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DEVILDRIVER

"Faccio 3 ore di allenamento kempo ogni giorno!" Ci accoglie così, in un'insolita veste da arti marziali, il buon Dez Fafara, vocalist dei Devildriver stasera a Roncade dopo la mancata presenza a Milano del giorno prima, causata da un fastidioso controllo alla dogana Svizzera (ma io non ne sapevo nulla, e infatti sono caduto dalle nuvole quando Dez me lo ha riferito). Nonostante il tempo a disposizione fosse poco a causa della ferrea routine fisica di Fafara, il frontman dei Devildriver non si è certo risparmiato. A lui la parola. (prima di partire, un bacio a Claudia per tutto quanto) Allora Dez, ormai "The Last Kind Words" è uscito da un bel po' di mesi e avete già fatto un po' di tour, come sta andando? E' andato tutto benissimo! E questo tour qui sta andando ancora meglio, il pubblico è fenomenale e dividere il palco con i God Forbid è molto divertente, sono dei buoni amici. Il vostro sound è piuttosto unico ed originale nella scena metal, ma la gente vi definisce in modo molto diverso tra loro, cosa ne pensi? Beh, a me interessa solo che la nostra musica di distingua da quella degli altri e... Heeey, I need five minutes!(urla verso il palco dal quale cominciano a provenire le note del soundcheck Nda) si, dicevo, finchè la nostra musica si distingue dal resto, noi siamo felici. Se capisci che siamo noi dopo pochi secondi o appena senti la mia voce, allora è ok, siamo soddisfatti. "Monsters Of The Deep" mostra un lato inedito dei Devildriver, più sludgy ed oscuro, da dove avete tirato fuori il pezzo? Sapevamo di aver bisogno di una canzone più sludgy e... uno dei nostri chitarristi ha cominciato a suonare quel riff mentre eravamo sul tour bus, io l'ho sentito e gli ho detto 'dobbiamo usarlo in qualche modo!', quindi scrissi subito un testo e il brano nacque piuttosto velocemente. Ed è bene andare in diverse direzioni e sorprendere la gente! La fine del disco, con "The Axe Shall Fall", è molto tranquilla, con batteria, basso e Hammond... Yeaah, è un Hammond B-2, precedente alla seconda guerra mondiale! Non un B-3. E' una sorta di calma dopo la tempesta? Si, diciamo di si, volevamo finire così il disco dopo aver bastonato l'ascoltatore per 42 minuti. Sono un grande, grandissimo fan dell'Hammond, e insisterò per metterne di più sul prossimo disco; non so cosa ne penseranno gli altri, e siccome siamo molto democratici, se non lo vorranno sarà ok, ma io spero di si! Ma i Deep Purple e tutto il resto, adoro quella roba. Avete anche cominciato a inserire assoli di chitarra, è stato spontaneo? Si, credo sia una progressione naturale per tutti, sapevamo di necessitare di tempi più veloci, più assoli, essere più aggressivi in generale e più live. Su "The Last Kind Words" avete lavorato con Jason Suecof come produttore, come è stato? Ormai tutti mi dicono che è un pazzo... Lui E' un pazzo, veramente. Ahahah, ma è molto bravo a tirare fuori il meglio di te, non sta a farti perdere 6 ore su un passaggio se non ti riesce, va oltre e poi ci ritorna su. Voleva che avessi la convinzione negli occhi, e se non ce l'avevo mi diceva 'torna più tardi'. Avete anche suonato all'Ozzfest, e c'è stata questa diatriba sull'entrata gratuita... Oh, l'entrata gratuita è stata una cosa ottima, era sempre pieno di gente. Molte band hanno dovuto pagare per parteciparvi, noi fortunatamente no, ed è stato grandioso essere invitati, ci hanno messo in una posizione ottimale, suonavamo sempre davanti a 7-8000 persone. I pit erano grandiosi anche se faceva decisamente troppo caldo, ahahah. E il record di circle pit più grande al Download? Ahaha, non hanno voluto accettare la richiesta, purtroppo, ma ci riproveremo. Il vostro video per "Not All Who Wander Are Lost" è molto bello, a mio avviso decisamente superiore a "Hold Back The Day", parlacene un po'. Grazie, beh, probabilmente