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Grinning Shadows

Sembra la solita, scontata domanda da intervista, però visto che non lo trovo all’altezza della vostra band, mi chiedo: come mai un monicker così semplice e scontato per sonorità così belle, fresche e granitiche? Non pensiate rifletta pochissimo la vostra proposta e sfavorisca la vostra posizione? A dire il vero è una questione che non ci siamo mai posti. Il monicker in realtà ci è da subito parso molto adatto, rispecchia le due anime della band: abbiamo un lato più oscuro e introspettivo che si complementa con il fatto che siamo persone a cui piace divertirsi. L’ossimoro tra l’ombra ed il ghigno ci definisce perfettamente sia a livello personale che musicalmente. Il vostro disco è molto curato graficamente. Chi ha avuto l’abilità di renderlo così accattivante? Simone è un grande amante dell’arte di fine ‘800 e primi ‘90. Ha avuto l'idea del quadro degli amanti di Magritte che è stata accolta con molto entusiasmo da tutti, perché oltre ad essere di per sé un'opera bellissima rispecchiava perfettamente l'idea generale del concept del disco. Dopo avercela presentata, Simone e Daniele hanno elaborato varie ipotesi che abbiamo poi valutato insieme. Il risultato è l’artwork di “The New Curse”. Da quali bands siete influenzati, soprattutto per quanto riguarda il vostro lato più estremo? Direi che sicuramente le band che attualmente sono più assimilabili al nostro stile sono Dark Tranquillity e Dark Lunacy. Credo che l’esperienza con questi ultimi abbia sicuramente influenzato il songwriting di Simone. Nel passato abbiamo avuto anche sfaccettature più assimilabili al black sinfonico dei Cradle Of Filth, ma nell’ultimo lavoro abbiamo deciso di prendere una direzione diversa e più personale. Anche voi avete affidato tutto nelle mani di Tommy e i suoi Nadir Studios. Quanto pensate possa aiutare, soltanto questo elemento nella diffusione del disco? Tommy è un grandissimo professionista, sia come musicista che come produttore. Lavorare con lui è stata per noi una scelta naturale che si è rivelata assolutamente azzeccata visto il risultato finale. Questo elemento ci permette di proporre un lavoro di alta qualità che permette di valorizzare la nostra proposta. Credo che ogni lavoro prodotto ai Nadir Studios sia estremamente competitivo sotto il punto di vista della produzione e quindi presentarsi con un lavoro estremamente professionale non può che aiutare la diffusione del disco. Dal titolo, immagino che i precedenti dischi siano di tutt’altra pasta: potete descriverceli brevemente entrambi? Assolutamente si: Elegy In Blood è stato il primo lavoro registrato dai Grinning Shadows, ormai 6 anni fa. Si tratta di un full-length, estremamente ambizioso, che presenta con tutti i difetti di un primo cd di una band giovanissima. La formazione era diversa, la band era ancora inesperta, ma c'era già moltissima carne al fuoco. Simone aveva una quantità immensa di idee e ha cercato di incastrarle tutte in 12 tracce, cosa che ha reso il cd estremamente vario e quindi recepito in modo altrettanto vario dalla critica. Stains Of Sin è un EP di 5 tracce, con canzoni strutturate in maniera più semplice, in cui si avverte una metamorfosi dovuta sia ad un diverso modo di comporre che all'influenza dei nuovi arrivati (Daniele, Tiziano, ed io). Purtroppo questo lavoro non ci ha appagati completamente, complice una produzione che non rendeva giustizia ai brani, a nostro modo di vedere. Infine arriviamo a The New Curse. É uscito a 3 anni di distanza dal precedente, ed è un lavoro molto più maturo degli altri. C'è stata una partecipazione vivissima da parte di tutti, un impegno che si riflette perfettamente nel risultato. Possiamo dire che dopo anni abbiamo trovato una formula che rispecchia pienamente il nostro modo di vedere la musica e a mio parere il risultato è davvero ottimo. I commenti e le recensioni finora ci hanno dato ragione. Quanto conta l’attività live per voi? Ora che avete cambiato stile, cambierà anche l’approccio live? Per quanto ci riguarda, il nostro approccio non cambia in base allo stile. Il cambiamento stilistico è stato notevole ma non così radicale da giustificare un mutamento degli atteggiamenti sul palco. Oltre ad essere un mezzo preferenziale per fare conoscere la nostra musica, per noi è prioritario divertirci e far divertire, per cui cercare di coinvolgere al massimo le persone che ci stanno davanti. Qual è fin’ora la più grande soddisfazione che avete vissuto e portate con voi con orgoglio? La più grande soddisfazione finora, e credo di poter parlare a nome di tutti, è stata proprio la realizzazione di The New Curse. É una sensazione decisamente positiva poter ascoltare un lavoro su cui abbiamo puntato molto ed esserne