HUMAN CLUSTER
Breve ma interessante botta e risposta con gli Human Cluster, ottima band di metal moderno recentemente passate per le pagine dei demo di Hardsounds. La parola a Luca e Francesco! Presentate gli Human Cluster ai lettori di Hardsounds. Luca: Gli Human Cluster sono una band di Perugia nata alla fine del 2005 per volontà del sottoscritto (batteria), Francesco Strappaveccia (basso), Tommaso Riccardi (chitarra) e Francesco Ferrini, l’allora tastierista del gruppo. Successivamente a noi si sono uniti alla voce Stefano Baiocco, rimasto in formazione fino a poco tempo fa, e Marco Santini a completare la sezione chitarre. La ragione di questo nostro incontro è stata fondamentalmente la volontà di esplorare generi diversi dalle nostre precedenti (ed attuali) esperienze musicali, dato che tutti noi militiamo anche in altri gruppi della zona dediti chi al power, chi al progressive, chi al thrash metal. Con il tempo il progetto Human Cluster ha preso sempre più forma, attraverso frequenti uscite live ed un’incessante attività in sala prove. Il risultato di questo primo anno di lavoro è quindi scaturito nella produzione del “Promo 2007” che abbiamo fatto uscire a Gennaio e con il quale puntiamo a farci conoscere ancora di più nel panorama underground del nostro paese. Raccontateci un po' la genesi del vostro “Promo 2007”: retroscena, etc. Luca: Come ho già detto, “Promo 2007” è il risultato del nostro primo anno di lavoro insieme. Rappresenta perciò un sunto della nostra attività ed un punto di partenza verso il conseguimento di altri (e si spera fortunati) obiettivi. La sua genesi è stata piuttosto lunga e travagliata, poiché dall’inizio delle registrazioni fino al suo completamento ci sono voluti cinque mesi: questo ritardo è stato causato dagli impegni che ognuno di noi aveva con le sue rispettive band di provenienza, che si sono accavallati in gran parte durante le sessioni di registrazione. Invece la fase di missaggio è andata avanti in modo piuttosto spedito, anche perché abbiamo avuto modo di lavorare insieme ad una persona, Francesco Riganelli dei B.P.A. Studios, super competente e disponibile con noi al massimo. Ci siamo rivolti a lui proprio per la sua professionalità ed il “Riga”, che fra l’altro ci conosce bene e sapeva che tipo di sound volevamo ottenere dal disco, ha saputo raggiungere un risultato finale davvero ottimale, che rispecchia fedelmente le nostre potenzialità. E' cambiato qualcosa da allora, in fatto di stile o formazione? So che eravate alla ricerca di un nuovo singer. Luca: In fatto di stile stiamo cercando di personalizzare sempre di più la nostra musica, cercando naturalmente di non deviarci troppo dal genere da cui siamo partiti. A livello di line-up sì, siamo alla ricerca di un valido sostituto per Stefano, che ha deciso di interrompere il suo rapporto con noi per concentrarsi maggiormente sulla sua band di origine. Come definireste la vostra musica? Francesco: Inscatolare ed etichettare un prodotto è un atteggiamento che è sempre stato, secondo me, uno dei peggiori difetti del metal. Spesso ci troviamo davanti ad etichette ridicole che dicono tutto e niente. Questo fondamentalmente è causato dal fatto che ormai la commistione dei generi è sempre più frequente. Gruppi progressive che usano voci growl o gruppi che usano strumenti “inconsueti” come cornamuse o altro. Ovviamente l'ascoltatore vuole essere indirizzato e leggere un'etichetta può aiutare una più attenta e consistente scelta, cosa che comunque non approvo dato che per farsi un'idea di un gruppo prima di tutto bisognerebbe ascoltarlo e poi decidere se ti piace o no. Come detto in precedenza i gruppi a cui facciamo riferimento sono tanti, ma sono tutti inscrivibili sotto il grande filone del death metal melodico o del “nuovo” thrash ponderando le