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HELREIDH

Ciao e bentornati. Come mai tutto questo tempo tra l'Ep del 2001 e 'Fragmenta'? Cosa è successo nel frattempo? Ciao Ragazzi!!! Beh è successo un po' di tutto. Cambiamenti di line-up vari, due album con i Raising Fear, due Valpolicella Metal Fest, un Tradate, e poi la ripresa con Helreidh intorno al 2006, un bel po' di attività live, e un tumore al polpastrello del mio anulare sinistro (benigno fortunatamente) che mi ha tenuto fermo dal 2008 fino alla fine del 2010. E poi finalmente la rinascita. Ed ora 'Fragmenta'. Che fatica, ma devo dire che sono contento e positivo sul futuro! Tra le varie cose cambiate c'è anche una line-up rinnovata. Che impostazione musicale hanno i nuovi compagni di band rispetto a quelli vecchi? Rispetto alla formazione originale, è tutta un'altra cosa. Non tanto perchè siano più bravi o meno bravi, ma perchè è passato tanto tempo, e la band da garage si è trasformata in una band di professionisti. Questo ovviamente ha dei lati positivi e dei lati negativi che devono essere gestiti. Tutto diventa più complesso a livello organizzativo, ma a livello musicale ovviamente le cose sono più semplici ed immediate. Perchè la scelta del latino latino nei titoli? Nuova vita con impostazione "classica"? La scelta del latino deriva dal fatto che molti dei testi che noi scriviamo hanno origine da testi più o meno antichi. Non c'è una specifica volontà di usare testi classici, ma piuttosto un cercare di mantenere il contesto da cui abbiamo tratto ispirazione. Alla fine del lavoro di scelta dei pezzi ci siamo resi conto anche noi che avevamo tanti testi in latino, ma proprio per la natura frammentaria dell'album abbiamo deciso di tenere questo mix di pezzi. Quali differenze stilistiche ci sono tra 'Memoires' e 'Fragmenta'? Ci sono differenze enormi, dovute alla diversa composizione della lineup, alla diversa maturità della band, e probabilmente al grande numero di persone che hanno poco o tanto lavorato a questi pezzi. Mentre Mèmoires era fortemente legato agli anni 80 e al metal classico in generale che fino a quel momento era stato il modello musicale principale di gran parte dei componenti della band, ora dopo più di 15 anni, si è vista, vissuta e metabolizzata una nuova generazione di musica. Questa necessariamente ha influenzato il songwriting e l'arrangiamento di alcuni dei pezzi di 'Fragmenta'. Credo che ancora qualche traccia di anni 80 e 90 si posa trovare nello stile dell'album, ma mescolato a nuovi spunti e nuovi stimoli. E perchè proprio 'Fragmenta'? Fragmenta perchè questo album è la raccolta di frammenti di altri album che avrebbero dovuto nascere in questi 15 anni, e di pezzi nati autonomamente fuori dai concept che avevamo ideato con la band, in particolare Orfeo e Earth Chronicles. Frammenti di interventi di tanti musicisti passati in questi anni nella lineup, e frammenti di arrangiamenti. Una specie di frammentario diario della memoria della band di questi ultimi 15 anni. Come è stato lavorare col tastierista e chitarrista degli Shadow Gallery? Ha contribuito alla scrittura dei pezzi in qualche modo? Gary ha avuto un ruolo fondamentale nell'aiutarmi a mettere insieme le idee che avevo maturato in solitudine negli Stati Uniti tra il 1999 e il 2000. Il primo embrione di alcuni di questi pezzi è nato nel suo studio di Allentown in Pennsylvania, in una session di 2 giorni per me fantastica. Lavorare con musicisti della caratura di Gary mi ha aperto un mondo incedibile, vedere come dalla sua arte e dalla sua mente le mie idee diventavano qualcosa di concreto è stato qualcosa di unico. Quali sensazioni avete vissuto nel ritornare in studio con il nome Helreidh? E' cambiato qualcosa rispetto a dieci e passa anni fa in fatto di emozioni? Fragmenta è stato un lungo parto, interrotto tra l'altro dalla lunga pausa dovuta ai miei problemi alla mano sinistra. Quindi è stato un susseguirsi di emozioni positive, negative per la delusione e l'amarezza dovute al mio stop, e poi dall'euforia di vedere che si poteva ripartire. Tutto diverso, anche il modo di registrare, le modalità di arrangiamento. Lavorare a volte assieme, e a volte separati, in tempi diversi invece che in un'unica lunga sessione in studio è stato un po' sconvolgere la tradizione, ma il risultato ci è sembrato ottimo, e quindi alla fine positiva l'esperienza. C'è un elemento in particolare, al di là delle influenze e della fantasia, che vi ha ispirato nella composizione del disco? Non in particolare. I pezzi vengono da momenti ed epoche diverse. Zep Tepi è del 1998, mentre In Hoc Signo Vinces è del 2006. Come dicevo prima, sono frammenti, che non hanno un filo comune, se non quello proprio di essere dei frammenti. Pezzettini di memoria, è stato un po' come aprire un cassetto e prendere i nostri ricordi di anni passati e farne una raccolta con i pezzi più belli e significativi. Ma la cosa importante è che ci hanno messi assieme di nuovo come band, ed è quello che conta. Che effetto vi aspettate sortisca il vostro lavoro sul pubblico? Grazie al web si possono raggiungere molte più persone rispetto al passato, ma gli ascolti sono diventati anche più "veloci": c'è secondo voi il rischio che più ascoltatori raggiunti non riescano a cogliere l'essenza dell'album? 'Fragmenta' con quale spirito dovrebbe essere approcciato? Quello che dici è molto vero, e purtroppo il tipo di musica che facciamo non è così diretto, da essere favorito dal web. Abbiamo belle storie da raccontare, e speriamo che qualcuno si soffermi ad ascoltarci. Fragmenta deve essere visto come l'album del ritorno di una band, che è evoluta e ancora evolverà, grazie alla maturità e all'arte di alcuni musicisti assolutamente eccezionali. Purtroppo al giorno d'oggi è facile avere migliaia di fan per esempio su Facebook, basta fare delle anche economiche campagne e sembra che tu sia la band più famosa del mondo, ma quanti di quei fan poi ascoltino quello che hai da dire... mah, non è dato a sapersi, e meno ancora quanti di quelli poi hanno comprato il tuo CD, o hanno voglia di venire a sentirti suonare dal vivo. E' difficile. E' un mondo anche quello di internet, pieno di confusione e di tanto fumo. Chi riesce a trovare la sostanza è fortunato, e chi trova della sostanza valida e degna di essere ascoltata ancora di più! In questi tempi alquanto incerti, un po' per tutti vale il concetto del non sapere cosa ci riserva il domani. Gli Helreidh, invece, sono tornati per restare insieme anche domani? Di certo lo speriamo, il piano è quello di restare il più a lungo possibile, ma mai dire mai. La vita mi ha insegnato che non si può mai sapere. L'importante è continuare a crederci sempre e fino in fondo e dare il 100%. Per ora ci dedicheremo ad organizzare qualche concerto più in là nell'anno e a raccogliere materiale per un nuovo album. Siamo ai saluti. Volete aggiungere qualcosa all'intervista? E il vostro "spazio libero". Vi aspettiamo tutti all'Italian Prog Metal Night al New Age di Roncade (Treviso) per una serata indimenticabile in compagnia di Eldritch e Adramelch!!! Buon 2013!

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