Forti di un debut che settimana dopo settimana sta convincendo un po' tutta la stampa specializzata, e pronti a sbarcare in UK per un tour di supporto che partirà dalla nostra penisola, abbiamo colto la palla al balzo e ci siamo tolti qualche curiosità sulla band-rivelazione di San Benedetto del Tronto. Se non avete ancora letto la nostra review su 'Forgotten Silence', terminata di leggere l'intervista, correte a farlo, magari accompagnandovi proprio alle sue note quanto mai adatte in questo piovoso autunno. I ragazzi della band appaiono tranquilli, sicuri del valore del loro platter così ricco di umori da assaporare con la dovuta calma. La stessa tranquillità con la quale i nostri vogliono proseguire nel disseminare il frutto dei loro sforzi in giro per l'Europa.
Come da tradizione qui ad Hardsounds per i gruppi emergenti, vi lascio le prime parole per presentarvi, in breve, ai nostri lettori.
Ciao, siamo i The Lotus. Lasceremmo il resto delle presentazioni "ufficiali" al nostro album! Crediamo che sia più eloquente di qualsiasi altra parola.
Il vostro esordio autoprodotto (insieme all’ ex-Disciplinatha Cristiano Santini) ha destato l’attenzione dell’etichetta inglese Copro Records/Casket Music ed ottenuto un po’ ovunque ampi consensi da parte della critica specializzata. Potete tirare le somme di un lavoro iniziato nel 2008?
Beh è ancora presto per tirare le somme dato che per noi il lavoro è appena iniziato e questo primo album, "Forgotten Silence", ha ancora molta strada da fare. Certo l'album è uscito e si, le critiche sono molto positive, ma crediamo che questo sia solo il primo passo.
La formazione ha subito nel tempo diversi cambi: è questo che ha apportato così tante influenze al sound di ‘Forgotten Silence’?
In parte si, abbiamo tratto beneficio dalla presenza di anime molto diverse, favorendo l'evoluzione di ogni singolo brano, permettendo ad ognuno di noi di contribuire attivamente durante il lavoro di arrangiamento.
Risulta difficile definire il genere musicale da voi suonato. Io ho provato con "crossover" forse perché utilizzando "progressive" avrei suggerito all’ascoltatore solo una delle tante anime della band. Piuttosto si può affermare che tutte le composizioni, per quanto varie, si nutrono della malinconia che pare spirare fortemente per tutta la durata dell’album?
Eheh, Cross-Over ancora dovevamo sentirlo! (ridono) Da sempre chi ci ascolta ha cercato di etichettarci nelle maniere più svariate! A parte gli scherzi, risulta difficile definire la nostra musica per il semplice fatto che noi non ci siamo mai preoccupati di farlo. Non creiamo musica pensando al genere, bensì cercando di tradurre le emozioni o le idee nei modi più appropriati, e difatti la malinconia è una delle sensazioni più ricorrenti all'interno dell'album.
Le lyrics sono divise un po’ a metà tra Rox e Luca. Quali sono le tematiche affrontate?
I temi variano, ad esempio, dalla ricerca della libertà in un sogno ("Dreamagothika"), all'inutilità dei beni materiali nella ricerca della felicità ("Don't Be Surprised"), dal tentativo di condividere profonde emozioni ("Enchained Melody") al bisogno di "disconnettersi" dalla quotidianità ("Balloon City"). Questi significati, uniti a quelli degli altri testi, riportano all'attenzione la difficoltà di rapportarsi al mondo esterno, interiorizzando le proprie emozioni. Da qui nasce la metafora del "silenzio dimenticato", intesa come l'indifferenza del mondo che ci circonda, che rende tutti come un pensatore senza testa.
Nonostante l’evidente tecnica dei singoli componenti che traspare dal platter, non vi lasciate tentare troppo dalle sirene dei virtuosismi fini a se stessi e alternate a pezzi più "colti" anche tracce di facile appeal commerciale (penso ad "Andromeda’s Mother" che guarda molto ai Muse). Come è stata pensata la tracklist?
