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ELVENKING

Ciao Aydan, grazie per quest’intervista! Innanzitutto, a chi e perchè è venuta in mente l'idea di un theme album sulla morte? Da un po' di tempo avevamo l'idea e la voglia di affrontare qualcosa di più impegnativo dal punto di vista lirico e di conseguenza musicale. Io avevo un'idea per una singola canzone che si sarebbe dovuta intitolare “Totentanz” (ma che poi diventò “Disappearing Sands”, della canzone originale rimangono solo i primi riff) e che aveva all'interno le poesie sulla morte che prendono proprio questo nome (o Danse Macbre). Parlando con Damna gli ho proposto di estendere l'idea ad un album intero e lui ne è rimasto entusiasta, essendo anche lui un grande estimatore delle tematiche. L'argomento ci ha permesso di legare la musica degli Elvenking a certe sfaccettature inedite ed estremamente stimolanti per noi. All'epoca di Wyrd, con quella situazione all'interno della band, immagino sarebbe stato molto difficile proporre questo tipo di tematiche e di cambiamento. Comunque il risultato che otteneste con “Disappearing Sands” penso possa dirsi più che valido. Diciamo che ogni volta abbiamo ripreso un discorso di songwriting dopo un album e le composizioni erano sempre più estreme. Dopo “Heathenreel” il materiale che avevamo cominciato a comporre per “Wyrd” era molto simile se non più estremo ancora di quello di “The Scythe”, per esempio, ma poi ci siamo fermati e siamo tornati sui nostri passi. Quella situazione aveva portato anche all’allontanamento di Jarpen, per un periodo lui è sempre stato quello che non voleva suonare cose vicino al folk e tendeva sempre a cose più moderne ed estreme e all'epoca non ci era sembrata la scelta giusta. Ma questa volta è stato diverso, non ci siamo lasciati influenzare da nessuna idea e abbiamo fatto solo quello che il cuore ci suggeriva. Immagino sia stata una bella sorpresa anche per lo stesso Jarpen allora. A proposito, ho visto che vi ha "aiutato" anche per questo disco per realizzare le parti di growl, segno che tra di voi c'è ancora un bel legame. Certo! Di sicuro apprezza molto di più questo materiale rispetto al vecchio in cui egli stesso era nella band! Tra noi c'è sempre un rapporto di grande amicizia, quindi gli abbiamo chiesto di aiutarci con qualche coro e shout che avevamo lasciato incompleto ed è stato ben lieto di aiutarci! Già che siamo in tema, mi è sembrato di capire che per qualche data dell'ultimo tour abbiate utilizzato una seconda chitarra. Cosa puoi dirci a riguardo? Si, abbiamo scelto di proseguire con una chitarra dopo l'abbandono di Jarpen per il fatto che sarebbe stato veramente difficile trovare una persona che dal punto di vista umano si legasse a noi in maniera totale oltre ad essere un ottimo chitarrista, come lo era Jarpen. Abbiamo fatto un intero tour Europeo con la formazione a cinque ma ci siamo accorti che comunque le nostre canzoni erano troppo complesse armonicamente per una sola chitarra, oltre a perdere molta potenza per cui abbiamo scelto di tornare ad una formazione a due chitarre. Per un periodo ha suonato con noi un amico (Luca). Un ottimo chitarrista e anche una grande persona che però alla fine ha dovuto lasciare perchè a brave si trasferirà distante da dove abitiamo e questo non gli avrebbe permesso di poter dare il 100%. Adesso stiamo suonando con un altro ragazzo e vedremo come le cose si evolveranno in questo senso. Perdona l'irriverenza. Jarpen ha lasciato perchè voleva suonare materiale più estremo, voi venite da un disco come "The Scythe" e cercate una seconda chitarra. La "reunion" con Jarpen è così improbabile? Purtroppo sì perchè Jarpen ha abbandonato la chitarra. Abbiamo provato a chiedergli anche se fosse venuto con noi sul palco il 31 Ottobre, dove presenteremo il disco e festeggeremo i 10 anni, per suonare un pezzo ma ha rifiutato...ma non demordiamo, continueremo ad insistere! Peccato! Torniamo a noi, visto l'ottimo riscontro che "The Winter Wake" ha avuto, sia a livello di critica che a livello di pubblico, non temete che un cambio di sound non radicale ma indubbiamente percettibile possa non fare così breccia in alcuni vostri fans? Sì certo, e sarà sicuramente così! Purtroppo non siamo il tipo di band che si siede a tavolino e decide cosa fare per vendere più o meno copie. Non saremmo capaci si scrivere cose a comando. Per cui tanto vale mettersi lì e venirsene fuori con cosa vuoi veramente esprimere. La mia idea già la conosci, credo sia importante per una band sapersi rinnovare ed esprimersi in modi nuovi. Voi ad esempio grazie a "The Scythe" ci siete riusciti al meglio, mantenendo pur sempre riconoscibili le linee vocali dei ritornelli in puro stile Elvenking. E' stato molto complicato adattare