pienamente soddisfatti. Oltre ad essere un semplice EP è la fine di un percorso e l’inizio di uno nuovo. Durante questi 4 anni abbiamo avuto non pochi problemi all'interno della band, per cui vedere che siamo riusciti a superarli, a realizzare un bel disco e a riprendere l'attività live è senza ombra di dubbio una gran bella sensazione. Dall'uscita del disco le cose stanno andando molto bene e l’entusiasmo di tutti è molto alto. Avremo anche l’occasione di aprire il concerto di una band storica come i Cynic ad Alessandria il 10 di Giugno, altra cosa che ci dà un’enorme piacere. La cover di The New Curse e i testi sono in qualche modo collegati tra loro? The New Curse è un concept che parla della tematica del distacco da una persona amata. Ogni canzone esplora un diverso punto di vista di questo tema e l’immagine degli amanti di Magritte si sposa a perfezione. L’universalità di quel bacio, il fatto che quel bacio è il bacio di ogni amante, rende la cover una trasposizione visiva dei concetti di cui parliamo nel disco. Il dolore, l'amore, la speranza, il ricordo, sono universali e per questo la non personificazione e la dolcezza che Magritte ha impresso nel suo quadro ci sono sembrati assolutamente adatti a rappresentare lo spirito del disco. Come sono nati i singoli brani? È sicuramente cambiato il vostro modo di comporre dal debut ad oggi, vorrei sapere soprattutto in che maniera i testi vengono sviluppati. La longevità di un brano, e la presa sull’ascoltatore, deve contare anche su questo fattore a mio avviso. Cosa ne pensate a proposito? Le canzoni nascono dalle idee di Simone che porta in studio i pezzi in uno stadio già abbastanza evoluto. Grazie al computer si possono fare grandi cose sotto questo punto di vista e iniziare a lavorare su qualcosa che è più di una bozza rende molto più facile il nostro compito. Una volta che il pezzo viene presentato inizia un lavoro concertato di rifinitura che progressivamente ci porta a completarne la stesura. Per quanto riguarda i testi, Simone ha sempre un’idea di quello di cui la canzone parlerà. Si tratta solitamente o di suoi vissuti o di riflessioni personali su certi temi che gli stanno a cuore. Una volta che le linee vocali sono state stabilite, il suo compito rimane quello di adattare le parole alla musica. I primi nomi che mi vengono in mente ascoltandovi sono i Scarecrown e i Resonance Room. Li conoscete? Quali sono i nomi italiani che più apprezzate, sia più vicini alla vostra proposta che non? Certo! Con gli Scarecrown abbiamo già diviso il palco, e avremo modo di dividerlo in futuro! Sono nostri carissimi amici, abbiamo passato momenti divertentissimi insieme, sul palco e non. Onestamente credo che il richiamo a loro si possa ridurre al contrasto voce femminile-growl perché la loro proposta è molto diversa dalla nostra. Loro propongono un genere che forse si può accostare più al nu-metal mentre noi restiamo molto attaccati a certe sonorità puramente gothic. I Resonance Room li conosco poco; anche loro sono molto bravi ma credo che la nostra proposta sia un po' diversa, probabilmente per la presenza di tre voci che rendono un po' più varia e dinamica la scena, mentre le nostre ritmiche sono più "cattive" e veloci. Ciò non toglie che mi piacerebbe tantissimo poter dividere il palco anche con loro. Mi piace quello che fanno. Siete ancora senza contratto: vi va di fare un appello? Abbiamo un contratto di promozione con la Nadir Music al momento e speriamo che questo ci possa aprire le porte a qualcosa di più grande. Siamo una band con mille idee, e credo che nei nostri tre lavori sia più che evidente. Auto produrre dei dischi è molto complicato da un punto di vista economico per una band come noi. Avere la possibilità di trovare un contratto ci darebbe la possibilità di approcciare più serenamente la registrazione di nuovi lavori. Stiamo già lavorando per il futuro, e sarebbe fantastico avere il supporto di qualcuno che crede in noi. Vi lascio alle ultime parole famose: avrete sicuramente da pubblicizzare qualche live e siti, a quanto pare! Con i social networks oggi è più facile comunicare col pubblico… Hehehe si! Sfruttiamo la rete in tutte le sue potenzialità. Abbiamo innanzitutto il nostro sito ufficiale, sempre aggiornato. Un myspace nel quale potete trovare anche qualche canzone anche dei precedenti lavori, ed infine una pagina facebook, al momento molto frequentata, su cui potete ascoltare per intero The New Curse. Navigando su questi tre siti troverete tutti gli aggiornamenti su date e news. Ne approfitto per pubblicizzare la prossima data, il 10 giugno in apertura ai Cynic, insieme ai Nerve, al Mephisto di Lù Monferrato (AL)! Mi raccomando vi aspettiamo in tantissimi!

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