MEGAHERZ: ZOMBIELAND
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01/12/2014Non è facile giudicare un disco del genere. Innanzi tutto cerchiamo di inquadrare la band: poco conosciuti fuori dai confini teutonici, i Megaherz sono decisamente un ottimo esempio di Neue Deutsche Harte, una corrente musicale tutta tedesca, col cantato rigorosamente nella lingua di Goethe, con lo stile oscillante tra l'industrial e il metal. 'Zombieland' è un concept album, scelta a nostro parere un po' discutibile, dato il limite non indifferente della barriera linguistica, che rende appunto il disco un tantino indigesto. Musicalmente parlando, il sound dei Megaherz richiama vagamente Rob Zombie e il Marilyn Manson di metà anni '90, quello di Antichrist Superstar, per capirci, anche se privo delle ambigue venature glam. Ovviamente non possono mancare i Rammstein nelle influenze, soprattutto in "Unter Storm" e "Himmelstürmer", un bel rock/metal industrial dal bel tiro, con un bel refrain wagneriano e un bel bridge. Dal sapore più industrial è invece "Lieblingsfeind", che suona molto Deathstars, carina anche la malinconica ballad "Schwarzer Engel" e il maestoso inno "Gegen Den Wind". Per il resto, si tratta di un disco non particolarmente entusiasmante, un po' derivativo e sicuramente non aiutato dalla barriera linguistica. Purtroppo i Megaherz non sono i Rammstein, o i Laibach, gli manca quella spinta in più per superare tale barriera. Peccato.
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