SOILWORK
Ciao Speed, allora come te la passi? Tutto bene grazie, e tu? Alla grande! Allora, passiamo alle domande… dimmi un po’ qual è il dramma che pugnalate con questo nuovo disco? Mmm, direi che si tratta del ‘musical drama’, in questo periodo è tutto troppo esasperato (dice ‘over dramatized’ per la precisione Nda), un sacco di gruppi vengono definiti come la nuova frontiera di qualcosa o di qualche genere, e credo che anche noi meritiamo un minimo di riconoscimento… dopotutto abbiamo un sound piuttosto peculiare, e volevamo dimostrarlo con questo nuovo album, pugnalando figurativamente la scena musicale di adesso. Ho capito… e il disco come è nato? Dunque, abbiamo scritto la maggior parte del materiale durante i due lunghi anni durante i quali siamo stati in tour, siamo stati davvero ispirati dal nostro continuo viaggiare e anche per questo credo che le canzoni siano molto live-oriented, quindi sarà divertente suonarle dal vivo! Non abbiamo avuto moltissimo tempo per scrivere questi brani, ma siamo riusciti a fare comunque un ottimo lavoro, almeno credo, ahah. Penso che per noi Soilwork essere sotto pressione, avere poco tempo per fare le cose, sia salutare, ci fa concentrare meglio su ciò che dobbiamo portare a termine; “Stabbing The Drama” mi piace molto, ha delle ottime melodie, degli ottimi riff, siamo pienamente soddisfatti del lavoro che abbiamo fattto. Ok; chi ha scritto la maggior parte delle canzoni? Sostanzialmente Peter, ne ha scritte otto; Sven ne ha tirate fuori altre due, mentre io e Ola una a testa, anche se la mia sarà pubblicata solo in Giappone. I testi invece sono tutti opera mia, come al solito, e parlano sostanzialmente di due tipi di ‘drama’… uno è il mio, quello personale; ho attraversato dei bruttissimi periodi negli anni appena trascorsi mentre adesso sono molto più felice e ho voluto un po’ esorcizzare i miei demoni scrivendo alcuni testi presenti nel disco; l’altro argomento è invece come ti ho detto a proposito della scena che ci circonda. P uoi dirci qualcosa a proposito della copertina? E’ un po’ diversa dalle solite, più semplice e meno complessa; questo perché crediamo che il titolo sia molto aggressivo, così come le liriche e abbiamo quindi preferito avere una copertina diretta, senza troppi orpelli, che si adattasse al titolo. Inoltre credo che sia un’immagine che si nota immediatamente quando entri in un negozio di dischi, che spicca in mezzo alle altre. Qual è la tua canzone preferita di “Stabbing The Drama”? E perché? Mmm, probabilmente non ho mai avuto così tante canzoni preferite negli altri album, quindi è davvero difficile… mi piace molto la title-track, “One With The Flies”, “Fate In Motion”, “Blind Eye Halo”, non saprei, è un album talmente solido che non saprei quale scegliere! E qual è invece la tua canzone preferita dei Soilwork in assoluto? In assoluto?? Oooh, è difficile, ahaha, posso sceglierne almeno tre? E’ impossibile sceglierne solo una! (ride) Vai vai, te ne lascio scegliere tre (risate) Allora…”The Chainheart Machine”… mmm, non è che posso sceglierne una da ogni album, ahah? Certo! Ok, allora dico “The Aadvark Trail” da “Steelbath Suicide”, la title-track da “Chainheart Machine”, “Needlefeast” da “A Predator’s Portrait”, “As We Speak” da “Natural Born Chaos”, “Overload” da “Figure Number Five”, e da “Stabbing The Drama” direi la title-track. C’è qualche tour in vista? Si. Cominceremo negli Stati Uniti per il primo tour da headliner, con Dark Tranquillity e Mnemic come supporto, credo sia un ottimo assortimento! Poi faremo qualche festival principalmente in Europa, e dopo l’estate gireremo il vecchio continente. Prima hai nominato gli Mnemic… io cedo che il loro ultimo album sia totalmente Soilwork… Ahaha, è vero! Penso che siano effettivamente