DIRTY LOOKS: Voglia di ristampe
Una lunga carriera quella dei Dirty Looks, arrivati dalla Costa East (Pennsylvania) con una gran voglia di spaccare il mondo. Elettrizzanti e spavaldi, hanno fortificato un sound derivativo al 100% dagli AC/DC, ma rivisitato con una densa coltre metallica che il guro Max Norman (Malice, O. Osbourne, Megadeth, Death Angel, e moltissimi altri) catturò nel loro apice creativo e commerciale, ‘Cool From The Wire’, album grazie al quale i Dirty Looks esordirono sul colosso Atlantic. L’anno successivo, era il 1989, diedero alle stampe ‘Turn Of The Screw’’, che non si discosta di una sola virgola dai suo predecessore, se non per una svolta più aggressiva e live. L’economia del gruppo girava tutta intorno alla figura del leader Henrik Ostergaard, voce e chitarra di origine danese (scomparso nel 2011: rip), riconoscibile per il timbro acido e fottutamente rock’n’roll: ce ne fossero oggi di cantanti con questa attitudine! L’album è un perfetto concentrato di adrenalina e divertimento, ogni traccia non supera i quattro minuti ed è quanto basta per scatenare la cavalleria, o meglio sfondare il muro del suono martellando grazie alle deraglianti "Nobody Rides For Free", "C’mon Frenchie", "Hot Flash Jelly Roll", "Love Screams" ed "Have Some Balls": l’unico momento di calma, apparente, è rappresentato da "Go Away". La ristampa in audio remastered della Rock Candy cade a fagiolo, seppur priva di bonus, ha rivitalizzato un album ed una band che avrebbe meritato migliore sorte.
P 1989-2022 Rock Candy Records
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