VENTURIA: HYBRID
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24/11/2008Dopo due anni di silenzio tornano i Venturia con il nuovo platter 'Hybrid': mai nome fu più felice per un disco, visto che i ragazzi d'oltralpe mischiano ancora una volta metal, rock, prog e pop. Il risultato di questa seconda prova è, a mio avviso, inferiore rispetto al precedente lavoro: l'ottima ugola di Lydie Robin risulta troppo pop-oriented, spostando tutto il songwriting verso lidi molto semplici e prevedibili, vista anche la presenza di parti programmate tipiche dell'alternative. Altro elemento importante è che le canzoni non graffiano l'ascoltatore, scorrono sì in modo buono ma senza rimanere impresse se non per la loro carica pop: un vero peccato perchè il debut ci aveva mostrato una band in grado di miscelare i vari stili con bravura ma riuscendo comunque a tenere un'equilibrio fra le varie anime. Qui invece l'alchimia si è rotta, rivelando agli ascoltatori buone linee vocali completamente intrise di melense melodie: se il combo transalpino invece avesse proseguito sul terreno già iniziato avremmo potuto avere fra le mani un prodotto di tutt'altro spessore. La produzione è molto buona così come l'apporto tecnico di ciascun componente della band: assolutamente banale risulta invece la cover, che certamente non desterà interesse sugli scaffali dei negozi di dischi. In definitiva i Venturia hanno perso l'occasione di colpire i fans del prog, perdendo quel bilanciamento che li rendeva interessanti e non banali: speriamo che già dal prossimo disco il quintetto torni sulla retta via.
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