'Forgotten Silence' è stato pensato come concept album. Come tale ogni brano ha un preciso significato sia singolarmente sia nella tracklist, e nel realizzarlo non ci siamo posti limiti di alcun tipo. Questo ci ha portato a priori ad escludere qualsiasi parte fine a se stessa, virtuosa o non; l'album non ha un' ottica "commerciale" intesa come "vendibile", il nostro obiettivo era semplicemente esprimere quello che volevamo, il più puramente possibile.
In quasi tutte le tracce c’è un grande lavoro sulle linee vocali gestite "a due" tra Rox e Luca. Memorie pinkfloydiane, o semplice esigenza dettata dalle composizioni?
Luca: "Ma è Davor che fa i cori con Rox!" (ride); Rox: "Nè una nè l'altra in realtà… diciamo che sono frutto della spontaneità e della naturalezza del nostro comporre. Sicuramente i Pink Floyd ed i sopra citati Muse fanno parte del nostro background".
Sono rimasto un po’ spiazzato dall’artwork (affidato all’Image Cult Services) che è più associabile ad un lavoro hard-rock che al vostro, decisamente più brumoso, malinconico. Quali significati nasconde?
In realtà Image Cult si è solo occupata di fare le foto di base che abbiamo utilizzato nell'album. Riguardo l'artwork, è stato interamente concepito da Luca De Falco e Giosuè Maravalli. Il significato delle grafiche è lo stesso delle canzoni: il pensatore senza testa sinonimo del "silenzio dimenticato", la carta usurata come l'animo dell'artista e le tonalità spente che riportano alla malinconia. Abbiamo scelto il bianco come colore principale in quanto simboleggia l'indifferenza.
Immagino proporrete tutto il debut nei vostri prossimi concerti. Cos’altro avremo modo di ascoltare nel repertorio e soprattutto dove? Fuori qualche data!
Certo, ora proporremo ai concerti tutta la tracklist dell'album, anche perché, come detto ad inizio intervista, il lavoro è appena iniziato, e dobbiamo dare tempo a 'Forgotten Silence' di maturare e raccogliere i giusti frutti. Riguardo alle date, a marzo saremo con tutta probabilità in Inghilterra, e nei mesi precedenti sono in via di definizione concerti qui in Italia che fungeranno da lancio al tour. Comunque per ogni informazione a riguardo, i lettori possono andare su www.the-lotus.com, dove troveranno, oltre a diverse notizie, anche gli aggiornamenti sui live.
E’ chiaro che, con un simile debut, avrete il fiato sul collo della stampa, così come dei vostri nuovi e vecchi fan, e tutti vi si aspetterà allo step successivo. Bolle qualcosa in pentola o parlarne è ancora prematuro?
Questo album ha richiesto molto lavoro e per ora il tour promozionale ci sta impegnando parecchio. E' nella nostra natura curare molto ogni singolo aspetto della band e quindi per ora ci stiamo concentrando su ciò che ancora riguarda "Forgotten Silence", da ogni punto di vista. Ma in effetti abbiamo già moltissimo altro materiale! E' prematuro dire che abbiamo già la tracklist del secondo album ma senza dubbio ci sono un mucchio di nuove idee che aspettano solo di avere una forma definitiva, e peraltro qualcuna già in parte la ha. Quindi si, il disco è appena uscito ma senza dubbio bolle già qualcosa in pentola!
I The Lotus non sarebbero esistiti se i loro cinque componenti non fossero cresciuti a pane e…?
Rox: "Nutella!" Luca: "Funghi speciali!" Davor: "Erisimo" Marco: "Erbe aromatiche!" Kristal: "World Of Warcraft!" (ridono!) Scherzi a parte, la nostra band è molto eterogenea e tutti i membri hanno gusti musicali parecchio diversi, il che ha aiutato a sviluppare un sound originale e multisfaccettato. Senza dubbio ognuno ha le proprie band preferite e nella nostra musica si possono ritrovare Queen, Pink Floyd, Muse, Dream Theater, System Of A Down, e molti altri. Ma quando si tratta di scrivere musica la nostra tendenza è di guardarci sempre dentro, mai fuori, ed esprimere quello che vogliamo senza termini di paragone di alcun tipo.
A voi, in conclusione, l’occasione per rispondere ad un’ideale domanda da me non fatta e/o per salutare i lettori del portale.
For those about to rock, we salute you! E visitate il nostro sito, www.the-lotus.com! A presto! Stay rock!
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