SNAKECHARMER: SNAKECHARMER
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10/02/2013Si scrive Mickey Moody e si legge hard/blues. Altri ci leggono inevitabilmente ed a ragione Whitesnake, e l'ossessione per il Serpente Bianco è confermata con il monicker di questo nuovo super gruppo che vede coinvolti il vecchio leone Neil Murray al basso, Harry James alla batteria, Chris Ousey al microfono tanto per citarne qualcuno. Ed ovviamente questo 'Snakecharmer' non potrebbe non suonare come Coverdale e soci prima parte di carriera - o come i Bad Company, volendo allaragare un po' lo stesso orizzonte - con le dovute differenze in quanto a pulizia di suoni, nonchè con una propensione stilistica più spinta verso il melodic rock. Le due anime ben convivono, anche se non c'è mai quella zampata di classe che ti aspetti che ti faccia scattare in piedi. Si, l'album è un lavoro valido, ma che non eccelle in fase compositiva. Abbiamo di che deliziarci orecchie e cuore perchè l'esecuzione è alle stelle, i canoni del genere sono stati ampiamente rispettatti. E' classico, è rock, è blues, ed è molto melodico. Potremmo chiedere di più? Certamente si: le canzoni. Intendiamoci, i brani ci sono, ma a parte qualche episodio che si eleva sopra gli altri - "Accident Prone", "Stand Up", "Smoking Gun" e "Falling Leaves" - non abbiamo registrato grossi picchi in fatto di qualità. Tra i figuranti abbiamo trovato positiva la prestazione di Ousey alla voce - anche se non birrosa e fumosa come effettivamente dovrebbe essere in un album del genere - mentre lo stesso Moody come al solito risulta ispirato quanto basta. In fin dei conti un disco che non dispiace affatto, ma quando vai a fare inevitabilmente i paragoni diventa un album con una longevità molto prossima allo zero.
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