caratteristiche della nostra musica, ma conoscendoci mi rendo conto che ci sono tante altre influenze, più o meno aggressive, che prima o poi verranno a galla. Temete che le persone più chiuse di mente possano passare oltre voi solo perchè suonate in modo estremamente moderno? Luca: Non tanto per il nostro sound “modernista”, ma più forse perché qualcuno ci potrebbe considerare troppo simile alle nostre band d’ispirazione. Quella di dare una forte spinta melodica e moderna al nostro sound è sempre stata una nostra prerogativa e se da una parte ci sono stati diversi apprezzamenti per questa scelta, dall’altra non è stata vista di buon occhio da parte di chi invece considera che in un genere come quello praticato da In Flames, Soilwork, Scar Simmetry o altri sia stato già detto tutto, cosa secondo me del tutto erronea. Cerchiamo di emergere proponendo qualcosa che non sia per forza di cose originale, ma nemmeno sterile e derivativo, come altri potrebbero erroneamente pensare. Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati quando avete formato la band? Francesco: Di solito si forma una band per divertirsi, stare insieme, confrontare le proprie idee, migliorare come musicisti. Il nostro intento era proprio quello, ossia un gruppo di amici che, una o due volte a settimana, si vedeva per suonare qualche pezzo di un ambito musicale che ancora non aveva sperimentato, se non per curiosità personale. Fortunatamente si è creata un'alchimia particolare che poi ci ha portato a scrivere pezzi nostri, che prima di tutto sono piaciuti a noi e poi hanno avuto un buon riscontro sia dal vivo che su disco. Attualmente il nostro primo scopo è cercare una nuova voce, poi vedremo. Di sicuro noi che siamo rimasti abbiamo la precisa intenzione di vedere fin dove possiamo arrivare e cosa possiamo fare. Con chi vi piacerebbe andare in tour? Luca: Potessi scegliere un “big”, mi piacerebbe andare in tour con gli Mnemic, una delle band che sto apprezzando di più nel panorama europeo sia per il loro enorme impatto che per la loro capacità di aver saputo dare un forte rinnovamento in uno dei generi a me preferiti. Se poi dovessi scegliere invece di andare in tour con una band di casa nostra, mi piacerebbe farlo con o con i Sothis, che dal vivo sono dei pazzi furiosi, o con i nostri conterranei B-Blast, con i quali abbiamo condiviso spesso il palco e con cui ci siamo sempre trovati benissimo. Progetti futuri per gli Human Cluster? Francesco: Come detto prima, trovare un cantante, scrivere nuovo materiale e, quando potremo, registrare un nuovo promo, possibilmente di qualità migliore e maggiormente curato per poterci affacciare in altri ambiti più grandi. Intanto ovviamente abbiamo il fisiologico bisogno di tornare a suonare dal vivo e sperimentare le nostre nuove idee...cantante permettendo. Concludete l'intervista come preferite e convincete chi legge ad interessarvi a voi! Luca: Cari lettori di Hardsounds, come già detto prima stiamo cercando di emergere proponendo un progetto musicale se non originale quantomeno particolare. Secondo, non scriviamo testi né su Satana e demoni vari, né su Tolkien (lui è un grande, ma i suoi finti fans degli autentici idioti), né su draghi, fatine e cavalieri. Infine, il nostro primo cd al momento non ha ricevuto nemmeno una critica negativa. Non siete quindi un pochino curiosi? Scaricate il nostro “Promo 2007” direttamente dal nostro sito: www.humancluster.it. Se poi avete una pagina su Myspace, veniteci a lasciare i vostri messaggi, commenti, apprezzamenti, insulti e tutto quel che volete su www.myspace.com/humancluster, cosa che potete fare scrivendoci anche alla nostra mail: [email protected]. Grazie a Daniele e a tutto lo staff di Hardsounds per lo spazio concessoci! A presto!
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