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MACHINE HEAD

Intervistare Phil Demmel? Un sogno che diventa realtà, anche se il povero chitarrista era nel pieno di un’influenza micidiale che poi lo farà svenire sul palco la sera. La stanchezza di Phil è percepibile nelle risposte brevi e concise, ma lamentarsi sarebbe pura ingratitudine. La parola va a Demmel, con rinnovate condoglianze per la perdita del padre. Allora Phil, siete stati ininterrottamente in tour dall’uscita di “The Blackening” fino ad ora, dev’essere stato davvero frenetico, quanti show avete fatto? Dunque, sono otto mesi, quindi circa 200 concerti. Credo che la risposta sarà scontata, ma come è stato ricevuto il disco, dalla stampa e dai fans? E’ stata grandiosa, non ci aspettavamo nulla del genere. Credo sapevate di aver un disco davvero valido in uscita, ma vi aspettavate tutto questo rumore? In realtà sapevamo di avere un disco che ci piaceva veramente, quindi non ci aspettavamo cose tipo Disco Dell’Anno di Metal Hammer, Kerrang!, Band dell’Anno di Total Guitar… non lo aspettavamo minimamente, quindi siamo molto contenti e soddisfatti. Che intenzioni avevate durante il songwriting di “The Blackening”, avete degli obiettivi precisi? Non avevamo nessuno obiettivo definito, in realtà. Abbiamo scritto le canzoni dall’inizio alla fine senza preoccuparci di nulla, ecco perché alcune durano sei minuti, altre dieci… ecco, forse volevamo scrivere qualcosa di classico, che fosse ‘timeless’. Qual è la tua canzone preferita del disco? Sicuramente “A Farewell To Arms”. Ha tutte le dinamiche che amo, doppia cassa, parti acustiche, soft vocals, assoli, ottime armonie, tutte queste cose in un unico brano. Credi che riuscirete ad eguagliare “The Blackening” con i vostri prossimi lavori? Certo, assolutamente! Non abbiamo ancora raggiunto il top come band. Finora avete girato due video, “Aestethics Of Hate” e “Now I Lay Thee Down”, vuoi raccontarci qualcosa del secondo, con quell’ambientazione Vittoriana spostata nella Bay Area? Ci siamo rifatti alla storia che viene raccontata nel brano, è un po’ un misto di Romeo E Giulietta e The Elephant Man, di una persona che è ossessionata dalla morte, che uccide il suo amore e quando si accorge di quello che ha fatto si uccide a sua volta. Un sacco di gente afferma che siete una band che segue i trend, visto che ora il metal è piuttosto popolare… cosa rispondi? Beh, anche l’ultimo disco era metal! (risate) Ed era cinque anni fa! Quindi non lo so, dico che vadano ad ascoltarsi “Through The Ashes”, forse capiranno che non è vero. Questa è una domanda che ho fatto a molte persone, credi che questo tour sia una specie di Clash Of The Titans dei tempi moderni? Si, assolutamente, ogni band che suona stasera potrebbe fare da headliner da sola, quindi è sicuramente un tour di un certo rilievo. E’ già da un po’ che usi questa chitarra della Jackson, la Demmelition, è solo un prototipo o sarà anche commercializzata? L’intenzione era quella di farla rimanere un prototipo, ma ora a Gennaio sarà disponibile in vendita. Sarà preccohè uguale a quella che uso io, tranne per il fatto che avrà il manico bolt-on, non neck-thru. Molte persone, ora, rimpiangono gli anni ’80, la Bay Area eccetera, tu cosa ricordi di quel periodo? Ti manca qualcosa? Ahahah, io ero un ragazzino. Ero un ragazzino e… mi sono divertito, ma credevo mi fosse tutto dovuto, il successo che avevamo, forse non ho apprezzato come potevo le cose che mi sono successe. Non mi piace tanto pensare a quel periodo, preferisco decisamente il presente. Quali sono i vostri progetti per i prossimi mesi? Saremo fermi a Dicembre e Gennaio, poi ricominceremo a girare gli States, e poi credo faremo qualche festival in estate. Recentemente si è parlato molto del Disney affair (la Disney ha cancellato, con pochi giorni di preavviso, alcuni show dei Machine Head all’interno di locali di sua proprietà, adducendo scuse come la pericolosità della musica metal Nda), qual è la tua posizione? Personalmente non ho nessun problema se la Disney non vuole concerti metal nelle sue proprietà. Non ho nessun problema, ma non puoi cancellare dei concerti già fissati, due giorni prima. E’ moralmente sbagliato, e questo ci ha fatto incazzare. I concerti erano sold out e fortunatamente la maggior parte delle persone è riuscita ad arrivare. Ok Phil abbiamo finito, e poi non voglio disturbarti oltre viste le tue condizioni, concludi salutando come preferisci i fan italiani Ahah, grazie. Grazie a tutti i fan per il supporto, quando veniamo qui è sempre grandioso, amiamo suonare in Italia, quindi grazie!

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