Sange è stato il cantante dei Tarchon Fist per una vita, hanno intrapreso strade diverse, si è rimasti sorpresi dalla bellezza del suo esordio solista, lontano dalla sua vecchia band ma puro e sincero. L’abbiamo incontrato e torchiato a dovere con le nostre fetenti domande, da scoprire chi ne è uscito vincitore.
Ciao Sange, è un piacere e un onore poterti intervistare. Come stai?
Ciao Giacomo, il piacere è tutto mio e grazie per l'attenzione che tu e Hardsounds dedicate alla mia band. Come sto? a parte i soliti malanni di stagione sono piuttosto carico, come gli altri ragazzi della band del resto, per l'esordio live fra pochi giorni
Domanda d’obbligo: che è successo con i Tarchon Fist?
Sarò breve. E' successo che dopo 5 anni di “carica a testa bassa” avevo bisogno di rifiatare per problemi legati alla mia attività lavorativa e per stare un pò di più in famiglia, la mia richiesta non ha incontrato l'appoggio della band e quindi eccomi qui (risate)
In Ready For The Show i pezzi sono stati composti anni fa, ovvio che sono molto distanti dalla tua vecchia band come tipo di genere, cos’è che realmente ami e a cosa e ci ti ispiri?
I brani che compongono l'album rispecchiano al 100% il mio modo di fare musica, infatti, nonostante sia passato un bel po' di tempo dalla composizione, li sento ancora estremamente attuali e in linea con esso. Ho sempre ascoltato di tutto (e intendo veramente di tutto) e trovo assolutamente normale che in un mio disco si possa passare da una ballata acustica alla “Another Day” ad un pezzo cattivo e “maligno” come “Master of the Grief” e tutto quanto di più diverso ci possa essere in mezzo. Rimanendo in ambito rock, comunque, le mie influenze maggiori derivano dall'hard-rock degli anni 70 e dalla prima ondata della NWOBHM. In merito alla differenza di genere con il mio recente passato è ovvio come i pezzi siano piuttosto distanti da quanto proposto dai Tarchon Fist, in primis perchè molto antecedenti a quella esperienza, ma soprattutto perchè Tattini (il chitarrista della band, nd) era l'unico compositore della parte musicale.
Come hai fatto a farti mettere sotto contratto con la Street Symphonies la quale notoriamente tratta band sleze ed affini?
E' stato molto semplice.... ho mandato una decina di signorine disinvolte a fare il bunga-bunga a casa di Oscar e Stefano!!! (risate) A parte le stupidaggini ho contattato Stefano direttamente, inviando le anticipazioni di alcuni brani, a lui ed Oscar i pezzi sono piaciuti, un rapido scambio di e-mail, un incontro e l'accordo è arrivato in un attimo. Diventa tutto molto facile quando si ha a che fare con persone competenti ed entusiaste come loro.
Guardandoti indietro, sei convinto delle scelte che hai fatto, stilisticamente parlando? Da una cover band dei Lizzy passi all’heavy metal tutto scudi e spade dei Fist ed invece oggi, fai uno splendido hard rock.
La scelta della cover band dei Lizzy fu dettata principalmente da un grande amore verso la musica del gruppo irlandese ma anche da un concatenarsi di coincidenze e situazioni al limite della fantascienza che non sto a riportare... In merito ai TF il primo album non era così scudi e spade
e onestamente devo dire che la svolta stilistica più epica e un po' (passami il termine) manowariana di “Fighters” non l'ho accolta con grande entusiasmo. Oggi sono semplicemente tornato a fare quello che sento più mio (grazie per averlo definito “splendido hard rock”). In ogni caso non rinnego nulla delle mie esperienze passate, tutto serve per crescere e migliorarsi. .
Di tutte le recensioni che hai letto, quale è quella che ti ha fatto più incavolare
In tutta onestà per il momento sono tutte buone, mi è capitato di leggere qualche imprecisione qua e là, ma nessuna così importante da causare incavolature!
