HAIL OF BULLETS
Ciao Ed. Il nuovo album è appena uscito, comè stato concepito e quali sono le principali differenze tra questo e i precedenti? Il songwriting è stato praticamente lo stesso di On Divine Winds. Ho prodotto lalbum e scritto circa il 70% del materiale da me e il resto insieme a Stephan e Paul (i chitarristi). Ho fatto una demo di ogni canzone in pre-produzione e quando eravamo tutti soddisfatti del risultato finale, siamo partiti con le registrazioni. Penso che la differenza principale sia il ritorno a uno stile più asciutto e spontaneo, al contrario degli arrangiamenti più epici e bombastici di On Divine Winds. E un po più crudo e più veloce, più diretto, benché sia comunque un "terzo album". C'è un lavoro specifico dietro il concept? Chi scrive i testi? Sono collegati a qualche ideologia? I testi sono sempre di Martin, che ama informarsi e raccogliere quanti più dettagli riesce nelle letture che ama fare. Non c'è alcuna simpatia filo-nazista nella band, solamente siamo affascinati tantissimo dalla guerra e in particolare dalla Seconda Guerra Mondiale. Avete intenzione di registrare un dvd in futuro? Potrebbe essere una buona idea, ma qui la pensiamo tutti allo stesso modo: un dvd di una band death metal di solito è noioso. Io stesso ne ho qualcuno ma non li guardo mai. Forse per un evento speciale, con del materiale particolare, vedremo. Per ora non se ne parla, nonostante ai festival vediamo molti che si prodigano a fare belle riprese e anche a prezzi molto interessanti. Ogni canzone finale degli album degli Hail Of Bullets è più lenta e atmosferica delle altre. Perché? Questa volta abbiamo infranto la tradizione, ma la fine della storia (il suicidio di Rommel) aveva bisogno di una canzone triste e tragica. Abbiamo provato con una veloce, ma non andava bene. Doveva essere la fine del'album, LA FINE. La tua lunga esperienza sicuramente ti porterà a provare sensazioni differenti tra loro, a seconda del genere che stai suonando, vero? Guarda, ho registrato la batteria degli Ayreon, dopo quelle dei HoB. E giusto musicalmente diverso, ma una volta che ci hai fatto il callo, insomma, è una differenza che non noti in modo così forte. Il mio approccio è lo stesso con tutte le band in cui suono. Hai suonato anche nei Gorefest, un gruppo dalla mentalità molto aperta. Hai qualche ricordo del periodo passato con loro? Tra i tanti, l tour che facemmo nel '93 di supporto ai Death. Più invecchio, più quel tour mi sembra magico. Abbiamo viaggiato per tutti gli States con un tour-bus placcato in oro, sembrava un bordello all'interno, con l'autista vestito da cowboy. Robe da matti! Abbiamo suonato in tutti i locali più folli, tra risse e fan devoti.
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