influenzati da noi, ma lo fanno in modo originale, ed è anche un onore per noi. C’è anche un dvd o qualcosa del genere tra i vostri piani? Mmm si, probabilmente filmeremo qualche show, e abbiamo un sacco di materiale backstage che piacerà un sacco ai nostri fans! Quindi penso che un nostro dvd uscirà presto. Ti va di descrivere ogni album dei Soilwork brevemente? Tutti quanti? Ok… allora, nel primo eravamo molto giovani, ma avevamo comunque un sound abbastanza originale anche se eravamo molto influenzati da At The Gates, Carcass e cose del genere… è un album molto aggressivo ma ricco di melodia. Il secondo era molto più thrash, ma sempre con molte melodie e degli arrangiamenti davvero ottimi per quanto riguarda gli assoli; credo sia un grandissimo album e la title-track un brano veramente fantastico! “A Predator’s Portrait” è il nostro disco più sperimentale, molte melodie e assoli, e io ho cominciato a cantare pulito, cosa che poi ho sviluppato maggiormente nel disco successivo, “Natural Born Chaos” che è molto arioso e compatto. “Figure Number Five” ha per la maggior parte brani mid-tempo ricchi di melodie orecchiabili ed energiche, mentre “Stabbing The Drama” è l’album più solido che abbiamo mai compost, è un po’ la summa di tutto ciò che è stato fatto da noi nel passato. E’ molto intenso, e onesto. Cosa puoi dirci della tua esperienza con i Disarmonia Mundi? Loro sono dei miei ottmi amici! Mi avevano mandato una mail diverso tempo fa discendomi di ascoltare le loro canzoni, io l’ho fatto e mi sono piaciute davvero molto e abbiamo continuato a tenerci in contatto finchè non ci è venuta l’idea di collaborare insieme per l’album successivo; sono bravi ragazzi e probabilmente la miglior metal band italiana… alla fine non fanno nulla di nuovo, sono pesantemente influenzati dal metal svedese, ma hanno quel tocco epico tipico della musica italiana. Pensi che continuerai a collaborare con loro? Certo, in Maggio tornerò in Italia per registrare con loro il nuovo album! E dei Terror 2000 che mi dici? Registreremo il nuovo album alla fine di febbraio, e sarà molto veloce… uscirà in Maggio probabilmente. Ora come ora riesci a vivere della vostra musica? Si, adesso si, e ne sono molto felice, abbiamo lavorato sodo per arrivare dove siamo… non che adesso sia milionario, ma sono molto felice di poter vivere suonando. Che lavoro facevi prima? Lavoravo a contatto con bambini con problemi sociali, ma dopo un po’ era diventato impossibile conciliare questo lavoro con i tour… quindi ho dovuto smettere. E gli altri? Gli altri lavorano ancora, ma niente cose a tempo pieno, solo lavoretti saltuari. Ho visto sul vostro sito che ti sei sposato, complimenti! Ahahah, grazie mille! Ma adesso dove vivi? Vivo ancora ad Helsingborg, nel Sud della Svezia, sulla costa occidentale. Quali sono i tuoi ascolti principali? Dunque, mi piacciono molto i Raunchy… anche l’ultimo dei Marduk mi piace molto, poi ascolto un sacco di roba vecchia tipo i Rainbow… è un po’ un mix! Ascolti anche musica distante dal metal? Si, assolutamente… ho una collezione di cd davvero varia, la maggior parte è hard rock e metal, ma ascolto molti generi diversi. Mi piace Seal, gli Abba e tante altre cose! Se potessi suonare con un musicista a tua scelta, chi sceglieresti? Mmm, è difficile… credo Rob Halford comunque, o Devin Townsend. Ok, la tortura è finita, spero di vedervi presto dal vivo per la terza volta, lasciaci pure come preferisci! Beh, sicuramente torneremo a suonare in Italia perché è sempre bellissimo, e poi il cibo è ottimo! Speriamo di poter passare di lì prima dell’estate, se non dovesse essere così ci vedremo per il nostro tour da headliner in inverno, e ascoltate “Stabbing The Drama”, mi raccomando!
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