Di tutte i musicisti con cui hai condiviso il palco, chi è il più figo con cui hai lavorato e chi il più idiota che tu abbia mai incontrato? Tu vuoi farmi passare dei guai!!! (risate) In realtà di idioti nel senso negativo del termine non ne ho incontrati o comunque non ci ho avuto a che fare più di tanto... in merito ai “fighi” ti posso dire che uno che sul palco ha una presenza importante e con cui non ti annoi durante i concerti è sicuramente Lo Spezz (Marco “Wallace” Pazzini), ma ci devi anche prendere le misure se non vuoi ritrovarti il suo basso su per il nas! Un altro che ti posso citare, che stimo tantissimo, con cui ho condiviso il palco in un paio di occasioni e solo per una manciata di pezzi è sicuramente Franco Nipoti dei Crying Steel; con lui mi piacerebbe davvero riuscire a condividere, in una qualche veste, una gig intera. Ad ogni modo di gente da citare ce ne sarebbe davvero tanta e per tanti motivi diversi.
Oggi l’Italia sforna prodotti come il tuo o gli Hell In The Club, prodotti e progetti eccellenti che però si distaccano o dalle band di origine oppure da quello che hanno fatto con le loro band in passato. Quale è il motivo di uno stacco così netto? Non è voglia di successo perchè in questo campo “non ci campi”. E’ perchè si sono aperte delle porte? O perchè una band vale l’altra quindi tanto vale fare quello che mi piace?
Da quello che ho sentito l'album degli Hell in the Club mi sembra davvero ottimo! Le tue risposte/domande sono tutte a segno; secondo me più di tutto vale il fatto che la musica è espressione del tuo io ma soprattutto creatività. Chiudersi in un genere solo lo trovo a volte, e senza offesa per nessuno, addirittura “fossilizzante” (passami il termine). Per quanto riguarda me ti posso dire che amo la potenza e la carica del metal ma non è possibile che questa abbia il sopravvento sulla mia anima hard rock. Alla fine quello che sei e che ami di più in ambito musicale deve sfogarsi, uscire. Poi ci può essere anche un approccio più pragmatico verso la decisione di esplorare generi musicali diversi...come ad esempio una maggiore esposizione mediatica; credo, alla fine, che ognuno abbia le sue motivazioni e che, probabilmente, queste non valgano per altri!
La stampa di settore italiana a tuo avviso è ancora colma di pregiudizi verso chi produce hard rock nel nostro paese?
Sei dici “ancora” significa che abbiamo la certezza che un po' di pregiudizio perlomeno ci sia stato!! (risate) In tutta onestà ritengo che ci sia un po' di pregiudizio in generale verso le band italiane che, invece, sotto tanti punti di vista, oggi non hanno più nulla da invidiare a molti gruppi stranieri. Il problema dell'esterofilia è risaputo e lo vedo difficile da risolvere se non con l'aiuto da parte anche di voi recensori e webzine in generale
Dai un voto al cantante da 1 a 10
Phil Lynott = 7 - voce e stile estremamente particolari non sempre apprezzati, meglio sui primi album comunque
David Coverdale = 9 - peccato abbia fumato così tanto
Paul Stanley = 7 - non è mai riuscito ad emozionarmi...lo so, in molti mi odieranno adesso (risate)
John Sykes = 7,5 - grandissimo chitarrista ma anche ottimo cantante
Glenn Hughes = 9,5 - praticamente perfetto
Il tuo preferito se non già sopra = Alla lista ti aggiungo Dio, Gillan, Sebastian Bach, Bruce Dickinson e Kip Winger, a tutti un bell' 8,5.... e poi sicuramente mi sarò dimenticato qualcuno.
Dopo una scopracciata estera, con Sange ci concentriamo sull’Italia e...
Dopo una scopracciata estera, con Sange ci concentriamo sull’Italia e...
