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PINO SCOTTO

Il tuo ultimo album risale ad un anno fa. Progetti futuri? Progetti futuri…sto lavorando su un disco di cover perché questa cosa mi ha dato un po’ d’adrenalina. Perché, pensando al disco nuovo, a quello che c’è in giro e a quello che ho fatto io oggi, e continuare a fare determinate cose mi sembra scontato. Il comune denominatore di questo album saranno i testi. Di artisti italiani che hanno scritto dei brani 30, 40 anche 50 anni fa, e che scrivevano già testi importanti. Ci sarà anche un pezzo vecchio scritto ai tempi del fascismo cantato da Renato Rascel. Ci sarà Ivan Graziani, le chitarre saranno curate dal figlio Filippo; Battiato, ci sarà dentro anche un pezzo di Celentano, “Svalutation”. Per i pezzi in inglesi ci saranno Elvis, Maddy Waters, il blues insomma. Ci saranno anche i Motorhead comunque, la band che più preferisco, anche se andando ad analizzare l’ultimo album li fucilerei, nel senso che fanno quattro accordi sempre quelli, ma i Motorhead sono così, o li ami o li adori. In più ci saranno anche due inediti. Faresti un altro programma in tv (oltre a Database)? Ne farei uno…già ne ho in mente uno. Con la De Filippi, la moglie di Briatore e Povia, tutti e quattro insieme….e a turno li prenderei a calci in culo. Credi ancora nella vendita dei cd/vinili, o ormai è tutto accantonato visto l’eccessivo utilizzo di internet? Purtroppo questo fenomeno di internet ha distrutto anche la musica perché poi il discorso funziona sempre come per le altre cose…siamo italiani. Perché pagare se posso rubare? Uno si mette dietro un computer, clicca e si scarica il lavoro di uno che ci ha lavorato anche anni, e questo non è giusto. Non credi che questo accade, anche, perché i pezzi sono eccessivamente alti in Italia? Sicuramente. Ma le etichette discografiche si son tagliati, come ci si vuol dire, i “così” da soli. Perché da anni potevano vendere i dischi a metà prezzo e ci guadagnavano lo stesso. Il problema diventa questo, che non vendendo più dischi, le etichette non hanno più una lira, ma anche le major, non hanno soldi…e questo vuol dire che non investiranno mai per nuove band, nuovi artisti. Perciò, vuol dire che continueremo ad ascoltare le solite band…quelle famose, ma tra qualche anno spariranno anche loro e non rimarrà più niente. Secondo me questa è la realtà, triste ma vera. In tutti questi anni di concerti, qual è l’aneddoto più divertente che ricordi? Sicuramente quando abbiamo fatto un tour con i Motorhead. Ho passato una settimana con Lemmy e dopo i concerti abbiamo passato due notti insieme io e lui…a noi piacciono le donne comunque, sai com’è uno magari sente dire così!!(ride) Io sono uno che vive una vita abbastanza rock ’n’ roll, ma i giorni che ho passato con lui… non so come facciamo ad essere ancora vivi entrambi (ride) C’è una minima possibilità di poter ascoltare di nuovo un lavoro orientato su un brano come "Third Moon" (Fire Trails)? Sarà dura. Quella è l’opera prima. E quella resterà, è anche giusto che sia così. Dopo i Vanadium, avevo iniziato da solo, ho conosciuto questa persona fantastica, oltre ad essere uno dei chitarrista più bravi con cui ho lavorato (Steve Angarthal) , con cui abbiamo scritto poi Third Moon; e che purtroppo quando fai le band c’è sempre qualcuno che “cag o’ cazz’”…sempre, che poi è sempre quella persona che dovrebbe star zitta e non parlar. E alla fine comunque dopo quell’esperienza, Steve ha dovuto mollare perchè gli nacque una bambina, e ha dovuto fare il papà. E dopo quello…basta con le band; adesso chiamo io i musicisti e il primo che rompe i coglioni li prendo a calci in culo. Io sono il primo che rispetta gli altri, ma pretendo dagli altri lo stesso rispetto. Così abbiamo una democrazia perfetta. Hai fatto tante collaborazioni, c’è una persona/gruppo con la quale vorresti cantare? Lemmy sicuramente è uno di quelli, e non si sa mai…magari in questo nuovo disco, chissà..dipende da lui. Ma uno con la quale vorrei fare un intero album è Glenn Hughes. Gleen Hughes è una delle voci più belle del rock, non a caso lo chiamano “The voice of rock”. Cosa ti senti di consigliare alle band che vogliono intraprendere una carriera in questo ambiente? Cambiate mestiere!! (ride) No dai, gli consiglio di fare quello che ho fatto io tutta la vita, anche se in questo momento dire “cercatevi un lavoro” è un’utopia. Cercatevi un lavoro per sopravvivere, per vivere degnamente e divertitevi con la musica, fate come se fosse solo una passione. Io l’ho sempre detto, se non fosse stato per la musica avrei fatto o lo spacciatore, o il ladro. Perché non mi sarei prestato a questa società, una società di ladri, una politica di ladri, di gente che non meriterebbe neanche di fare gli spazzini per 500€ al mese, e invece…si son fottuti un Paese e gliel’abbian permesso noi. Percio’ a questi ragazzi dico, a tutti quelli che hanno un sogno, che non è solo la musica, divertitevi, tenetevi stretto questo sogno, rispettatelo e trovatevi un lavoro per vivere…poi magari i miracoli succedono. Anche se come dice mia mamma “Chi vive sperando, muore cagando”. Il 1996 è stato l’anno dello scioglimento dei Vanadium, dopo il tour d’addio, sei ancora in contatto con i restanti membri? No. Ma anche all’epoca non ero in contatto!! (ride) Ci vedevamo solo in sala prove e basta. E mi dicevano “drogato, alcolizzato”. Ed ero l’unico che andava a lavorare in fabbrica la mattina, e mi dicevano “ma dove vai, stai sempre in giro”….ma fatt e’ cazz’ tuoj, non ho capito! Cosa ne pensi delle reunion dei grandi? Guarda, secondo me il 99,9% sono tutte delle paraculate… perché sono esseri umani anche loro, e la razza umana fa schifo. Più conosco gli uomini e più amo gli animali. Però, finche’ ci sono delle band che si riuniscono, come i Black Sabbath…ben vengano queste reunion. Un saluto ad Hardsounds.it:

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