LUCID DREAM: Otherworldly
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21/02/2017Dopo il validissimo 'The Eleventh Illusion' del 2014 la band savonese riesce a mantenere gli stessi standard con l'uscita di questo 'Otherworldly', prodotto dal leader e unico compositore della band Simone Terigi con l'ausilio di un personaggio di rilievo della scena metal nostrana quale Pier Gonnella (Necrodeath, Mastercastle). Lo stile dei Lucid Dream rimane grosso modo inalterato rispetto al precedente lavoro, salvo qualche piccola sfumatura, un hard & heavy di impostazione piuttosto classica in cui vengono inseriti svariati passaggi di natura prog riuscendo a dar luogo ad un elaborato di una certa raffinatezza che, fatte salve le prime due tracce (l'hard di "Buried Treasure", il NWOBHM della successiva "The Ring Of Power", e volendo anche la composita "Magnitudes" con quella brusca accelerazione finale), non è proprio di immediata assimilazione, anche se l'approccio rimane tutto sommato abbastanza diretto. "Everything Dies" e "Broken Mirror" chiamano in causa i Dream Theater meno spigolosi, mentre con "The Stonehunter" si viaggia in territori molto cari ai Rainbow del periodo seventy. Come nei passati episodi spicca la bontà delle linee vocali dalle tonalità piuttosto acute del bravo Alessio Calandriello, ed è nello strumentale "The Theater Of Silence" la traccia in cui i musicisti offrono una performance davvero sopra le righe, tra squisiti arpeggi e ricami solisti di grandissimo pregio con l'intervento nel finale dei due violini e della viola che impreziosiscono un brano concepito e realizzato in maniera fantastica. E' da oltre trent'anni che la Liguria mette in mostra band di elevato spessore che hanno fatto la storia del hard rock e del metal tricolore come Vanexa e Crossbones, ma se esaminiamo il valore espresso da nuove leve ricche di talento come i Lucid Dream il futuro di tale scena musicale poggia su basi certamente solide.
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