Ho diviso i nomi che mi hai fatto perchè tutti e tre i cantanti seguenti li conosco poco quindi esprimerò un giudizio senza voto, credo sia più corretto
Damna (Elvenking) = Conosco più il suo lavoro sugli Hell... davvero buono e “a fuoco” con il genere. Molto bravo
Franco Campanella = Ricordo di averlo sentito live con gli AltoVoltaggio e trovo il suo timbro “sporco” molto grintoso. Mi fece un ottima impressione. Di recente ho sentito un pezzo dei Myland e la sua interpretazione mi è sembrata molto coinvolgente e di grande tecnica.
Mirco Ramondo = Mirco a differenza dei suoi “colleghi” sopracitati è molto giovane e inevitabilmente non ha la loro stessa esperienza ad alti livelli trovo quindi impossibile confrontarlo. Oltretutto ti confesso di averlo sentito solo su un paio di cover dei Maiden dove mi sembrò abbastanza fedele ma non sono sicuramente in grado di giudicarlo. Sono certo che, comunque, avrà modo di mettersi presto in mostra .
Fai una lista dei 3 punti più alti della tua carriera e 3 punti per I più bassi
Mamma mia!!! Pesissima questa!!!(risate)
Sicuramente posso dirti che la mia più grande soddisfazione è stata quella di, dopo quasi 10 anni, pubblicare finalmente il mio album “Ready for the Show”.
Per quanto riguarda i bassi mah... penso di aver vissuto qualche situazione un po' sfigata, ma niente che valga la pena ricordare o per la quale debba crucciarm
Fai un’associazione di parole con I personaggi con cui hai lavorato:
Denise Dufort = Whisky&Coke
Flavio Ghisi = “Rullo” di Tuono!
Cliff Evans = Cliff “The Riff”
Andy Boulton (Tokyo Blade)= Toro Seduto
Luciano Tattini = Furia cieca..... e sorda
Angelo Ariaudo = Steve Moore o Gary Vai.... vedi tu
Fabrizio "Mariachi" Gangemi = The HonkyTonk Bluesman
Se tu avessi la macchina del tempo, con quale band suoneresti e perchè?
anni 70s = Deep Purple... partire per uno “Space Truckin'” e misurarmi su Child In Time o duettare con Hughes o Coverdale...mamma mia ho i brividi solo a pensarlo!!
anni 80s = Iron Maiden.... no Maiden, no Sange
anni 90s = Psycho Motel.... avrei avuto Adrian Smith tutto per me!
oggi 00 = Sange:Main:Machine.... ho aspettato troppo a lungo questo momento!
Il disco che avreti voluto fare ma non ne hai mai avuto l’opportunità:
Avrei davvero voluto realizzare un album con i Discordia, la mia prima band, eravamo giovani ma avevamo, per l'epoca, dei buoni pezzi e un bel feeling. In fin dei conti io sono un maledetto nostalgico... Più realisticamente avrei voluto un bell'album di blues-rock con i “miei” Frozen Sun... ma per quello non è ancora detta l'ultima parola. (risate)
Raccontaci il tuo peggior concerto o tour, cosa è andato male e cosa non è andato bene…
Cosa è andato male e cosa non è andato bene?!??! Vuoi sapere di un disastro insomma!!! Non saprei... forse il concerto che ricordo meno volentieri è quello di qualche anno fa in un locale vicino Padova... avevo un'infiammazione fortissima alla gola e facevo davvero fatica anche solo a parlare ma suonammo (e cantai) lo stesso di fronte a, forse, 11 persone... vita da rockstar
Qualche messaggio speciale?
Giacomo, io ti ringrazio per questa interessante intervista, mi sono davvero divertito a rispondere ad alcune delle tue domande e/o velate provocazioni!!(risate)
Un saluto alla redazione di Hard Sounds e a tutti i lettori. Vi aspetto presto per i live dei Sange:Main:Machine
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