STATE COWS: STATE COWS
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03/11/2010Devo ammetterlo: quando per la prima volta mi è capitato di ascoltare l'anteprima dei brani di questo 'State Cows', sono rimasto letteralmente a bocca aperta: vuoi perché mai avrei pensato, nel 2010, di trovare una band in grado di riproporre con la giusta attitudine il glorioso westcoast sound di acts quali i grandi Pages, Steely Dan e Airplay, o vuoi perché la qualità del songwriting e dell'arrangiamento era talmente elevata da lasciare stupefatti, quello che fuoriesce dall'ascolto di questo debutto degli State Cows è un qualcosa di semplicemente sensazionale. Artisticamente parlando quello a cui ci troviamo di fronte è uno dei più limpidi ed intaccati esempi di westcoast music nel più puro senso del termine (magari, con un colpo d'occhio, avrete notato che il monicker altri non è se non un anagramma proprio della parola "westcoast"), un composto sonoro in cui le escursioni AOR risultano veramente minimaliste e studiate a tavolino proprio per impreziosire un lavoro in cui il sound patinato ed old-style del disco in questione possa offrire un intrattenimento ideale agli amanti delle sonorità di inizio anni ottanta, i quali non potranno che godere appieno di undici incredibili tracce dalle marcate potenzialità. Anche la produzione artistica dell'uscita in questione sembra essere stata trattata a dovere per confezionare nel modo più classico possibile un lotto di composizioni di notevole classe, concepite con profonda maturità dal duo che si cela dietro al progetto in questione, alias Daniel Andersson e Stefan Olofsson. Un debutto coi fiocchi, impreziosito in maniera esagerata dalla presenza di Jay Graydon in un magnifico assolo di chitarra.
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