è così bello perchè abbiamo lavorato con un regista pluri premiato, Nathan Cox. Sono io che ho fatto iniziare la sua carriera, lui girò il video di "Loco" dei Coal Chamber undici anni fa, e poi è salito sempre di più, Korn, Linkin Park... noi non abbiamo i soldi per pagare qualcuno della sua grandezza, ma l'ho chiamato e gli ho detto che da buon italiano avevo bisogno di un favore, ahahah. (risate) Sei sempre fiero dei tuoi anni passati con i Coal Chamber? Certo che si. Assolutamente. Mi dispiace solo che quelle persone abbiano cominciato a fottersi con la droga e a autodistruggersi. Tanta gente crede che io abbia lasciato la band perchè la scena musicale stava morendo, ma non è la verità. Me ne sono andato perchè il gruppo stava appassendo come un fiore, e ho capito che dovevo piantare semi da qualche altra parte. Ieri avete suonato a Milano all'Hell On Earth e avete anche partecipato a... No, non abbiamo suonato a Milano. Volevano centomila dollari per farci passare alla dogana. Ti rendi conto, centomila dollari! Ci siamo girati e siamo venuti direttamente qui per l'Austria, quindi non siamo stati a Milano. E' molto triste per me visto che non vedo l'ora ogni volta di venire in Italia, e invece quei poliziotti che volevano soldi per nulla ce lo hanno impedito. Che si fottano, ahahah. Volevo proprio chiederti di questo, visto il tuo cognome Fafara... Si, i miei nonni erano italiani, dal sud e dal nord, e se li mescoli insieme viene fuori un miscuglio esplosivo, ahahah. Puoi definire con una parola ogni vostro album? Allora, il primo è stato un punto di partenza, il secondo un momento creativo, mentre l'ultimo, il terzo, rappresenta un momento di definizione. Credi che siate al top della forma? No, assolutamente. Credo che il quarto, il quinto, il sesto, e l'ho anche detto alla casa discografica, saranno decisamente superiori. Ci sono due tipi di band; una è quella tipo i Guns 'N Roses: "Appetite For Destruction", dopo di quello, discesa totale, il resto faceva schifo, anche gli "Use Your Illusion". Il nostro primo album era ok, il secondo 'ok!', il terzo 'oh cazzo'. Capito? Quindi i prossimi saranno ancora più monumentali, e anche noi non vediamo l'ora. E saranno molto distanti da quello che va di moda, niente screamo, voci pulite, pettinature strane e cazzate del genere (risate). Io credo che lo siate sempre stati... Si, è quello che penso anche io, anche con i Coal Chamber, eravamo così diversi da tutti quanti all'epoca, sono gli altri che hanno cominciato ad assomigliarci. Un consiglio che senti di dare alle band emergenti? Un consiglio? Mmm, state lontani da sei cose che vi fotteranno se ne abusate: alcohol, droghe, soldi, ego, donne e zero comunicazione. Tutte queste cose, anche solo una, possono rovinare un uomo, e quindi anche un band. E io l'ho visto succedere, anche Frank (indica un tizio li vicino, al computer) lo ha visto, lui è pieno di tatuaggi dei Coal Chamber, mi conosce da undici anni, e lo sa che sto dicendo la verità. E' tutta una mascherata, la fama, l'alcohol, le droghe e tutto il resto, sono solo nuvole che coprono la montagna facendoti perdere l'orientamento. Clouds Over California! Yeah, Clouds Over California... (mi agguanta entusiasticamente per il braccio Nda) Very goooood!!! (risate) Ok Dez, allora noi ti lasciamo al tuo allenamento, e se vuoi lasciare un saluto a fan italiani questo è il momento per le ultime parole, the last kind words! The last kind words, non vedo l'ora di suonare stasera, ieri ero molto triste. Ma oggi mi sono svegliato, il sole splendeva, sto facendo le mie tre opre di kempo col mio sensei Paul Marasco (ce lo indica Nda)... è italiano anche lui, della Sicilia! Mi sono svegliato con una bottiglia di 'grappa' nella cuccetta del bus, e cazzo, siamo su di giri, per essere qui nel mio paese di origine.

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