delle linee vocali più "morbide", se vogliamo, a composizioni più pesanti rispetto al solito? Per noi il fatto di evolverci è una cosa fondamentale! Non potremmo mai scrivere un album simile a quello precedente, non avrebbe alcun senso per noi. Per quanto riguarda la domanda, direi di no, perchè è proprio lì che sta il gioco. Abbiamo molta cattiveria di base, ritmiche molto pesanti, ma sempre molta melodia nei cantanti e nei passaggi, ed è proprio quello che abbiamo cercato di proporre su questo album. Direi che c'è si il materiale più Heavy che abbiamo composto ma allo stesso tempo anche aperture melodiche come mai ce n'erano state forse in precedenza. E comunque, voglio dire, se uno ascolta bene i nostri dischi precedenti di materiale più estremo ce n'era comunque parecchio, penso a “Regality Dance”, “Skywards”, “Seasonspeech”, “Disappearing Sands” o “Poem For The Firmament” giusto per fare dei nomi. Non posso che darti ragione. Su "The Scythe" avete sviluppato una certa teatralità nelle liriche con maggiore frequenza rispetto al passato, mi riferisco in particolare a brani articolati come "Romance And Wrath" e "Dominhate". Riguardo a questo bisogna rimarcare nuovamente quanto il ritorno di Damnagoras sia stato importante per voi, trovo riesca sempre ad esprimersi al meglio anche in situazioni molto differenti tra di loro. Decisamente! Non è un segreto per nessuno che il periodo di “Wyrd” sia stato molto difficile per noi. Kleid non era il cantante e la persona adatta a noi, semplicemente. Penso che Damna sia il cantante degli Elvenking punto e basta, per cui il suo ritorno ha rimesso la band sui binari corretti. Inoltre la sua performance sul nuovo album è ottima, nettamente superiore a quella di “The Winter Wake” e dimostra su quante tonalità e espressioni possa esprimersi. Parlando dei testi, trattandosi di un theme-album avete sviluppato su ogni canzone il tema della morte. Potresti raccontarci brevemente di cosa parlano nello specifico? L'aspetto della morte è visto in ogni canzone sotto diversi aspetti. L'argomento è estremamente volubile anche perchè come si può parlare di una cosa di cui nessuno ha un'esperienza personale? Passiamo da ciò che uno può ricordare, rivedere e pensare nel momento stesso della morte come in “Poison Tears”, a come nel momento finale il pensiero possa essere non a te stesso e alla paura che provi ma al dolore che proveranno le persone che ami e non ti avranno più accanto. Da come la morte non sia la soluzione a niente come in “A Riddle Of Stars” ad un vero e proprio testamento personale come in “Dominhate”. Solo per citare qualcosa all'interno di una serie testi molto personali e con una visione totalmente romantica (in senso letterario) dell'esistenza. Sul risultato finale del vostro lavoro ha influito molto il lavoro di produzione, molto diverso a mio giudizio rispetto al passato. Quali credi siano state le differenze principali rispetto al passato sotto questo punto di vista? Decisamente una grossa fetta di esperienza in più. E un gran passo avanti netto della band nel modo di suonare. In assoluto il lavoro alla batteria di Zender è stato assolutamente magnifico a mio avviso, ricco di groove e a disposizione delle songs, e Gorlan al basso ha fatto lo stesso. Questo ha creato delle fondamenta solidissime per far suonare il disco come lo senti. Abbiamo registrato 4 chitarre ritmiche per creare un attacco frontale, e il tutto è stato suonato nel modo più tight possibile. La batteria è totalmente naturale se escludiamo una minima dose di trigger sulle casse, e questo era uno degli obiettivi. Siamo assolutamente soddisfatti di come suona “The Scythe”. Ho trovato molto caratteristica l'idea di inserire delle brevi frasi in rima come "presentazione" della canzone. Come vi è venuta questa idea? L'ispirazione al tema della morte è dato proprio dalle Totentanz o Danse Macbre che spesso erano riferite a queste poesie medievali sulla morte e spesso associate anche ad arti pittoriche che ancora oggi si possono vedere su qualche chiesa. Non volevamo creare un noioso concept album con mille inframezzi strumentali inutili o narrazioni lunghissime. Abbiamo deciso di legare ad ogni canzone una breve rima che in un certo senso introduca il suo argomento e che nello stesso tempo creasse la giusta atmosfera. Avete realizzato il vostro primo videoclip per "The Divided Heart" e trovo che il risultato finale sia davvero ottimo, sia per la qualità delle riprese sia per come si svolgono gli eventi all'interno di esso. A chi vi siete rivolti e cosa puoi dirci di questa vostra nuova esperienza? Il regista del video è Mirco Andreis che ha già lavorato con Disarmonia Mundi, Eldritch, MacBeth ecc.. E' stata sicuramente un'esperienza divertente e anche