nostri lettori? Mille Grazie for all your Faith, Heart & Honor…BY THE HAMMER OF ZEUS!

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