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IL NIDO

Ciao Val, come nasce il progetto Il Nido? È stato difficile assemblare un gruppo che fosse abbastanza.. folle? Il Nido è la spontanea e comica prosecuzione di un percorso creativamente incosciente che ho intrapreso da solo nel 2009. Dopo tanti anni di musica ho sentito il bisogno di liberarmi degli schemi e forse ho anche capito di aver raggiunto la meta di un peregrinaggio durato dieci anni. Alla fine del 2010 ho coinvolto due vecchi amici di suonate, Dante il Furfante e Sormaestro, dopodichè si è unito lo Spaventafabio. Il gruppo si è formato in modo del tutto naturale e, considerando che viviamo in un paese di montagna, oserei dire anche piuttosto miracoloso e fiabesco. E' una famiglia e condividiamo le stesse visioni artistiche. Penso di poter asserire che siamo uno di quei gruppi che si scioglierebbe immediatamente nel caso perdesse un membro. 'Tutto Il Mondo È Palese': a cosa si deve questo titolo? Dietro il gioco di parole si nasconde, male, la mia insofferenza per la staticità artistica e intellettuale alla quale sono sottoposto ogni giorno. Il mondo è palese, evidente, ovvio e piccolo. Non pretendo certo di incontrare genio e sregolatezza dietro ogni angolo ma sono quasi infastidito dalla pigrizia delle persone. Non vorrei risultare spocchioso con queste parole. Ho veramente sete di stimoli e sarei curioso di collezionare e fare tesoro dell'inconscio che c'è in ogni persona. Di cosa parlano i vostri brani? Ah chiedilo a loro! Prendono vita da soli, prepotenti. Scopro di cosa parlano solo una volta finiti, magari non lo scopro affatto e neanche mi interessa, tanto camminano da soli. Sicuramente dentro ci sono vite comuni, la poesia del quotidiano, troppo spesso bistrattata, condita da tanta ironia e sarcasmo. A volte parte tutto da un'immagine. Spero soltanto che agiscano in maniera subliminale e precisa. Andiamo ad analizzare l'aspetto musicale. Il sassofono rende il tutto più originale, ma non ci stupiremmo se in futuro dovessimo sentire suoni ancora più insoliti. Come potreste stupirci tra qualche mese? L'utilizzo del sax e dei fiati in generale regala veramente tanto alla nostra musica. Ci piace suonare anche altri strumenti, per ora ciò che posso dirti è che Valerio (Sormaestro) ha inserito un massiccio utilizzo di tastiere nei nuovi brani. Siamo soltanto all'inizio del nostro cammino di sperimentazione. La scelta del cantato in italiano vi rende onore, è stata una scelta ponderata oppure rientra nel vostro modo di suonare? Non ho avuto scelta, è stato amore a scoppio ritardatissimo. Per anni ho scritto e cantato in inglese, convinto che l'italiano non facesse per me. Evidentemente non ero pronto. Penso che, paradossalmente, scrivere nella tua lingua sia più difficile e coraggioso. Abbiamo un vocabolario bellissimo che si presta al gioco come pochi altri, perchè non farne buon uso? Ora trovo grandi problemi a scrivere testi in inglese, nonostante lo parli bene mi annoia terribilmente. Come nasce un vostro pezzo? E soprattutto la titletrack perchè ha quell'andamento da vecchia fattoria con tutti gli animali sotto acidi? Lo scheletro di un nostro pezzo esce quasi sempre dal mio armadio, di notte. Lo avvolgo in una coperta, lo carico nel bagagliaio della mia macchina e lo porto nel nostro laboratorio, dove gli viene data vita attraverso procedimenti segreti. Viene poi vestito per l'occasione e mandato in strada. Spesso va dove non ci saremmo mai aspettati. E' fondamentale l'apporto di tutti e quattro, il sound è una combinazione personale. "Tutto il mondo è palese" è così, Orwelliana e balcanica nella sua psidechelia. Le si vuole bene. Val, hai altro progetti oltre al Nido? Riesci a unire un gruppo così a qualcosa di più "regolare"? Il principale è Il Nido. Ho diversi progetti studio per i quali mi diverto a scrivere, quasi tutti solisti o collaborazioni con pochissimi elementi. Nel 2010 ho pubblicato "Sex means death", un album elettronico piuttosto punk, interamente prodotto nella mia camera, sempre scaricabile dal sito della mia etichetta www.gaidenrecords.com Nei prossimi mesi uscirà anche l'EP dei Malasuerte Familia, un duo elettronico. Non ho problemi a fare musica di diversi generi, concepisco il ruolo del musicista un pò come quello dell'attore. Interpreto. Faccio satira musicale con i Brendon Boys, sono più drammatico nei Malasuerte e così me stesso nel Nido. Non temi che la scelta di utilizzare il download gratuito per il vostro EP possa svalutare il formato fisico? Assolutamente no. Ormai comprare un cd è come comprare un vinile. Chi acquista il formato fisico è un feticista, un romantico, un collezionista malinconico. Non vedo come le due cose possano coincidere. Parliamo dell'oggetto, non della musica contenuta in esso, la musica è intangibile. Quali gruppi sarebbero i vostri perfetti compagni di tour? I nostri perfetti compagni di tour sarebbero dei potenziali amici, simpatici e goliardici come noi, che non si prendano troppo sul serio. Ho avuto la (s)fortuna di andare in tour in passato e se nel carrozzone non c'è serenità il circo fa schifo. Dal punto di vista di feeling artistico devo dire che staremmo molto bene con bands come Fratelli Calafuria o Kutso. Cosa diresti -alla luce della tua esperienza particolare- ai gruppi che si ostinano a copiare e vivacchiare nell'ombra o alle cover band? L'estro paga oppure val la pena soffocare la propria creatività suonando pezzi di altri? Delle cover band neanche ne parlo. Ai gruppi che hanno paura di controllare i propri poteri latenti dico di osare che è divertente e si, paga dannatamente bene, se non in termini economici in soddisfazione personale. Fare musica è una scelta libera, se deve diventare mero terziario tanto vale andare in catena di montaggio. I cloni sono tanti, troppi. Il bello è che si lamentano. Se la scena musicale è arida è anche colpa loro, che contribuiscono, sotto braccio alle vecchie e stanche major, a martoriare ciò che di buono esce dall'underground. L'estro, se ce l'hai, paga. E un'altra cosa importante : la musica non è una gara. Vogliatevi bene e non rompete i coglioni. A te la parola per i saluti finali. Grazie a te ma soprattutto grazie a coloro che ricercano, ascoltano e supportano le novità.

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