il risultato finale, relativamente allo scarso budget che avevamo a disposizione, è sicuramente ottimo per quanto ci riguarda. Il video segue il tema dell'album, e la morte viene a trovarci uno ad uno. Sotto forma di fredda e spietata donna, come illustrate nelle cover dell'album. Da quanto ho capito è proprio il tema che ricalca la canzone, il dolore che dà l'amore può portare sino alla morte. Diciamo che amore e morte spesso vanno di pari passo, e questo è uno dei temi che ricorrono sui testi dell'album soprattutto in songs come "The Divided Heart" appunto o "Romance & Wrath". Come ti dicevo l'intero album ha un forte romanticismo in esso per cui l'aspetto gotico della morte legata all'amore ci ha ispirato notevolmente. Ho constatato purtroppo che Elyghen non sarà disponibile per suonare le vostre prime date del tour, quanto pensi che durerà questa situazione? Cosa puoi dirci sulla sua sostituta? Elyghen si è trasferito in Irlanda per un anno. Non ha assolutamente lasciato la band, semplicemente gli sarà difficile essere presente. Per questo periodo abbiamo quindi una sostituta, Eleonora, che tra l'altro ha suonato in tutti gli album da “Wyrd” in avanti come primo violino del quartetto d'archi. E' una violinista preparatissima per cui non ci sarà alcun problema, abbiamo già suonato una volta e con lei ed è andato tutto per il meglio. Sempre a proposito del tour, l'anno scorso avete avuto una bella occasione suonando in giro per l'Europa con i John Oliva’s Pain. Quest'anno oltre alle date che avete qua in Italia con i Gotthard e per il vostro 10° anniversario cosa avete in programma? L'esperienza con i John Oliva’s Pain è stata fantastica. Per adesso abbiamo in programma come hai detto tu il concerto di presentazione di “The Scythe” e del 10° anniversario a Pordenone la notte di Halloween, che sarà una serata speciale in cui suoneremo molte cose e cercheremo di avere anche qualche bella sorpresa. Saremo poi in tour italiano con i Gotthard nelle loro quattro date italiane. Con il nostro management e booking stiamo adesso valutando le cose per un tour Europeo, inoltre abbiamo altre ottime cose dal punto di vista live che annunceremo al più presto non appena le conferme saranno definitive. Ho letto in giro per la rete che vi aspettate grandi cose da "The Scythe" in America. Ahahah! Sì è semplicemente trattato di un errore di trascrizione (o di comprensione) del giornalista. Non ho mai detto niente del genere. Avevo detto qualcosa sul fatto che “The Winter Wake” aveva avuto un RELATIVO successo negli USA, inaspettato per noi, e che speravamo che anche “The Scythe” potesse fare lo stesso. L’album è non ancora uscito negli USA quindi ancora non lo sappiamo. Tra l'altro non è uscito nemmeno in Italia ancora, me per fortuna questo a causa del fatto che tutte le copie sono andate totalmente esaurite in una settimana. La AFM non si aspettava un tale successo ed è rimasta un po' spiazzata per cui i tempi tecnici di ristampa hanno ritardato la consegna dell'album in Italia. L'album in teoria dovrebbe uscire in Italia in 5 Ottobre. State curando molto bene il vostro spazio su MySpace, cosa ne pensate di questo strumento di comunicazione sempre più in voga? Direi che in questa nuova generazione totalmente legata ad Internet è un mezzo ottimo di promozione. Puoi ascoltare facilmente i brani anche dei gruppi più sconosciuti ed avere un contatto diretto con moltissima gente... decisamente positivo soprattutto per una band! Probabilmente è presto per parlarne, ma cosa puoi dirci riguardo al vostro prossimo lavoro? Cavolo se è presto!!! Beh domanda comunque interessante a cui non saprei in ogni caso dare risposta...la mia idea sarebbe quella di esplorare ancora lati inespressi della band, ma non saprei se questo succederà o meno, di sicuro la strada intrapresa con "The Scythe" al momento ci soddisfa a pieno quindi sarà sicuramente il nostro punto di partenza. Poi cercheremo come sempre nuove strade, senza allo stesso dimenticare le nostre caratteristiche, compreso il lato folk. Tra l'altro un colpo d'occhio in questo istante mi ha portato a vedere come le vostre copertine siano sempre più scure: il verde di “Heathenreel”, il verdastro di "Wyrd", l'azzurro di "The Winter Wake" e il blu scuro di "The Scythe". Dobbiamo aspettarci un, scusa il gioco di parole, "black album"? Ahahah! Perchè no? Potrebbe essere!!! Però con musica grind al suo interno! No dai, scherzavo! Con questa gemma possiamo chiudere! Grazie Aydan, ti lascio lo spazio per salutare i lettori di Hardsounds.it! Grazie a te e per l'intervista!!! Date un ascolto a “The Scythe” se cercate qualcosa di romantico ed aggressivo allo stesso tempo! The scythe is about to fall!

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